A maggio 2016 al governo di Roma c’era il Commissario Tronca e la fermata ATAC di Lucio Sestio si presentava come da foto seguente (come da noi documentato):

 

Tusc11
Nel circoletto giallo si intravede il cartello della fermata ATAC

 

 

Poi ci sono state le elezioni, le ha stravinte il MoVimento 5 Stelle e da oltre sei mesi è in carica il nuovo governo cittadino, che tra i suoi mantra ha la centralità del trasporto pubblico.

Allora siamo ripassati presso la fermata ATAC di Lucio Sestio e questa volta l’abbiamo trovata così.

fermata1

 

fermata2

 

fermata3

Ovvero nessuna novità, purtroppo. Si direbbe anzi che la centralità del trasporto pubblico sia stata fraintesa in questo caso, mettendo la fermata ATAC al centro di uno squallido mercatino improvvisato.

Domanda per l’assessore Meleo (ma anche per il Presidente Stefàno): cosa si aspetta ad introdurre il messaggio che le fermate dell’autobus sono sacre, perché a servizio dei cittadini che al trasporto pubblico si affidano?

Domanda per il Presidente della Commissione Commercio Andrea Coia (che nella passata legislatura come consigliere municipale si batteva contro le bancarelle che invadevano proprio via Tuscolana): considerato che la gran parte, se non tutti, dei banchi mostrati dalle foto sono a vario titolo regolari, si rende conto che senza una tempestiva, seppur ragionata, applicazione della Bolkestein queste situazioni non sono risolvibili?

 

Il perdurare di situazioni come questa dimostrano che al di là di qualche facile proclama della nuova amministrazione, il trasporto pubblico continua ad essere umiliato da tutti, così come continuano sistematicamente ad essere umiliati i suoi utenti.

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