Taxi: la truffa ai turisti all’uscita dei Musei Vaticani

In un video esclusivo vi mostriamo come vengono scelti i passeggeri da spennare, senza rispetto delle tariffe regolari. Una prepotente illegalità che deve cessare subito

Venerdì 16 settembre, ore 20.30. Decine di stranieri escono dai Musei Vaticani all’ora della chiusura e cercano un taxi. Non possono salire sulle auto bianche seguendo l’ordine naturale della fila ma devono sottostare alle prepotenze di un personaggio che sceglie la vettura giusta per ogni percorso. E soprattutto concorda tariffe molto più alte di quelle previste dal tassametro.

In questo video, realizzato da RomaPulita! in collaborazione con un paio di testimoni diretti, si assiste chiaramente alla scena. I taxi si fermano fuori dallo spazio consentito e accalappiano i turisti chiedendo per la corsa una cifra evidentemente fuori dal tassametro. Se lo straniero non accetta viene lasciato in strada come fosse senza diritti.

Ad un certo punto il “capo” di questa organizzazione si accorge che qualcuno sta filmando e subito si rivolge alla testimone intimandole di interrompere il video. “Applico le tariffe che decido io“, dice con arroganza a chi gli fa notare che per legge deve accendere il tassametro per quantificare la corsa. Una scena indegna di un paese civile che si ripete purtroppo ogni giorno in diversi luoghi della città, a partire dall’aeroporto di Ciampino per finire ai Musei Vaticani. Un’abitudine che non può essere ignota alle forze dell’ordine che sono tenute ad intervenire e tutelare gli stranieri che vengono a Roma per godere delle nostre bellezze e invece vengono truffati e turlupinati.

Il video, viene pubblicato oggi in esclusiva su Repubblica e diarioromano nello stesso momento, in modo da dare la massima diffusione all’ottimo lavoro svolto da RomaPulita! Nelle immagini i volti e le targhe sono coperti e la voce è stata camuffata ma le nostre redazioni hanno esaminato il filmato originale che è a disposizione delle autorità.

Proprio un bell’inizio della settimana europea per la mobilità sostenibile. Un metodo Roma di cui c’è solo da vergognarsi!

 

 

 

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