Bancarelle di viale Giulio Cesare: il Tar si pronuncerà il 5 ottobre

Il Campidoglio aveva disposto il trasferimento nel vicino mercato coperto ma gli ambulanti si sono rivolti ai giudici: "Atto illegale"

 

 

 

E’ uno dei luoghi più degradati di Roma a causa della presenza di 11 banchi regolari e di almeno 15 abusivi che invadono quotidianamente il marciapiede. Viale Giulio Cesare, nel tratto compreso tra via Leone IV e via Barletta è la misura del fallimento del commercio di strada nella capitale.

Il nuovo corso della giunta Raggi (dopo aver appoggiato l’invasione degli ambulanti per 4 anni) sta tentando di riportare un minimo di decoro alla zona. Una determina firmata dai dirigenti capitolini alle Attività Produttive ha previsto che le bancarelle vengano trasferite all’interno del mercato coperto distante poco meno di 500 metri, a piazza dell’Unità. Assieme a viale Giulio Cesare, devono essere liberate anche via degli Scipioni e via Germanico che assieme ospitano quattro banchi autorizzati e numerosi irregolari.

Contro la determina comunale si sono scagliate le associazioni di categoria degli ambulanti che hanno presentato ricorso al Tar. Il Tribunale Amministrativo ha fatto sapere che la sentenza è prevista per il 5 ottobre, quindi il giorno dopo il voto per il Sindaco di Roma. Prima delle elezioni non sapremo, dunque, se questo progetto in extremis della giunta Raggi diventerà realtà o meno.

Certo è che la Sindaca e l’assessore Coia si sono ridotti veramente all’ultimo momento per mettere ordine nel settore. Per anni le associazioni di cittadini, i blog e qualche giornale hanno chiesto maggior decoro e un commercio ambulante meno ipertrofico, ma soprattutto Coia ha sempre fatto orecchie da mercante e anzi è stato padre di una delibera che di fatto ha congelato la situazione. Adesso, a poche settimane dal voto, fiutata l’aria di rivolta da parte dei cittadini contro l’abuso delle bancarelle, Raggi e Coia hanno cambiato atteggiamento e stanno cercando di fare qualcosa. Se si tratta solo di fumo negli occhi lo vedremo.

Fino ad ora i tentativi di riordino delle strade più commerciali sono andati a buon fine solo in via Tiburtina e in via Ugo Ojeitti. Per il resto tanto rumore per nulla. In particolare per liberare Cola di Rienzo si è assistito ad uno scontro tra Municipio I e Campidoglio fintanto che questo non ha deciso di commissariare la minigiunta. E proprio sulla base di questo commissariamento è stato preso il provvedimento che riguarda viale Giulio Cesare, via degli Scipioni e via Germanico. Stessa cosa per le oscene bancarelle di piazzale Flaminio, di fronte la stazione del treno per Viterbo, che dovrebbero essere trasferite all’interno di uno dei mercati coperti del II Municipio.

Per ora i ricorsi presentati al Tar hanno bloccato ogni iniziativa. “Faremo opposizione con tutte le nostre forze“, aveva dichiarato Angelo Pavoncello, vicepresidente dell’Associazione Nazionale Ambulanti. Tra le motivazioni giuridiche cui si sarebbero attaccati i commercianti di strada ci sarebbe la mancata ricezione del parere municipale. Eppure la procedura di commissariamento prevede proprio che il Campidoglio avochi a sé i poteri e in tal caso forse il parere della minigiunta non sarebbe necessario.

Vedremo cosa deciderà il Tar, fatto sta che il provvedimento licenziato dal Campidoglio è corretto dal punto di vista politico. I banchi, infatti, non vengono delocalizzati in altre strade spostando solo i disagi, ma vengono ricollocati all’interno dei mercati coperti che hanno proprio questa missione. Tanto più che a piazza dell’Unità attualmente su 73 posti disponibili, solo 56 risultano assegnati. Insomma c’è molto spazio per altre attività che potranno operare anche di pomeriggio e riportare nella legalità i marciapiedi di viale Giulio Cesare. Pende da oltre quattro anni un parere della Polizia Locale secondo il quale i banchi in quel viale sono in contrasto con il Codice della Strada e con i regolamenti capitolini.

 

Inoltre i furgoni perennemente parcheggiati in doppia fila, ai quali si aggiungono le auto dei clienti, rende il transito problematico e pericoloso. C’è da augurarsi che il provvedimento comunale sia stato scritto in maniera corretta dal punto di vista giuridico anche se purtroppo i precedenti non fanno ben sperare.

 


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