Sulla commissione rifiuti la Raggi credeva male

Lo scorso 17 ottobre abbiamo parlato dell’ultima puntata dell’inchiesta de Le Iene sui rifiuti a Roma, quella dove sono stati mostrati gli ulteriori problemi della mancata raccolta dei rifiuti presso gli esercizi commerciali.

Ma soprattutto quella in cui il consigliere dell’Assemblea Capitolina Alessandro Onorato dà la notizia della mancata nomina di una commissione di controllo su AMA, prevista dal contratto di servizio, che dovrebbe verificare i servizi dell’azienda e dare il via libera ai pagamenti da parte del Comune.

In quella puntata il giornalista de Le Iene, Filippo Roma, chiede al Sindaco Raggi se quella commissione era stata nominata o no e la risposta del Sindaco è stata:

Credo di sì, perché è una commissione che devono istituire gli uffici e AMA. Immagino che sia stata istituita e stia lavorando“.

 

Già in quel servizio una risposta del genere appariva inaccettabile, avendo il Sindaco mantenuto la delega alla gestione rifiuti e quindi non potendo ignorare come stiano effettivamente le cose.

 

Nel pezzo richiamato scrivemmo:

 

A questo punto delle due l’una: o il consigliere Onorato è male informato e la commissione è stata istituita e sta lavorando, oppure è il Sindaco ad essersi sbagliata ed in questo caso la cosa sarebbe doppiamente grave. Nella sua veste di responsabile cittadino per i rifiuti, non avendo voluto cedere le relative deleghe dell’assessorato all’ambiente, il Sindaco non può non sapere se una commissione tanto importante (dovrebbe validare l’operato dell’AMA prima che il Comune provveda a pagare il servizio) esista e stia lavorando.

Purtroppo già sappiamo che il Sindaco si guarderà bene dal chiarire la grave questione, continuando ad impapocchiare i sempre meno accoliti M5S con post sulle 3 misere macchinette mangiarifiuti, sulle ridicole presentazioni sempre degli stessi autobus e sulle asfaltature misurate in metri quadrati.

Quello che sarebbe utile invece è che il consigliere Onorato facesse il proprio dovere in Assemblea Capitolina, presentando atti formali che inchiodino il Sindaco, nonché assessore ai rifuti, alle sue responsabilità.

 

Non sappiamo se il consigliere Onorato abbia presentato atti o richieste, ma in qualche modo ha risolto il dilemma pubblicando sulla sua pagina facebook il seguente post:

 

 

 

Chiaro quindi come stanno le cose?

 

Il Sindaco Raggi, che dalle dimissioni dell’assessore Montanari ha mantenuto per sé la delega ai rifiuti, neanche sapeva che la commissione di controllo prevista dal contratto di servizio con AMA non era stata nominata ed evidentemente ha dato mandato al Dipartimento Ambiente di provvedere immediatamente dopo essere stata informata da Filippo Roma, de Le Iene.

Detta in altri termini, con la situazione esplosiva sui rifiuti in cui si ritrova Roma dopo decenni di malaffare ma anche oltre 3 anni di nulla cosmico dell’attuale amministrazione, il Sindaco Raggi, nonché delegata per i rifiuti, deve essere informata da un giornalista d’inchiesta della mancanza di un organismo chiave per la gestione dei rapporti tra Comune e AMA.

Che questa commissione sia importante lo dice chiaramente il consigliere Onorato, ma basta leggere il contratto di servizio per capirlo. Ecco un estratto del contratto (art. 11, comma 3) dove viene indicato uno dei compiti della commissione (grassetto nostro):

 

la fattura di conguaglio trimestrale (trimestre solare) potrà essere presentata dopo la verifica da parte del Dipartimento Tutela Ambientale delle prestazioni erogate sulla base di una rendicontazione mensile presentata dall’Azienda, così come specificato all’art. 19 punto f. La fattura di conguaglio trimestrale terrà conto delle eventuali trattenute da applicare nel periodo di rifermento e dovrà essere liquidata con analoga tempistica; tale verifica dovrà essere effettuata dall’Amministrazione, con il supporto dell’Organismo di Controllo di cui all’art. 18, entro i 20 giorni successivi alla presentazione della rendicontazione mensile relativa all’ultimo mese del trimestre di riferimento.

 

Si chiede quindi giustamente il consigliere Onorato: in mancanza di questa commissione, come ha fatto il Dipartimento Tutela Ambiente a fare le verifiche previste dal contratto e a dar via libera ai pagamenti del Comune ad AMA?

 

Per comprendere come il “supporto dell’Organismo di Controllo” sia tutt’altro che marginale, riportiamo di seguito l’elenco delle funzioni di tale organismo (art. 8 del contratto di servizio).

 

8. La Commissione Tecnica di Controllo, nell’ambito delle sue funzioni:

a. ha l’obbligo di dotarsi di un disciplinare di funzionamento della stessa da condividere con la competente Direzione del Dipartimento Tutela Ambientale.

b. prevede le modalità di coinvolgimento dei Municipi nelle attività di vigilanza e controllo del Contratto;

c. prevede il coinvolgimento delle Associazioni dei consumatori e utenti legalmente costituite nelle attività di monitoraggio del servizio;

d. determina autonomamente un proprio programma di attività nell’ambito dei controlli previsti dal presente Contratto;

e. definisce un modello di report trimestrale aziendale che contenga informazioni sintetiche di natura tecnica alimentate dal sistema informativo-gestionale;

f. assicura una valutazione dei report trimestrali redigendo conseguenti rapporti di analisi;

g. assicura la valutazione della rendicontazione mensile, ai sensi della DGC n. 58/2015, delle prestazioni erogate che l’Azienda presenta al fine della liquidazione dei corrispettivi previsti, con le modalità di cui all’art. 11, comma 3;

h. predispone le specifiche tecniche per il monitoraggio dei livelli di servizio basandosi, per quanto riguarda gli indicatori qualitativi, su quanto definito nell’Allegato 4) “Criteri guida delle attività di monitoraggio degli indicatori di qualità erogata”;

i. effettua, qualora lo ritenga necessario, o lo richieda espressamente Roma Capitale, controlli a campione, con verifiche ad hoc, inerenti la rispondenza e veridicità delle modalità di compilazione dei report aziendali di cui al successivo art. 19;

j. effettua l’analisi dei dati prodotti dal sistema integrato AMA di monitoraggio dei servizi di cui al punto f) del precedente art.17 e propone eventuali suggerimenti e implementazioni;

k. formula pareri e osservazioni su eventuali modifiche di organizzazione dei servizi che l’Azienda è tenuta a comunicare al Dipartimento Tutela Ambientale, ai Municipi competenti e alla stessa Commissione Tecnica di Controllo;

l. trasmette una relazione di fine anno ai Municipi e al Dipartimento Tutela Ambientale, che, ai fini dell’esercizio del controllo analogo (DGC 51/2019, art. 9, comma 3), la inoltra al Dipartimento Partecipate – Gruppo Roma Capitale e alla Ragioneria Generale;

m. individua, preliminarmente e comunque entro 90 giorni dalla sottoscrizione del Contratto, nel rispetto di quanto stabilito all’art. 20, un modello di calcolo e i relativi parametri di valorizzazione economica degli scostamenti negativi degli indicatori quali-quantitativi dagli standard contrattualmente stabiliti dei servizi monitorati, basandosi sul modello di calcolo approvato in seno alla Commissione Tecnica di Controllo 2016/2018;

n. contestualmente alla relazione di fine anno di cui sopra, propone al Direttore del Dipartimento Tutela Ambientale, sulla base delle valutazioni effettuate, l’eventuale sanzione da comminare ad AMA SpA, unitamente al relativo modello di calcolo, in caso di accertamento di inadempienze colpose rispetto alle previsioni contrattuali, ai sensi di quanto previsto dall’art. 20 del presente Contratto;

o. esprime parere preventivo sulla Carta dei Servizi, di cui al precedente art. 13;

p. analizza eventuali problematiche inerenti l’interpretazione e l’esecuzione del Contratto, fornendo il proprio parere al Dipartimento Tutela Ambientale;

q. interviene, su richiesta di una delle Parti, per proporre soluzioni alle eventuali controversie che dovessero insorgere in ordine all’interpretazione e/o all’attuazione delle disposizioni contrattuali;

r. formula pareri e proposte per il miglioramento delle attività oggetto del presente contratto, con particolare riferimento agli obiettivi quali-quantitativi dei servizi e dei correlati indicatori. Inoltre, segnala eventuali incongruenze nell’esecuzione del presente contratto;

s. sulla base delle verifiche effettuate, formula le proprie osservazioni, riscontri e suggerimenti al Dipartimento Tutela Ambientale e ad AMA SpA, anche in merito alla proposta di eventuali interventi correttivi di eventuali disfunzioni riscontrate nell’erogazione dei servizi resi;

t. propone eventuali aggiornamenti degli standard degli indicatori di qualità erogata per mutate esigenze del servizio e per tenere conto delle aspettative degli utenti qualora i risultati delle analisi di customer satisfaction di cui all’art. 16 risultino manifestamente e stabilmente negativi ed incoerenti rispetto ai risultati di monitoraggio.

 

 

Oltre quindi a sottolineare ancora una volta la totale irresponsabilità della titolare ai rifiuti, nella persona del Sindaco di Roma, che non ha provveduto a far nominare la commissione di controllo ed anzi è apparsa essere all’oscuro della cosa, vi è il fortissimo sospetto che i pagamenti fatti finora ad AMA siano stati scorretti, nel senso che nessuno ha potuto verificare i livelli del servizio fornito e quindi valutarne la congruità.

 

Nel riproporre la domanda con cui il consigliere Onorato chiude il suo post, ci chiediamo se non sia il caso che il ministro Lamorgese riveda la sua recente decisione e si decida a nominare un commissario che provi a riprendere le redini della situazione rifiuti a Roma, stante che il Sindaco Raggi dimostra di continuare a brancolare nel più totale buio.

Chiede Onorato:

In questi 7 mesi di assenza della famosa commissione in base a quale meccanismo il Comune di Roma ha dato ad Ama quasi 300 milioni di €?

 

Siamo sicuri che il Sindaco Raggi (quella della “Trasparenza e Partecipazione”, ma solo a parole) si guarderà bene dal rispondere a questa domanda, così come siamo sicuri che questa storia non finisce qui.

 

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