Sui rifiuti a Roma aumentano i problemi e i rischi per i cittadini

I rifiuti a Roma rimangono un problema irrisolto oltre che una bomba sanitaria pronta ad esplodere. Una recente testimonianza del presidente Caudo

Come siamo messi sulla situazione rifiuti a Roma?

Le immagini di cassonetti strabordanti o minidiscariche un po’ ovunque non mancano mai in rete o sui giornali, ma passati circa nove mesi dal suo insediamento al vertice di AMA, può darsi che Stefano Zaghis l’abbia trovato il bandolo della matassa e abbia cominciato a mettere le cose a posto.

 

Purtroppo pare proprio che le cose non stiano così, stando almeno all’autorevole parere di Giovanni Caudo che dal suo punto di osservazione privilegiato, da presidente del Municipio III, testimonia una situazione sempre più allo sbando giunta a livelli ormai difficili da descrivere. In due recenti post sulla sua pagina facebook il presidente Caudo, che ha dato sempre prova di estremo rispetto per i ruoli istituzionali e grande capacità di mettere da parti le polemiche partitiche, sembra proprio non ce la faccia più a sopportare una situazione ben oltre qualsiasi paradosso ormai.

 

Questi alcuni estratti dal primo dei post

ROMA, UN IMMONDEZZAIO. LA RAGGI SI SVEGLI DAL SUO TORPORE.
Questo è diventata Roma, un immondezzaio. La Capitale di un paese del G7 che da quasi due anni non ha l’assessore ai rifiuti, o meglio l’assessore ci sarebbe, è la Sindaca che si è tenuta la delega, ma come è evidente non se ne occupa e non si preoccupa di come vivono i suoi cittadini e dell’immondezzaio che è diventata la nostra città.
Nel nostro Municipio la situazione è indecorosa dappertutto, in tutti i quartieri. Ma è tutta Roma che è un immondezzaio a cui bisogna aggiungere che le strade non sono lavate e il diserbo non viene fatto. Ricordo a tutti che questi servizi sono lautamente pagati ad AMA con la TARI, ogni anno i romani versano 820 milioni di euro, una cifra enorme. Solo le famiglie del nostro Municipio versano ad AMA circa 60 milioni di euro. Eppure, ci tocca vivere in un immondezzaio.
[…]
Da due anni a Roma manca l’assessore ai rifiuti, chi si occupa a Roma di un servizio così essenziale? La sindaca si è tenuta la delega ma non se ne occupa. L’assessore al bilancio e alle partecipate Lemmetti e il direttore generale del Comune il Dott. Giampaoletti non approvano il bilancio di AMA, non quello di quest’anno ma del 2017!! L’AMA a cui diamo 820 milioni di euro da tre anni è senza bilancio approvato.
Come Presidente del Municipio sono io a dire basta alla sindaca a fare da scarica barile sui municipi e usarli come il fronte della protesta dei cittadini, se Roma è un immondezzaio ci sono responsabilità precise e non sono qui sul territorio e neanche negli operatori dell’AMA.

 

 

Questo invece il secondo post, pubblicato qualche giorno dopo il primo che probabilmente aveva stimolato qualche intervento di AMA su alcune delle situazioni più critiche del Municipio III.

 

Immondezzaio 2 – Stanno pulendo ma non basta. Ecco un esempio di incapacità della giunta capitolina a governare la complessità di una metropoli.
Da questa mattina diverse squadre di operatori AMA (che ringrazio) dotati di ragno e di camion stanno provvedendo a ripulire le discariche a cielo aperto che ci sono attorno ai cassonetti a causa della mancata raccolta dei rifiuti. E’ una buona notizia, ma non ci basta.
Non ci basta che si rimedi all’emergenza noi vorremmo una città pulita come condizione normale, anche perché paghiamo lautamente per questo servizio e pretendiamo che venga fatto.
Per questo ho scritto alla sindaca, nella sua veste di assessore ai rifiuti di Roma Capitale, e al Presidente di AMA (nelle foto la lettera) chiedendo di rivedere la scelta di internalizzare il servizio delle utenze non domestiche che distoglie risorse di personale e di mezzi dalla raccolta dei rifiuti dei residenti, porta a porta e su strada, per rimediare allo scioglimento del contratto con la Multiservizi.
La scelta di internalizzare il servizio del porta a porta dei negozi, dei bar e dei ristoranti, è un vero paradosso. Nel nostro municipio ci sarebbero almeno 2.000 utenze non domestiche che prima erano servite da almeno 100 unità di personale della Multiservizi, da maggio questa attività è stata ripresa in carico direttamente da AMA che però ne riesce a servire solo 500, le altre, circa 1.500, buttano i rifiuti nei cassonetti. Il paradosso è che questo servizio AMA lo svolge caricandolo sul personale che prima si occupava solo delle utenze residenziali. Ogni giorno quindi si distolgono unità di personale dal normale servizio di raccolta su strada e dal Porta a Porta dei residenti, motivo per cui il servizio non è assicurato.
Il risultato è geniale (si fa per dire), per servire 500 unità non domestiche si lasciano scoperti 200 mila residenti e si ammucchiano rifiuti in vere e proprie discariche a cielo aperto!
Che dire? Forse che se ci fosse un assessore ai rifiuti di Roma Capitale queste scelte (il)logiche di AMA sarebbero gestite meglio o quantomeno contrastate? Che ne pensa la sindaca?
P.s. per I fan della Raggi: la gara delle utenze non domestiche (UND) è stata preparata dalla giunta Raggi (ci sono voluti due anni) e appaltata con una gara sempre dalla giunta Raggi nell’ottobre del 2018, dopo un anno e mezzo la dirigenza di AMA (Presidente nominato sempre dalla Raggi) ha deciso che questo appalto non funzionava e hanno rescisso il contratto. Quindi suggerisco di astenersi dalle solite frasi tipo è colpa di mafia capitale, e si però la Regione.. è colpa di quelli di prima, e non considerate il debito, ecc…, insomma del solito strumentario di falsità o quantomeno di banalizzazioni e di forzature teso a giustificare un’amministrazione che è con tutta evidenza incapace di governare la complessità di una metropoli.

 

 

Non potremmo essere più d’accordo col presidente Caudo e soprattutto con la chiosa finale del secondo post:

“… un’amministrazione che è con tutta evidenza incapace di governare la complessità di una metropoli.

 

La questione rifiuti a Roma è la prova più evidente del fallimento del governo M5S: 4 anni passati ad avvicendare assessori all’ambiente e vertici AMA col solo risultato di aggravare in maniera drammatica un problema accumulato in decenni di errori e ruberie.

La cosa ancora più grave è che l’amministrazione precedente, quella del sindaco Marino, aveva avviato un percorso per affrontare tutte le questioni relative ai rifiuti a Roma e pur con i tanti limiti di quell’azione (che noi non avevamo sottaciuto) c’era più di una speranza che le cose potessero lentamente migliorare.

Purtroppo l’attuale amministrazione invece di costruire sul buono già fatto, come in tanti altri settori ha pensato di ricominciare daccapo con la pretesa di sopperire con la buona volontà alle palesi incapacità ed inesperienze del materiale umano a disposizione.

Dopo 4 anni di nulla cosmico sui rifiuti, Raggi & Co. continuano a giocare agli apprendisti stregoni mantenendo innescata una bomba sanitaria che può scoppiare in ogni momento.

 

La necessità di un commissariamento sui rifiuti a Roma per noi si è manifestata da tempo e non finiamo di stupirci come la presunta opposizione in Assemblea Capitolina non ne avanzi la richiesta un giorno sì e l’altro pure. Chiaramente l’avere un governo nazionale a trazione M5S garantisce Virginia Raggi che mai si userà la mano pesante nei suoi confronti.

Sarebbe ora che i cittadini cominciassero a denunciare alle ASL i rischi alla salute causati dai rifiuti accumulati in strada per giorni ma sembra che in fondo la sopportazione dei romani non abbia limiti.

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