Lo scavo archeologico di piazza Pitagora sarà chiuso entro novembre

Un pezzo di antica via Salaria era emerso durante i lavori per una conduttura elettrica. Trovata anche una tomba con le sue lucerne. La viabilità, oggi caotica, sarà ripristinata entro Natale

 

Avevamo dato per primi la notizia del magnifico ritrovamento lo scorso 9 ottobre. Il 20 ottobre, ben 11 giorni dopo, la grande stampa si è accorta della vicenda e per camuffare quello che in gergo giornalistico si definisce “buco”, hanno tutti scritto che la scoperta risaliva al 19 ottobre. Sebbene a noi i primati interessino poco, quello che sta a cuore a diarioromano è un’informazione corretta e in questo caso si può dire che da parte dei grandi giornali sia stata quanto meno tardiva.

La notizia di oggi è l’imminente chiusura dello scavo che – a quanto ci risulta – dovrebbe avvenire entro le prossime tre/quattro settimane e comunque non oltre la fine di novembre. Il traffico nel quadrante compreso tra viale Buozzi, piazza Pitagora, viale Parioli, Villa Glori e viale Regina Margherita è fuori controllo. Ecco che la chiusura del cantiere verrà presa con un notevole sollievo dagli abitanti della zona e dai pendolari che vi transitano.

La Salaria Vetus, cioè l’antica via Salaria, passava da qui prima dello sbancamento sotto via di Tor Fiorenza. Il percorso che più o meno ricalca l’attuale Via Paisiello, via Bertoloni e via Oriani era troppo tortuoso e fu sostituito dalla Salaria Nova nel I secolo d. C.. La nuova Salaria seguiva fin dall’epoca dell’imperatore Nerva l’attuale tracciato, cioè il tratto compreso da Panama verso viale Somalia.

 

Dunque non sorprende il ritrovamento di piazza Pitagora mentre quello che ha colpito gli studiosi della Soprintendenza è il suo eccellente stato di conservazione come si può vedere dalle foto che abbiamo scattato in queste ore. Gli archeologi hanno rinvenuto anche una tomba risalente al III secolo d. C., all’interno della quale c’erano due lucerne e alcune ossa. Il tutto sarà ricoperto con materiali isolanti che permetteranno di difenderlo dall’umidità e potrà essere in futuro riportato alla luce qualora la viabilità della zona dovesse cambiare.

E’ la soluzione che consigliammo da queste pagine e fa piacere sapere che questa volta lo scavo non resterà aperto anni come capitato in passato, creando notevoli disagi. Nel frattempo Terna, che stava posando i cavi dell’alta tensione per una nuova linea di collegamento tra le cabine Villa Borghese e Nomentana, ha terminato il suo lavoro. Pertanto non appena saranno conclusi gli approfondimenti archeologici, la strada tornerà percorribile. E’ presumibile che entro la prima metà del mese di dicembre sarà stato rifatto anche l’asfalto e ripristinata la segnaletica.

 

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