Monopattini: lo sharing “alla romana” non sembra funzionare
Le tre società vincitrici del bando lamentano l’eccessiva onerosità delle corse gratuite per gli abbonati Metrebus. Ma perché a Roma non si fa come a Parigi o Milano?
Le tre società vincitrici del bando lamentano l’eccessiva onerosità delle corse gratuite per gli abbonati Metrebus. Ma perché a Roma non si fa come a Parigi o Milano?
A via di Porta Maggiore sono stati sostituiti/ripiantati tutti gli alberi ma evidentemente la presenza di un cartellone non permette di operare
Un articolo di “Repubblica” ricorda la denuncia alla UE per violazione della Bolkestein. Vas e Bastacartelloni: Bruxelles ha aperto un fascicolo perché Roma non fa i bandi
Nella cittadina laziale, si riesce a fare quello che la capitale prova da anni: servizi offerti dalla pubblicità. Eppure non ci vuole molto
Mentre continuano ad essere installati nuovi impianti un po’ ovunque, centro incluso, l’assessorato al commercio sembra aver deciso di riprendere la riforma del 2014 per verificarne l’attuabilità
L’intervento della Sovrintendenza per eliminare i bagni chimici in area UNESCO ricorda l’occasione persa della riforma degli impianti pubblicitari
Un’audizione in commissione commercio mette forse la parola fine al processo iniziato 15 anni fa. La città non avrà il bike sharing pubblico, né un miglior decoro per molti anni ancora
Audizione delle associazioni cittadine che da anni lottano per la regolamentazione. Nelle scorse settimane erano intervenute anche le imprese. La riforma riprenderà il suo cammino?
Strani manifesti sono apparsi sugli impianti destinati alle pubbliche affissioni. Si potrebbe dire: sugli Spqr cani, porci e pure polli! (foto da piazza Istria di Lorenzo G.)
Grazie all’impegno dell’on. Carpano, ma anche all’interesse dimostrato dal presidente Alemanni, la commissione commercio sta cercando soluzioni per uscire dall’impasse e procedere con la riforma
Ieri la commissione Mobilità ha esaminato la proposta di delibera presentata dal Consigliere Carpano (Azione). Ma il risultato è stato un laconico rinvio
Viale Libia, una delle troppe paline (forse arrugginita) viene colpita da un furgone e cade sul marciapiede. I negozianti chiamano la ditta pubblicitaria che interviene dopo poche ore
Sindaca e assessore provano a rivendersi come un successo uno dei più pesanti fallimenti della consiliatura: sarebbe bastato il primo anno di governo e invece si è bloccato tutto per 5 anni
Via Portuense, angolo via Bellizzi. Impianto pubblicitario senza targhetta e abusivo, lasciato arrugginire da molto tempo. Occorre rimuoverlo
Erano almeno 16 anni che non si coprivano totalmente gli impianti irregolari. Una buona notizia che potrebbe fermare la recrudescenza del fenomeno
La decisione della giunta di sperimentare cartelloni a led rappresenta l’ennesimo escamotage per rimandare alle calende greche la riforma degli impianti pubblicitari
In una città normale i cartelloni valgono soldi veri e le ditte non li abbandonano mai. A Roma il caos del settore provoca anche questo.
Perché la riforma complessiva degli impianti pubblicitari entri realmente in vigore dovremo attendere il prossimo sindaco e quindi ancora un anno e mezzo. Nei giorni scorsi abbiamo riportato le tappe che devono ancora essere percorse e le novità introdotte dall’ultima
I lettori più affezionati sanno quanto ci siamo battuti per la riforma della cartellonistica pubblicitaria a Roma e perché il Piano Regolatore, approvato nel 2014, venisse finalmente applicato durante l’amministrazione Raggi. Purtroppo non è stato possibile a causa della
Con l’amministrazione Raggi non sarà attuata la riforma degli impianti pubblicitari. Niente riduzione del numero di impianti e delle superfici espositive, niente omologazione degli impianti, niente aumenti degli introiti per il Comune, niente ripristino del decoro in tutta la città
Per chi si chiedesse se l’amministrazione capitolina fosse riuscita a fermare il traslocatore dai cartelli gialli, la risposta è semplicemente no.
L’assessora Alfonsi invita cittadini e associazioni a partecipare agli eventi ma continua ad ignorare le richieste di confronto che le vengono inviate. Il caso degli Amici di Villa Borghese
Già quando era aperta ci si chiedeva perché non venisse ridotta o spostata. Ora che sembra definitivamente chiusa non si potrebbe rimuovere questa ingombrante edicola in via Tuscolana?
Ad oggi solo circa la metà dei treni mandati in revisione sono rientrati rispetto ai 18 previsti. Considerando anche lo stato delle proroghe concesse da ANSFISA e al Giubileo ormai alle porte, il quadro è particolarmente preoccupante
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