Il discrezionale rispetto delle “norme”

Recuperiamo un paio di post su facebook che ci eravamo persi sul tema delle nuove bancarelle che stanno per essere autorizzate in centro storico a Roma.

Noi abbiamo preso una posizione molto netta sull’argomento, annunciando l’intenzione di valutare un possibile ricorso al TAR contro il bando a cui sta lavorando il dipartimento al commercio.

Purtroppo dobbiamo registrare una certa solitudine su questo tema, con la solita eccezione della consigliera Naim.

Ebbene è stata proprio una condivisione sul facebook della consigliera  del nostro post che ha dato modo ad Andrea Coia, Presidente della Commissione Commercio, di rispondere alla Naim accusandola di dare “notizie alterate”. Ha scritto infatti il Coia sul suo facebook:

Eh no Consigliera Municipale Nathalie Naim, notizie alterate no!

Il Comune di Roma deve applicare delle sentenze del TAR che impongono l’assegnazione di posteggi ai librai dell’arcipelago delle parole.

Non è una scelta di questa amministrazione.

E’ un atto dovuto a fronte di due sentenze del TAR.

La prima imponeva l’identificazione e l’assegnazione delle postazioni prima temporanee poi divenute definitive con la delibera Parsi n.8 del 2011 entro 90 gg da maggio 2016.

La seconda dell’11 gennaio nominava un commissario ad acta per procedere direttamente all’assegnazione.

 

Evidentemente il Presidente Coia non si è dato pena di leggere il nostro post, altrimenti si sarebbe accorto che l’abbiamo scritto che l’assessore Meloni “… convinto o meno della cosa, ha dovuto procedere per dare attuazione alla sentenza del TAR“.

Sul fatto che invece la predisposizione del bando per le nuove licenze ambulanti non sia una scelta dell’attuale amministrazione, ci permettiamo ancora una volta di contestarlo fermamente.

L’amministrazione Raggi ha infatti dimostrato di essere perfettamente in grado di ribaltare decisioni prese dalle amministrazioni precedenti e questo anche quando ciò abbia impatti enormi sull’economia e la situazione complessiva della città (basti ricordare la cancellazione della candidatura alle Olimpiadi o la retromarcia avanti/indietro sul progetto del nuovo stadio della Roma).

Curiosamente quando invece si tratta di concedere nuove licenze ambulanti sulla base di una vecchia (6 anni!?!) delibera dell’era Alemanno, l’amministrazione attuale sembra trovarsi di fronte alle tavole della legge consegnate a Mosè.

Trattandosi di delibera approvata dall’Assemblea Capitolina, perché l’attuale maggioranza non prende atto dell’assurdità di dare attuazione a prescrizioni decise nel periodo in cui prosperava Mafia Capitale e procede con un nuovo provvedimento nella stessa Assemblea Capitolina che cancelli o modifiche quella delibera?

Inoltre, che senso ha concedere nuove licenze ambulanti quando vi è in attuazione (immediata o posticipata) la direttiva Bolkestein che dovrebbe rivoluzionare il commercio ambulante?

 

A rincarare la dosa del Coia si è anche esercitata la consigliera comunale Gemma Guerrini, del M5S, che in un suo post ha ripreso quello di Coia aggiungendo:

ROMA CAPITALE ORA RISPETTA LE NORME ED A QUALCUNO SUONA STRANO.
Prima chiariamo e poi troviamo le differenze.
Per l’assegnazione delle postazioni già temporanee e divenute definitive con la delibera Parisi n.8 del 2011, il TAR si è pronunciato perché fossero identificate ed assegnate entro 90 giorni da maggio 2016. Con una seconda sentenza dell’11 gennaio il TAR ha nominato un commissario ad acta per procedere all’assegnazione.
Questi sono atti dovuti e non una scelta dell’attuale amministrazione capitolina.

 

A parte segnalare alla consigliera che la delibera del 2011 non ha reso definitiva nessuna postazione, ma solo previsto il bando con cui eventualmente le postazioni temporanee potrebbero essere confermate, chiediamo anche a lei: perché invece di considerare come la Bibbia una vecchia delibera del 2011 ella non ha preso l’iniziativa di abrogarla quella delibera, o almeno modificarla in modo da poter riconsiderare l’assurda decisione di rilasciare fino a 50 licenze in centro storico quando si stanno facendo i salti mortali per rimuoverle le bancarelle dal centro di Roma, che ormai nessuno più le può vedere?

 

Ma evidentemente per la Guerrini, il Coia e forse per troppi altri 5S è più facile annullare una candidatura alle Olimpiadi, per di più senza alcun dibattito pubblico, ridimensionare se non cancellare progetti sul nuovo stadio o sull’ex Fiera di Roma, anche lì nelle segrete stanze che tutti immaginavamo superate con il M5S, piuttosto che fermare una nuova piccola invasione di bancarelle in centro storico.

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Una risposta

  1. Ottima analisi che però tralascia di , quanto meno, accennare ai due anni e mezzo di totale inerzia sul punto del Marino e della Leonori….! Parlo di inerzia perchè penso fossero contrari…magari invece erano d’accordo. Su questo non ho nessun elemento!

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