Rifiuti a Roma: ancora dritti contro un muro!

Tutt’altro che disinnescata, la bomba rifiuti a Roma è di nuovo pronta ad esplodere. Accadrà probabilmente a settembre, quando tutti i romani rientreranno dalle vacanze e riprenderà alla grande la produzione di rifiuti indifferenziati, il problema centrale e ancora del tutto irrisolto della questioni rifiuti romana.

 

Dopo infatti il panico rifiuti degli inizi di luglio, quando dovettero intervenire il ministro Costa e la Regione Lazio per dare una mano a Roma ad uscire da un’emergenza che vedeva cumuli di sacchetti in tutta la città, la previsione è che a fine settembre, alla scadenza dell’ordinanza della Regione che obbliga alcuni impianti e prendere rifiuti da Roma, ci si troverà nelle stesse condizioni.

Nulla è stato fatto per evitare una nuova crisi e proprio l’assenza di iniziativa da parte del Comune è il motivo per cui la Regione sembra non aver intenzione di rinnovare l’ordinanza.

 

Per dare un’immagine di sintesi della disastrosa situazione dei rifiuti a Roma, riportiamo un estratto di uno degli ultimi post del LILA (Laboratorio Idee Lavoratori Ama), ossia di chi il probema dei rifiuti lo vive sulla pelle ogni giorno:

 

I PLAYERS

● Virginia continua in modo irresponsabile e imbarazzante:

– a non indicare il sito per una necessaria discarica di servizio per Roma, mettendo in crisi tutti i piccoli comuni del Lazio e scaricando tutte le colpe sull’antagonista politico Zingaretti.

– a non capire che Ama, così com’è ridotta, ha un indispensabile bisogno di partners industriali romani o laziali, per infrastrutture, mezzi, attrezzature, e, soprattutto, per un minimo di impiantistica di smaltimento.

– A non avere un piano efficace e credibile per ridurre nel brevissimo tempo l’elevata produzione di indifferenziata: il male assoluto. Il PaP nei ⅔ della città non è fattibile, serve altro…Un esempio su come è meglio ritirare gli ingombranti e i Raee, lo vedete nel metodo adottato da Amiu di Genova.
Dato che il nostro metodo vi sta sulle palle, vediamo gli altri che fanno.

Queste popolose “cabine di regia” composte da chi ci ha infilato in questo tunnel non ci sembrano soluzioni, sono perdite di tempo, lo stiamo vedendo in questi giorni, e se n’è accorta pure Lei chiedendo di accelerare i tempi al Ministro.

● Zingaretti da cinico giocatore e baro, la tiene sulla graticola non offrendole a sufficienza gli sbocchi impiantistici esistenti (giustificato in parte), e spingendola, di fatto, a prendere una decisione che di regola spetta a lei. Le stesse Regioni delle opposizioni (Abruzzo Toscana) giocano di squadra e chiudono le porte di fronte alla sorda e capricciosa Virginia.

● Ama non è in grado ad oggi, e con molta evidenza, di ridurre la produzione di indifferenziata a MONTE tenendo il boccino sul terreno della sfida a VALLE, dove Zingaretti è più forte.

● I due principali imprenditori del Lazio, proprietari dei vecchi ma ancora indispensabili impianti TMB, Colari e Rida-Ambiente, ancora vorrebbero continuare su questa strada non più ecosostenibile, ma per loro molto redditizia, e chiedono a gran voce una discarica per il residuo secco innocuo, e magari anche un inceneritore vicino casa (ma sanno che quello è un sogno..).

 

In una situazione che più disastrosa non si potrebbe, il Sindaco continua a permettersi il lusso di mantenere le deleghe all’Ambiente nelle sue mani, mani che dovrebbero essere occupate a fare tante altre cose ma soprattutto che non hanno alcuna competenza specifica sull’argomento. Se non è irresponsabilità questa …

 

Detta in altri termini, per come sono messe le cose a Roma, l’unica possibilità è trovare qualcuna/o veramente esperto della gestione dei rifiuti e con idee molto chiare su come affrontare in pochissime settimane una situazione potenzialmente esplosiva.

Invece cosa fa il Sindaca Raggi? Non solo non individua un possibile deus ex machina che potrebbe affrontare il problema con qualche speranza di riuscita, ma rimpolpa il suo staff con figure che nella situazione attuale romana non possono che risultare addirittura controproducenti. Agli inizi di agosto sono state infatti assunte a tempo determinato tre nuove collaboratrici del Sindaco:

– una per “… attività di coordinamento dei canali istituzionali afferenti l’esercizio delle funzioni in materia di sostenibilità ambientale, in tutte le attività propositive, consultive e relazionali intercorrenti con gli altri Organi politici di Roma Capitale, nonché nei rapporti con enti pubblici, associazioni, organismi rappresentativi dei cittadini;

– un’altra per “… attività di coordinamento dei canali istituzionali afferenti all’esercizio delle funzioni in materia di sostenibilità ambientale con particolare riguardo nelle attività di analisi e sintesi dei flussi comunicativi, assicurando un’azione di raccordo tra i relativi uffici, le altre strutture dell’Amministrazione e le società di riferimento anche al fine di semplificare la relazione con la cittadinanza e avvicinarla all’Istituzione.

– ed infine una terza per la “… definizione della pianificazione strategica delle politiche inerenti la sostenibilità ambientale e dei processi ad essa correlati, al fine di assicurare un valido supporto tecnico nell’elaborazione di tutti gli studi e proposte nelle tematiche …” afferenti ai rifiuti.

 

Considerato che queste nuove collaboratrici prendono servizio ad agosto, quando gli uffici sono deserti, e che quindi ragionevolmente non saranno messe in condizioni di operare se non a fine settembre, ci sono tutte le premesse perché costoro non potranno che assistere inermi all’esplosione della bomba rifiuti a Roma (benché dall’interno dell’amministrazione e forti di una retribuzione di circa 45mila euro in due casi e addirittura di quasi 89mila nel terzo).

 

Giova qui ricordare che a febbraio di quest’anno l’amministrazione aveva già provveduto ad assumere un consulente esperto di economia comportamentale per la questione rifiuti (una “nudge unit”, come era stata chiamata, per modici 55mila euro l’anno), nomina di cui però, a distanza di oltre 5 mesi, non si è vista o sentita alcuna eco.

 

Le ultime notizie sul tema vedono il Sindaco Raggi cercare di forzare il ministro Costa ad anticipare il prossimo tavolo tecnico, previsto per il 29 agosto e giudicato troppo tardivo per evitare una crisi a settembre, ma con scarse speranze di successo. Inoltre con la crisi di governo in corso c’è il serio rischio che la Raggi, e Roma, si ritrovino senza alcun appoggio da parte dell’esecutivo, con il disastro che a quel punto diventerebbe una certezza.

 

 

Complessivamente una situazione difficilissima, si converrà, da mettere a dura prova anche l’amministratore più dotato e navigato, figuriamoci un Sindaco alla sua prima prova come Virginia Raggi.

La quale però, per non saper né leggere né scrivere (come si dice a Roma), intanto pensa ad andarsene in vacanza una quindicina di giorni, che ad agosto ci stanno sempre bene.

 

 

(Ordinanza della Sindaca n.148 del 31 luglio 2019)

 

Ecchissenefrega dei rifiuti e dei romani.

 

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