In vicolo Moroni, a due passi dalla famosa porchetta di travertino, c'è un noto orinatoio all'aria aperta. Il Municipio I si esercita sull'arte ma dimentica i bisogni primari delle persone

L’ormai famoso omaggio marmoreo alla porchetta romana, installato in piazza della Malva a Trastevere, è in corso di “restauro” dopo l’atto vandalico che ha portato la statua a colorarsi di rosso vivo.

 

 

Oggi nella piazza c’è solo il QR code relativo all’istallazione, in attesa del suo ritorno.

 

 

In realtà in molti hanno giudicato l’imbrattamento della statua un gesto creativo e il risultato aveva dato una dignità di vera opera d’arte all’istallazione. Ma evidentemente, così come hanno maldestramente gestito tutta l’iniziativa fin dall’inizio, gli aspiranti stregoni del Municipio I non hanno saputo far altro che riportare a pulizia una roba insignificante.

 

 

Stiamo cercando di recuperare le informazioni su quanto sia costato il progetto “Piazze Romane” promosso dal Municipio I, ma intanto vogliamo dar conto di un vicolo di Trastevere, vicolo Moroni, giusto dietro l’angolo rispetto a piazza della Malva, che appare essere un conosciuto orinatoio per i giovani frequentatori della zona in orari notturni.

Di seguito un paio di immagini prese qualche sera fa che mostrano una giovane ed un giovane “evacuare” all’aria aperta.

 

 

 

 

La qualità delle immagini è pessima perché esse sono state estratte da video girati con cellulari al buio, ma dovrebbero rendere l’idea dell’uso che ogni notte viene fatto di quel vicolo. Perché non si tratta di un paio di ragazzi a cui “scappava” e non hanno trovato altro posto dove farla, bensì ogni sera/notte il vicolo è un viavai di persone, come se esso fosse una riconosciuta toilette di zona.

 

Essendo a due passi dalla statua-porchetta a noi è venuto in mente che esso potrebbe considerarsi la toilette di quell’istallazione, come se si fosse in un museo all’aperto.

Non è però il caso di fare tanto gli spiritosi, perché seppure è comprensibile che le persone debbano espletare i loro bisogni corporali, particolarmente in luoghi dove notoriamente si beve a volontà, è inammissibile che siano costretti a farlo in pubblico e soprattutto che si crei una situazione di oggettivo rischio sanitario, senza contare l’olezzo che ormai si è installato nel luogo.

 

La domanda che però sorge spontanea è come diavolo possa venire in mente al Municipio di Sabrina Alfonsi di imbarcarsi in un’operazione “artistica” tanto azzardata senza prima, o almeno parallelamente, fare qualcosa per le situazioni di degrado esistenti a vicolo Moroni e in tanti altri luoghi di Trastevere.

Che la soluzione possa essere installare bagni provvisori oppure costringere i locali ad aumentare la loro offerta di servizi igienici, quello che non è ammissibile è ignorare il problema concentrandosi solo su qualcosa di assolutamente effimero.

 

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