Riforma impianti pubblicitari: l’amm.ne Gualtieri costretta a venire allo scoperto?

Interrogazione e delibera presentate dall'on. Carpano (Lista Calenda) per dare attuazione al piano del 2014. Laddove l'assessore Lucarelli sta bloccando tutto, l'Assemblea Capitolina può fare gli interessi di Roma

 

La cosiddetta “cartellopoli” romana, ovvero l’invasione senza regole di impianti pubblicitari di ogni specie in ogni dove, dura da decenni, con un’esplosione definitiva dovuta alla normativa approvata nel 2009, sotto l’amministrazione Alemanno (fu coniato proprio allora il termine “cartellopoli”).

 

Poi nel 2014, grazie all’assessore Marta Leonori della giunta di Ignazio Marino, si arrivò alla stesura e approvazione del nuovo Piano Regolatore degli Impianti Pubblicitari, la riforma del settore che prevede una minore superficie espositiva, una standardizzazione dei formati, la drastica riduzione dell’abusivismo e la possibilità di finanziare servizi pubblici come il bike sharing con una parte degli impianti pubblicitari.

La riforma promossa dall’assessore Leonori fu votata anche da Virginia Raggi, al tempo consigliera di minoranza in Assemblea Capitolina, e quindi quando la stessa Raggi fu eletta sindaca l’aspettativa fu per una pronta attuazione di quella riforma. Purtroppo ciò non accadde ed anzi nei cinque anni di mandato Raggi la soluzione della cartellopoli romana non ha sostanzialmente fatto alcun passo avanti.

 

Anche con la nuova amministrazione Gualtieri, considerata l’affinità con la maggioranza di centrosinistra che nel 2014 approvò la riforma, c’era all’inizio l’aspettativa che essa potesse essere portata velocemente ad attuazione, ma anche in questo caso ci si è dovuti ben presto disilludere.

Non solo nelle linee programmatiche del sindaco Gualtieri non c’è stato neanche un accenno all’attuazione della riforma degli impianti pubblicitari, ma anche negli obiettivi per il secondo semestre di mandato tale tema è del tutto assente.

 

In questa materia, agli inizi di aprile si è avuto poi un primo responso dall’Assemblea Capitolina, ovvero la bocciatura di una mozione presentata dall’on. Carpano, della Lista Calenda, in cui si chiedeva di realizzare un sistema pubblico di bike sharing sul modello di quello del Comune di Milano, ovvero sovvenzionato dagli impianti pubblicitari, che è proprio il sistema previsto dalla riforma degli impianti pubblicitari del 2014.

 

Per poter però avere una parola chiara dall’amministrazione su quello che si vuole fare della riforma del 2014, tutt’ora inattuata, lo stesso on. Carpano ha presentato un’articolata interrogazione nel cui cuore …

 

SI INTERROGANO IL SINDACO E GLI ASSESORI COMPETENTI
PER SAPERE:

● se intendono dare completa attuazione alla riforma dei cartelloni pubblicitari, predisponendo i bandi di gara per la gestione decennale degli impianti da istallare in tutte le posizioni individuate sul territorio dai Piani di Localizzazione;

 

Il testo completo dell’interrogazione può essere letto qui.

 

Ovviamente seguiremo l’iter di questa interrogazione perché speriamo che finalmente faccia chiarezza sulle reali intenzioni dell’amministrazione Gualtieri rispetto al riordino dei cartelloni a Roma.

 

Ma c’è di più sempre sul tema della riforma degli impianti pubblicitari. Oltre all’interrogazione, l’on. Carpano, questa volta insieme agli altri consiglieri della Lista Calenda, ha presentato una proposta di delibera che fissa un termine perentorio per l’attuazione della riforma stessa.

Questo il testo della delibera, al netto delle varie premesse:

 

L’Assemblea Capitolina
delibera

di fissare alla data del 31 ottobre 2022 il termine per predisporre tutti i procedimenti necessari ed indire i bandi di gara per lotti ai fini della assegnazione della gestione decennale degli impianti pubblicitari da istallare sulle posizioni individuate dai Piani di Localizzazione dei mezzi e degli impianti pubblicitari.

 

Anche di questa proposta di delibera seguiremo il percorso, nella speranza che laddove l’amministrazione Gualtieri, con l’assessore Lucarelli in primis, sta chiaramente boicottando la riforma del 2014, l’Assemblea Capitolina voglia invece imporne l’applicazione in tempi rapidi.

Se quindi, da una parte abbiamo la Lucarelli che, in perfetta continuità col predecessore Coia, appare fare gli interessi di poche ditte pubblicitarie, l’Assemblea Capitolina ha ora la possibilità di fare un passo decisivo nell’interesse di Roma e dei romani.

 

 

Staremo a vedere se la maggioranza in Campidoglio vorrà cogliere un’opportunità anche se viene da un gruppo di minoranza.

 

Un primo aspetto indubbiamente positivo di questa consiliatura è la presenza di consiglieri di opposizione che mostrano di voler svolgere attivamente il proprio compito. Sembrerebbe una cosa scontata ma purtroppo a Roma abbiamo dovuto imparare che non è affatto così.

Basti ricordare i cinque anni appena passati con la maggioranza del M5S durante i quali nessuno dei consiglieri di opposizione ha neanche provato a chiedere alla maggioranza di tirare fuori la riforma del 2014 dal cassetto in cui l’avevano rinchiusa.

 

I nostri complimenti e ringraziamenti all’on. Carpano e agli altri consiglieri della Lista Calenda per provare a svolgere l’importante compito a loro assegnato, nella speranza che comincino a farsi vivi anche gli altri gruppi di minoranza con proposte costruttive a favore della città e dei romani.

 

 

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