Roma-Lido: Atac dà la caccia alle persone sbagliate

L'azienda vuole tirare le orecchie al misterioso dipendente che ha denunciato il treno che ha superato il milione di km. Ma non pensa minimamente alle proprie enormi responsabilità

 

Del disastro Roma-Lido abbiamo scritto più volte, soprattutto mentre i grandi giornali erano impegnati ad elogiare la Regione Lazio per il suo propagandistico progetto “metromare”. Che tra 5 anni la tratta ferroviaria sarà risanata, interessa poco ai pendolari che ogni giorno sono costretti ad attese superiori ai 40 minuti e viaggiare come sardine.

Il punto più basso si è raggiunto in queste ultime ore quando sono rimasti in servizio solo due treni su 24!?! Il terzo treno che arrancava tra Piramide e Stella Polare è stato fermato perché la motrice aveva superato il milione di chilometri percorsi e dunque per legge non era più nelle condizioni di sicurezza necessarie. Atac, invece di prendersela con se stessa o con la Regione, ha scatenato la caccia al delatore. In azienda si sta cercando di capire chi sia la “gola profonda” che ha svelato all’Ansfisa che il convoglio era fuori legge e che non poteva più circolare.

Dunque in Campidoglio e in Atac, invece di farsi un esame di coscienza e di chiedere scusa per la situazione, è stata aperta un’inchiesta interna per risalire allo spione. Perché il momento storico che stiamo vivendo è questo: il problema non è tale per la responsabilità di chi lo ha provocato, ma esiste solo se qualcuno ne parla.

Ricordate Mario Monti quando, durante una trasmissione televisiva de La 7 , invocò un maggiore controllo sull’informazione col “governo a dosare dall’alto le notizie“?

E’ questo che viene richiesto oggi dalle istituzioni: una censura su ciò che non va, un tappeto che deve coprire la polvere delle inefficienze. Chi lo solleva è il colpevole.

Il Messaggero, in un trafiletto a firma di Francesco Pacifico, scrive che “gli 007 di via Prenestina (sede di Atac n.d.r.) starebbero registrando reticenze, sondando dirigenti nuovi e vecchi, macchinisti o manutentori. La caccia al delatore è aperta”.

“Ma quello che fatto davvero imbestialire i vertici della municipalizzata in Comune – prosegue l’articolo – è che la notizia dello stop sia arrivata subito al Comitato dei pendolari”.

Ma guarda un po’, questi interni di Atac che invece di coprire le magagne e le assurde mancanze della dirigenza, vanno a parlare con i pendolari oppure denunciano le condizioni disastrose di un treno che non dovrebbe più circolare perché insicuro!!!

La realtà è tutt’altra e viene riassunta alla perfezione in questa tabella che ha pubblicato ieri sul suo profilo Twitter il nostro Mercurio Viaggiatore che mostra il tonfo senza precedenti del servizio sulla Roma-Lido nel 2021. “Ormai si può definire passaggio casuale di qualche treno”, commenta sarcastico.

 

Nel 2013 Zingaretti esordì alla presidenza affermando che la “Roma-Lido fa schifo” promettendo rivoluzioni e trasformazioni del trenino in una sorta space shuttle.

Oggi, a distanza di 9 anni, chi osa denunciare le condizioni quartomondiste dei treni viene ricercato come una spia e un delatore. Eppure bisognerebbe ricordare che “se il re è nudo” la colpa non è di chi l’ha detto!

 


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