Era stata una festa al Parco del Pineto. Tanti cittadini, mamme, bambini, giovani, anziani……….tutti ad ammirare il bel murales di un artista di strada, Mauro Sgarbi. Aveva chiamato la sua opera “contatto” e l’aveva realizzata su un muro triste, grigio e in abbandono all’interno del Parco.

Era il 10 ottobre e gli organizzatori della giornata “Pinacci Nostri”, avevano pure chiamato altri 4 artisti di strada  – Pino Volpino, Chew-Z, Beetroot e Carlo Gori – per parlare della bellezza sui muri, della mano felice di tanti giovani che mostrano alla città opere sconosciute e intense. Insomma niente di bigotto, di reazionario, di oscurantista. Solo amore per i colori vivaci, per Roma, per la sua bellezza.

Ma niente in questa città sopravvive alla furia iconoclasta dei selvaggi taggaroli, di coloro che devono rendere tutto brutto e sporco. L’arte non ha diritto di esprimersi. Solo lo schifo e il degrado devono fare da padroni.

Ecco come è stato vandalizzato il murales e come era prima.

Murales Pineto vandali

 

Murales Pineto

 

“Perché un progetto autofinanziato, dal basso, voluto dalla gente del quartiere e che parla del quartiere deve finire così”, si domandano gli amici Volontari Decoro XIII°, promotori dell’iniziativa Pinacci Nostri.

Ma il loro sconforto è quello di tanti che quotidianamente cercano di combattere una battaglia troppo grande. Pensate ai giovani di Retake Roma che domenica scorsa hanno ripulito tutti i muri della fermata metro San Paolo. Erano in condizioni vergognose, carichi di scritte, manifesti, colla e gomme americane.

Il loro lavoro è stato offeso poche ore dopo da qualcuno che ha affisso i soliti manifesti abusivi e violenti.

fermata san paolo manifesti abusivi 2
L’ingresso ripulito
fermata san paolo manifesti abusivi
La mattina dopo coperto da manifesti

fermata san paolo manifesti abusivi 3

 

Nonostante le giovani volontarie non si siano arrese e alla sera siano tornate a staccare quella robaccia, la riflessione da fare è una sola. Non si può delegare alla cittadinanza quei compiti che le istituzioni non sono in grado di svolgere. Non si può pretendere che siano gruppi di quartiere armati di buona volontà a tenere pulita Roma, perché è materialmente impossibile. E’ come svuotare il mare con un cucchiaio.

Il fenomeno del vandalismo, dei graffitari, dell’attacchinaggio selvaggio va governato e punito, esattamente come è stato fatto in tutto il mondo occidentale. Questo inseguimento di chi sporca che sorpassa sempre chi pulisce non farà altro che lasciare amarezza in chi si impegna per il decoro. E alla fine cederà. La battaglia dei vari Retakers e di tanti volontari va affiancata dal polso di ferro delle istituzioni. Ce lo aspettavamo dal Commissario Tronca che non deve fare altro che applicare le leggi (in quanto dovrebbe essere privo di iniziativa politica) e ce lo aspettiamo da qualsiasi nuova giunta verrà eletta. Prima che anche il più accanito e agguerrito volontario del bello getti la spugna.


 

 

Le foto della fermata S. Paolo sono tratte dalla pagina Facebook Romanderground che ringraziamo

 

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