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Queste foto – inviate da Alessandro Pallotta – si riferiscono a via Tardini, nel 13° Municipio, zona Boccea.

Diversi cassonetti rivoltati da qualche vandalo? Oppure qualcuno che voleva più spazio sulla strada per parcheggiare auto o furgoni?

Fatto sta che sono tanti i cassonetti in posizioni irregolari in giro per Roma. Tempo fa il sito Riprendiamoci Roma ipotizzò si trattasse di una bravata di ragazzini che si divertivano a girare per la città buttando giù i contenitori dei rifiuti, presi da una sorta di gara a chi ne buttasse in terra il maggior numero. Striscia La Notizia ha approfondito la questione: in effetti le cause del ribaltamento dei cassonetti restano sconosciute (alcuni credono sia un difetto strutturale dei bidoni) ma la cosa più interessante riguarda l’Ama. L’azienda ha  vietato espressamente agli addetti di tirarli su per evitare infortuni sul lavoro. Pare infatti che molti lamentassero mal di schiena e colpi della strega per sforzi eccessivi (a volte il sospetto che fossero scuse per restare a casa era concreto). L’Ama si è dotata di un piccolo braccio meccanico appositamente concepito per sollevare i cassonetti rivoltati. In tutta Roma, però, sono solo due persone sono addette al sollevamento e questo spiega perché una volta a terra i cassonetti ci restino per settimane.

A quel punto, tutto intorno si creano cumuli di rifiuti gettati da cittadini che se ne fregano se le strade si riempiono di spazzatura. Il solo fatto che ci sia un cassonetto, infatti, spinge a gettare qualunque cosa. Tema interessante questo dei cassonetti rivoltati perché è un piccolo spaccato della peculiarità tutta romana della raccolta rifiuti.

 

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