A differenza delle altre puntate di questa rubrica, trattiamo questa volta un edificio che non si può definire in rovina ma abbandonato sì e da decenni ormai: il palazzo Canevari a largo S. Susanna, alrimenti conosciuto come Ufficio Geologico.

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L’edificio fu progettato e costruito dall’ing. Raffaele Canevari tra il 1873 e il 1879 e per circa cento anni dietro le vetrate in stile liberty sono state esposte le collezioni di minerali, marmi, fossili di animali, piante, legni, microrganismi e scheletri umani delle diverse ere che hanno caratterizzato la storia geologica del nostro paese, insieme a numerosi documenti e plastici.

Nel 1995 fu avviata la ristrutturazione dello stabile e le collezioni finirono in centinaia di scatole stipate in un magazzino vicino la Stazione Termini. Ma nel 2003 il progetto del Polo museale nazionale delle Scienze della Terra, che avrebbe dovuto aver sede proprio in palazzo Canevari, fu cancellato ed il ministero del Tesoro decise la cartolarizzazione dell’edificio con la conseguente privatizzazione, senza neanche porsi il problema di dove i circa 150 mila reperti delle collezioni sarebbero potuti finire.

L’immobile fu quindi acquisito dalla Fintecna SpA, e poi dalla “Residenziale immobiliare 2004” SpA, controllata da Fintecna Immobiliare SpA. Dal 2012 gli scatoloni con le collezioni sono stati spostati in un magazzino dell’Ispra.

Ad ulteriormente complicare la storia dell’edificio, nel 2003 alcuni scavi sotto il grande salone centrale hanno portato alla luce un complesso monumentale risalente all’epoca dei re di Roma, intorno al VI secolo a.C., che si estendeva sul colle Quirinale. Da allora furono fatti partire gli scavi di archeologia preventiva e l’allora soprintendente Adriano La Regina ottenne il vincolo archeologico sullo stabile.

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La situazione ad oggi è che lo stabile continua a rimanere abbandonato, con alcuni lavori che languono sulla parte sinistra della struttura.

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Come sia possibile che un edificio di tale valore artistico, culturale ed anche economico rimanga inutilizzato ed abbandonato per oltre venti anni è qualcosa che solo a Roma può accadere. E purtroppo non ci sarebbe da stupirsi se tra cinque o dieci anni dovessimo tornare a parlare dell’abbandono di palazzo Canevari.


 

Le precedenti puntate di Città in rovina:

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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