Per salvare i pini, cittadini e comitati lanciano 3.600 coccinelle

La lotta alla cocciniglia: tante associazioni di quartiere si tassano per salvare il patrimonio arboreo. Liberati migliaia di esemplari nel "Coccinella Day"

 

Come mostra la grafica, più di 3.600 coccinelle sono state depositate sui tronchi dei pini di Villa Chigi, piazza Don Minzoni, Villa Leopardi, Pineta Sacchetti, villa Pamphili, via Catalani e del parco Mario Riva.

Un’azione congiunta di diversi comitati di quartiere che hanno dato vita al cosiddetto “Coccinella day”. Una festa per molti bambini, attirati dall’evento, ma una nuova puntata della battaglia contro la terribile cocciniglia, l’insetto infestante che sta provocando la malattia di tanti pini.

La coccinella, infatti, mangia la cocciniglia e la contrasta in maniera naturale. Si tratta di una lotta biologica che ha dato buoni risultati in alcune zone d’Italia, come a Cervia dove il Comune stanzia dal 2015 ingenti somme di denaro per salvare la magnifica pineta marittima.

Il Campidoglio invece non crede nella lotta biologica o, chissà, è distratto in altre attività. Fatto sta che in assenza delle istituzioni sono i cittadini a supplire. I comitati di quartiere, le associazioni di strada, i gruppi di volontari si sono tassati e organizzati per importare i simpatici insetti colorati e liberarli in alcune aree verdi di Roma.

Nella foto qui sotto un gruppo di bambini ascolta con attenzione la spiegazione sulla lotta biologica poco prima della liberazione a Villa Leopardi, sulla Nomentana.

 

Sono stati noleggiati dei cestelli attrezzati per depositare le casette delle coccinelle e per distribuirle sui tronchi più ammalorati (Villa Chigi nelle foto che seguono).

 

E nella foto successiva, si vedono già diversi insettini all’opera, nel tentativo di arginare la malattia.

 

E’ dal 2018 che a Roma i pini sono sotto attacco della Toumeyella Parvicornis (questo il nome scientifico della cocciniglia). Si tratta di una specie non indigena del territorio italiano e proveniente dal nord America. In Europa la prima segnalazione risale al 2006 quando alcuni pini di Monaco, in Costa Azzurra, mostrarono i sintomi della malattia.

Una sostanza nerastra, definita fumaggine, impedisce agli aghi dell’albero di ricevere i raggi solari e di conseguenza rallenta la fotosintesi.

Per debellare la cocciniglia non esistono ancora soluzioni sulle quali concorda l’intera comunità scientifica, ma certamente le coccinelle sono dei predatori naturali. Non tutte sono adatte a questa lotta: la tipologia Cryptolaemus Montrouzieri sicuramente lo è così come le Exochomus quadripustulatus, quelle lanciate a Roma nei giorni scorsi.

Solo l’Associazione Amici di Villa Leopardi ne ha liberate quattromila nel 2020, ha spiegato il presidente Massimo Proietti Rocchi. E nel 2021 altri comitati si sono coordinati e hanno avviato un acquisto congiunto. Un bell’esempio di iniziativa civica anche perché tutto viene realizzato senza disporre dei mezzi di un vero agronomo.

Tanto per fare un esempio, Cristiano De Benedetti, presidente del Comitato via Mascagni Cittadini Attivi, ha messo a disposizione il frigorifero di casa per ospitare le coccinelle nelle ore immediatamente precedenti al lancio e i suoi familiari non hanno proprio gradito la presenza degli insettini in cucina. Episodio divertente per dimostrare che la buona volontà dei singoli può fare molto.

D’altronde la situazione è seria. Secondo un censimento a Roma, quasi 50 mila pini sono ammalati. L’albero, nel tentativo di raccogliere i raggi solari, inizia a generare nuovi aghi dato che quelli precedenti vengono coperti dalla fumaggine nera. Ma sforzo della pianta è vano e alla lunga si indebolisce.

Mentre nel sud Italia, per contrastare la Xylella, le organizzazioni pubbliche si sono mosse insieme, nel Lazio la Regione ha alzato lo sguardo solo poche settimane fa in seguito ad una manifestazione organizzata da decine di associazioni di fronte al Ministero delle Politiche Agricole. “Stanzieremo 500 mila euro per combattere il parassita”, ha annunciato il presidente Zingaretti. Si vedrà se la promessa verrà mantenuta.

L’altra battaglia intrapresa ha riguardato l’endoterapia attraverso un insetticida, l’Abamectina, che deve essere iniettato nei tronchi in modo che venga ingerito dal parassita.

Nel frattempo i cittadini non stanno con le mani in mano e cercano di combattere.  Sono previsti nuovi lanci di coccinelle anche a Roma sud, tra Spinaceto e Castel Fusano, dove la pineta è stata violentata da troppi incendi.

Il gruppo Volontari Decoro XIII ha associato al lancio nel Parco del Pineto, uno spettacolo di musica e danza dedicato ai bambini che è piaciuto molto anche agli adulti.

Cento coccinelle sono state rilasciate sui pini di piazza Don Minzoni e nella foto che segue si vede il presidente del Comitato, Andrea De Rosa, sul cestello insieme ad un operatore.

 

Il Comitato di Zona Catalani Vessella ha coinvolto, durante l’evento, genitori e bambini dell’asilo nido “La scatola magica” che parteciperà anche al nuovo lancio previsto a giugno.

E la buona notizia finale arriva da Sandra Naggar, del Comitato Don Minzoni, che ha raccontato come le coccinelle molto voraci abbiano in poche ore divorato gran parte del parassita, al punto che è stato necessario prendere da altri parchi alcuni rami infestati per nutrirle. La sperimentazione viene studiata dal dottor Stefano Speranza, entomologo dell’Università della Tuscia che porterà gli esiti dei suoi studi al Servizio Fitosanitario della Regione Lazio.

 

 

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