La maggioranza Gualtieri vorrà portare avanti la riforma dei cartelloni pubblicitari?

Ieri la commissione Mobilità ha esaminato la proposta di delibera presentata dal Consigliere Carpano (Azione). Ma il risultato è stato un laconico rinvio

 

Sulla riforma della pubblicità esterna a Roma, è presto per dire se questa maggioranza di centro-sinistra si inserisca nella scia di quella precedente a 5Stelle. Le prime avvisaglie, però, non sono promettenti e il rischio di una “melina” che faccia perdere altro tempo è molto concreto.

Per fortuna l’attivismo del consigliere di Azione, Francesco Carpano, costringe i consiglieri comunali a esporsi. Lo aveva già fatto con una mozione sul bike sharing, che fu bocciata dall’aula lo scorso aprile, e torna adesso alla carica con una proposta di delibera. Si tratta di un documento che contiene tutti i passaggi formali che mancano ancora per portare a compimento la riforma e che mette una data limite entro la quale tali passaggi devono essere espletati. Insomma una sorta di scaletta di cose da fare senza perdere altro tempo.

La proposta di delibera è stata esaminata ieri dalla Commissione Mobilità e illustrata dal consigliere Carpano. Peccato che durante l’intervento dell’esponente di Azione, il presidente della Commissione, Giovanni Zannola, abbia mostrato una certa distrazione. Sarebbe stato utile, invece, che avesse ascoltato con attenzione perché il tema riguarda da vicino la mobilità cittadina. In primo luogo perché un eventuale servizio di bike sharing finanziato dalla pubblicità, potrebbe garantire lo spostamento dei romani con costi molto contenuti rispetto all’attuale offerta di bici free floating, e in secondo luogo perché la sicurezza stradale è strettamente collegata a questa riforma.

Francesco Carpano (Azione)

Troppe volte, infatti, impianti pubblicitari piazzati senza criterio hanno provocato incidenti con feriti e perfino morti. Una commissione che si occupa di mobilità dovrebbe tenere nella massima considerazione le proposte avanzate da Carpano.

Altro intervento che ha lasciato perplessi è stato quello del presidente della Commissione Commercio Andrea Alemanni (Pd) che – sebbene abbia definito il lavoro di Carpano di “notevole interesse” – ha esordito affermando che la riforma è stata bloccata fin qui a causa dei numerosi ricorsi presentati dalle ditte pubblicitarie. Le cose non stanno così.

Il complesso delle norme che costituisce la riforma (cioè il Prip, Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari) e il Regolamento sulle Affissioni sono stati scritti con molta cura e attenzione durante l’amministrazione Marino tanto che nessun ricorso presentato dalle ditte è stato vinto. Solo in un caso i magistrati amministrativi hanno dato ragione alle ditte chiedendo lo spostamento al 20 maggio del 2015 della conversione dei cartelloni 4×3 (un formato di impianti), ma per il resto su ben 56 ricorsi, di cui 45 al Tar e 11 al Consiglio di Stato, tutti sono stati favorevoli all’amministrazione. Un fuoco di fila che ha mostrato la forza della riforma anche dal punto di vista normativo e amministrativo. Ecco perché l’affermazione di Alemanni sembra quanto meno superficiale.

Ad ogni modo, la proposta del presidente della Commissione Commercio è stata di rinviare il parere sulla delibera ad una prossima riunione congiunta tra le commissioni Mobilità e Commercio. Questo rinvio è un pretesto per mettere mano alla delibera e stravolgerne i contenuti? Non lo sappiamo per ora, ma avendo seguito da vicino la questione cartelloni fin dal 2010, non sarebbe la prima volta che una maggioranza si appropria di una delibera con la scusa di migliorarla e poi invece la fagocita esattamente come fanno gli anticorpi con i virus.

C’è solo da sperare che il centro-sinistra a guida Gualtieri capisca che questa riforma non è un virus per la città, ma una delle cure ai suoi mali.

 


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2 risposte

  1. Bravo Carpano a riprendere con forza in mano la questione e diarionmano a riportare la notizia, ovviamente silenziata da tutti.
    Mi viene il disgusto a pensare ad una amministrazione comunale che non presta la benchè minima attenzione alla questione pubblicitaria e del decoro più in generale. Siamo sommersi da zozzeria a tutti i livelli, non si fa assolutamente nulla!
    La questione pubblicitaria ci costa milioni di euro in servizi non resi, abusivismo, rischi per la circolazione (aggravati dalla folle moltiplicazione di cartelloni Led spessissimo illegali nel contenuto proiettato – che dovrebbe essere statico per almeno 10 secondi – e tavolta anche posizionamento) e continua ad affliggere le nostre vite generando degrado anzichè ricchezza. Una follia che occupa inutilmente importanti risorse amministrative e di polizia locale senza che riuscire minimamente a scalfire lo zoccolo duro degli abusivi.

  2. grazie per aver pubblicato la notizia.
    La città è in un degrado assoluto. Chi, come il sottoscritto, sperava in un cambio di passo con il nuovo sindaco sta rimanendo deluso. In moltissimi campi.
    Per quanto riguarda le pubblicità su strada quello che vedo, nel mio quartiere, è la ripresa delle installazioni e l’apparizione degli orrendi e altamente invasivi impianti a led che arrivano a buttarti lumen e lumen di luce fin dentro alle abitazioni….
    tutto questo non crea ricchezza, è bene ricordarlo. L’economia del degrado, come anni fa è stata battezzata, allontana la ricchezza, disincentiva gli investimenti i quali procedono piuttosto per inerzia (quale azienda è certa di avere la propria pubblicità ricordata quando quella stessa pubblicità naufraga in mezzo a decine e decine di altre pubblicità… mettetevi davanti a 100 immagini, quante ne ricorderete il giorno dopo?).
    Sono convinto che serva una svolta radicale ma questi politici di oggi sono troppo fragili per realizzarla

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