Del livello generalmente scarso del personale politico dei municipi ce ne siamo già occupati.

Oggi vogliamo tornarci mostrando il caso di un consigliere del Municipio I (centro storico) che in una recente newsletter, da lui periodicamente inviata ai cittadini, è riuscito ad esprimersi con un cumulo di inesattezze ed errori difficilmente eguagliabile.

Il consigliere è Livio Ricciardelli, del PD, e quella che segue è l’ultima newsletter da lui distribuita:

 

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Notizie dal Municipio – N. 135 (20 – 26 Marzo 2017).

Cari amici,

Come ormai sapete la scorsa settimana abbiamo finalmente approvato in Consiglio Municipale un primo atto sul tema degli artisti di strada
L’atto è ufficialmente arrivato ai nostri uffici ed è stato inoltrato anche alle forze dell’ordine ed ai vigili urbani.
So bene che senza un controllo territoriale costante della Polizia di Roma Capitale, un atto come quello sugli artisti di strada può apparire vano.
Ma vi ricordo che adesso qualsiasi cittadino (qualora ci sia una violazione dell’inquinamento acustico o degli spazi pubblici) può chiamare i carabinieri o le forze dell’ordine per chiedere il rispetto di questa risoluzione approvata da noi come Consiglio del I Municipio.
Proprio per questo anche su vostra richiesta, in questa email vi inoltro l’atto che abbiamo votato. Potete utilizzarlo qualora vi dobbiate rapportare con la polizia municipale o con le forze dell’ordine nel segnalare un artista di strada abusivo.
Nel resto della newsletter trovate un sunto delle nostre attività settimanali.
Buona lettura!

LA SETTIMANA IN COMMISSIONE

Martedì 21 Marzo ho presieduto la Commissione Commercio. Abbiamo definitivamente votato la risoluzione che istituisce la Consulta Municipale per il Commercio e l’Artigianato, a seguito della firma formale del direttore del Municipio a questo atto. Parte dunque un percorso finalizzato al coinvolgimento delle associazioni di categoria, delle realtà rionali e di strada e delle reti di impresa per un rilancio serio di tutte le attività produttive del nostro territorio.

LA SETTIMANA IN CONSIGLIO

Giovedì 22 Marzo in Consiglio Municipale abbiamo votato una mozione che invita alla collaborazione di tutte le forze dell’ordine di Trastevere, Trionfale, Aventino, Testaccio e San Saba attraverso un coordinamento interforze. Si tratta di un atto finalizzato ad aumentare il controllo sul territorio, senza tralasciare le altre realtà rionali del Municipio sui cui occorre il massimo della vigilanza.

Alla prossima settimana!

Livio

 

Ma che bello, si direbbe, un consigliere municipale che informa periodicamente i cittadini sulle attività del Municipio, fornendo anche indicazioni su come comportarsi rispetto a problemi specifici, ad esempio sollecitando le forze dell’ordine sulla base di un atto approvato dal Consiglio del Municipio.

Peccato che la gran parte delle cose scritte in quella newsletter siano errate.

Anzitutto la mozione approvata dal Consiglio del Municipio non è immediatamente operativa ma bensì “impegna” la Presidente del Municipio, Sabrina Alfonsi, a compiere degli atti per inibire alcuni luoghi del centro storico all’arte di strada. Ciò significa che in mancanza di tali atti, che peraltro la Presidente Alfonsi ha detto di non voler compiere, almeno non nei termini indicati dal Consiglio, la mozione non ha effetto alcuno, non essendo immediatamente esecutiva.

Da ciò discende che gli inviti ai cittadini ad utilizzare la mozione per sollecitare le forze dell’ordine ad intervenire nel caso di “violazione dell’inquinamento acustico o degli spazi pubblici” sono del tutto campati in aria, mettendo anzi i cittadini che volessero seguirli in una posizione potenzialmente pericolosa.

Immaginiamo infatti un cittadino che, seguendo le indicazioni della newsletter, intervenisse nei confronti di un artista di strada che si sta esibendo in uno dei luoghi che la mozione vorrebbe inibiti. Il cittadino sarebbe convinto di essere dalla parte della ragione e magari farebbe di tutto per far valere questa sua presunta ragione; dall’altra parte vi sarebbe l’artista di strada che invece lui dalla parte della ragione vi sarebbe senz’altro, non essendo stato reso esecutivo alcun elenco di luoghi inibiti all’arte di strada. Come si comprenderà facilmente tali situazioni potrebbero sfociare in alterchi o anche situazioni più violente, mettendo a repentaglio l’incolumità delle persone. Il tutto a causa del colossale fraintendimento in cui deve essere incorso il consigliere Ricciardelli.

Non bastasse ciò, il Ricciardelli allega alla sua newsletter una versione errata dell’atto approvato dal Consiglio, riportando il suo testo un elenco di luoghi inibiti molto più corposo di quello che in realtà è stato approvato. Ad esempio il testo, errato, che lui ha allegato contiene luoghi come piazza di Spagna o piazza Navona tra quelli inibiti, mentre invece essi non sono ricompresi nell’atto effetivamente approvato dal Consiglio.

Cosa accadrebbe se un cittadino prendesse il testo inviato dal Ricciardelli e si recasse in piazza Navona pretendendo di far cessare le esibizioni di tutti gli artisti che lì vi si esibiscono, magari insistendo con i vigili sulla base delle indicazioni fornite dalla newsletter?

Si comprenderà come sbagliando completamente la comprensione di un atto approvato dal Consiglio, non solo si fornisce un’informazione incorretta, ma si rischia di mettere i cittadini in condizioni potenzialmente pericolose.

Quello che risulta difficile comprendere è che un tale marchiano errore è stato fatto da un consigliere al suo secondo mandato e giudicato degno di ricoprire il ruolo di Presidente della commissione commercio del Municipio I. Non proprio quindi l’ultimo degli eletti, tanto da pensare quale deve essere il livello del resto della delegazione PD in Municipio I.

Semmai ce ne fosse bisogno, questo episodio testimonia una volta di più il livello imbarazzante di troppi consiglieri municipali, dando l’immagine di assemblee inutili per il buon funzionamento della città, buone solo a distribuire gettoni di presenza nei Consiglio o nelle riunioni di commissione.

Questo fatto dimostra inoltre che evidentemente nel PD la selezione delle persone non avviene sulla base delle capacità ma probabilmente più per fedeltà alla linea del partito o della corrente di turno. Peccato però che poi dalle selezioni escano elementi che invece che contribuire al progresso cittadino prendano fischi per fiaschi a ripetizione (anche in altra occasione l’elemento in questione si era distinto poco positivamente).

Sarà contenta la Presidente Alfonsi, che con elementi del genere ha buon gioco a tirare dritta per la sua strada, tutelando tutte le categorie tranne che quella degli abitanti del centro storico, che poi en passant sarebbero i suoi elettori.

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2 risposte

  1. Non intervengo nel merito, ma solo per deprecare l’uso allegro ma ignobile della frase “braccia rubate all’agricoltura” che insieme all’unica offesa ormai politicamente corretta (cafone) colpisce pregiudizialmente quell’attività primaria di grande valenza organizzativa e di particolare difficoltà imprenditoriale nonchè unico vero baluardo al degrado e consumo di territorio che è appunto l’AGRICOLTURA.
    Non siamo più nell’800: chi riesce a trarre reddito dalle campagne è sicuramente minoranza capace e preparata e merita il rispetto e la gratitudine del resto della collettività.

    Se le preferenze sessuali, politiche, etniche, parentali sono state giustamente cassate dal linguaggio umiliante e tendente all’offesa, vi pregherei di ricordare che i “cafoni” le cui “braccia” lavorano sui campi sono spesso dotati di grande intelligenza operativa e rara dignità sociale.
    Grazie

  2. Non so cosa lei trovi di ignominioso nell’espressione del titolo. Essa sta ad indicare che, per quanti progressi possa aver fatto l’agricoltura, una persona senza particolari capacità potrà sempre dare il proprio contributo nei campi, dedicandosi ad attività ripetitive e di scarso contenuto tecnico come la raccolta.
    Proveniendo peraltro da due famiglie prettamente agricole ed essendo stato abituato fin da piccolo a misurarmi col lavoro nei campi, so di cosa sto parlando e ben conosco quanta nobiltà vi possa essere nel rapport diretto con la terra.

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