Tutto rinviato per i ricorsi al Tar sulla riforma dei cartelloni. Ma da oggi i 4×3 sono abusivi

L’udienza di ieri al Tribunale Amministrativo Regionale non ha portato ad una decisione di merito sui ricorsi che le ditte hanno presentato contro il Prip e il Regolamento sulle Affissioni. E’ stato tutto rinviato al 21 ottobre 2015. Dunque non è dato sapere se le rivendicazioni di alcune imprese del settore siano fondate o meno.

Ieri il Tar ha discusso solo 4 ricorsi (3 della ditta Ars e una della Irpa) su questioni minori e relative a casi specifici di queste aziende.

La polpa (cioè se l’impianto generale del Prip e le modifiche al regolamento siano legittimi o no) è stata rimandata.

L’aspetto interessante riguarda invece i cartelloni 4×3, quelli che la riforma ha deciso di eliminare e di sostituire con strutture più piccole di 3 metri per 2. Ebbene secondo il giudice amministrativo e anche perfino secondo alcuni avvocati delle ditte, la data del 20 maggio era la scadenza ultima per adeguarsi. Chi non l’ha fatto, dunque, detiene impianti abusivi sul territorio.

La gran parte delle imprese ha ridotto il formato in questi mesi e infatti sulle strade di Roma si è visto un gran da fare da parte degli operai che rimuovevano i grandi cartelli per sostituirli con quelli più piccoli. Ma alcune ditte, convinte di una interpretazione legale diversa, hanno pensato che il Tar avrebbe rinviato ulteriormente la data limite. Cosa che non è accaduta.

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Operai al lavoro per la riduzione di un cartellone

 

Il prossimo 21 ottobre, dunque, saranno discusse nel merito le richieste delle ditte WayAp, Apa, Ars, Fox Adv, D&D outdoor, Clear Channel Affitalia, Publi Roma Outdoor, Opera, Arp e dell’associazione di categoria Irpa. Le associazioni Vas, Bastacartelloni e Cittadinazattiva (coadiuvate da IIca e Cild) che si erano costituite a fianco del Comune e contro le ditte, interverranno con le memorie predisposte dagli avvocati Lo Mastro, Mazzarella e D’Ambrosio anche nell’udienza di ottobre.

Cosa accade adesso? L’impianto generale della riforma resta saldo e si può dunque procedere ai bandi? Noi riteniamo che questi mesi non vadano persi e non si debba bloccare tutto. Ma torneremo su questo delicato aspetto nei prossimi giorni, dopo un confronto più approfondito con i legali che stanno assistendo le associazioni cittadine.

 

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