I temi di diarioromano nella campagna elettorale: mattanza pedonale e mobilità per tutti

Di sicurezza stradale e diritto a muoversi dei disabili non parla nessuno a pochi giorni dal voto. L'impegno di Roberto Tomassi a metterli in agenda in caso di sua elezione

Tra i temi che difficilmente vengono evocati nella campagna elettorale in corso vi sono quelli relativi alla sicurezza stradale (che a Roma si farebbe meglio a chiamare “insicurezza stradale”, visti i numeri record di incidenti, morti e feriti) e alle possibilità di spostamento per i disabili.

 

Riguardo il primo, l’attenzione di molti si concentra sulla pericolosità dei monopattini, che infatti andrebbero meglio regolamentati a partire dal prevedere postazioni fisse dove parcheggiarli, ma rimane drammaticamente ignorato il colossale problema della pericolosità delle strade a Roma per tutte le componenti di traffico.

A Roma abbiamo numeri record a livello nazionale e europeo per pedoni e ciclisti morti, ma anche motociclisti e automobilisti morti o feriti.

Riguardo in particolare la strage di pedoni in corso da anni a Roma noi coniammo l’espressione “mattanza pedonale” e nel tempo abbiamo provato a proporre soluzioni per fermare tale strage, così come segnalare le poche buone cose fatte e le tante mancanze dell’amministrazione uscente.

C’è la nostra proposta di far rispettare finalmente la precedenza dei pedoni sulle strisce pedonali, ci sono gli attraversamenti pedonali rialzati e le altre soluzioni adottate nel Municipio VII di Monica Lozzi, ma soprattutto c’è una Consulta per la sicurezza stradale alla quale la sindaca Raggi ha cambiato nome nel 2017 ma che ha sempre mortificato in ogni suo tentativo di incidere sulla disastrosa situazione delle strade romane.

 

Sul diritto a spostarsi liberamente dei disabili siamo messi addirittura peggio, con un’infinità di persone con difficoltà deambulatorie che a Roma sono spesso segregate nelle loro abitazioni, essendo impossibilitate a volte a transitare sullo stesso marciapiede in cui abitano.

Scivoli e attraversamenti occupati da veicoli, arredi di bar e ristoranti che sequestrano gli spazi pedonali costringendo a transitare sulla carreggiata, strade addirittura senza marciapiede, sono tutte situazioni drammaticamente comuni a Roma, tanto da risultare normali per la stragrande maggioranza dei romani.

Vi è poi il capitolo del trasporto pubblico che è una vergogna se possibile addirittura maggiore: ascensori e scale mobili inagibili da anni, tram non attrezzati, linee bus che dovrebbero essere garantite per i disabili e che invece vedono spesso mezzi privi di pedana. Anche in questo caso vi è un totale disinteresse per le esigenze dei disabili e nessuno che alzi la voce per un tale scandalo, neanche il delegato per la disabilità nominato dalla sindaca Raggi e della cui presenza non si è mai accorto nessuno.

 

Chi scrive ha avuto modo di sperimentare come una città moderna e civile rispetta il diritto a muoversi di tutti. Nel paio di anni trascorsi a Singapore ho potuto infatti vedere come la presenza di scivoli in tutti i marciapiedi (sempre sgombri!), di impianti di traslazione funzionanti in tutte le fermate della metropolitana e di bus sempre attrezzati consenta a tutti di muoversi con le stesse possibilità.

 

Ebbene, sia il tema della sicurezza stradale che quello dei diritti dei disabili sarebbero da me particolarmente curati in caso di elezione all’Assemblea Capitolina o al consiglio del Municipio I. Si tratta infatti di problemi gravi ma assolutamente risolvibili a patto che vi sia la giusta volontà politica di farlo.

 

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