Risultati relativi al solo comune di Roma

 

L’articolo che abbiamo pubblicato lo scorso 6 marzo, all’indomani del risultato elettorale, non era del tutto preciso. Ce lo hanno segnalato diversi lettori e anche noi nelle ore seguenti abbiamo notato che l’analisi del voto a Roma andava rivista.  Eravamo rimasti sorpresi di vedere un M5S ancora primo partito della capitale e abbiamo buttato giù una serie di considerazioni a caldo.

Nelle ore successive, il voto romano si è potuto leggere con i dati definitivi e le cose sono leggermente cambiate. La sera del 5 marzo, infatti, né il sito del Ministero dell’Interno, né quello della Regione Lazio avevano ancora pubblicato i risultati di Roma città e ci eravamo basati su quanto riportato da RomaToday e da Repubblica. Entrambi davano i pentastellati trionfatori in quasi tutti i collegi uninominali e in tutti i Municipi. Colpa nostra che dopo tanti anni di professione giornalistica avremmo dovuto controllare i dati in prima persona. Facciamo ammenda e vediamo come stanno le cose a bocce ferme.

L’effetto Raggi c’è stato eccome: la città ha dato un segnale di insoddisfazione nei confronti dell’amministrazione. Se a livello nazionale i grillini hanno sfondato, a Roma la candidata alla Regione Lombardi ha preso più voti rispetto alla lista 5stelle. Un segnale chiaro per Virginia Raggi che dunque non viene premiata dai romani.

Il Pd, che nel 2016 aveva ottenuto un risultato pessimo in città, ha guadagnato posizioni proprio mentre a livello nazionale prendeva la peggior batosta della propria storia.

Insomma, l’effetto Raggi ha provocato l’esatto contrario di quello che è accaduto nel resto del Paese. E la Sindaca non dovrebbe andarne fiera. Lei, invece, ha sottolineato il miglioramento del 5stelle rispetto al 2013. E ti credo, ma va beh!!

Non solo Zingaretti ce l’ha fatta perché Roma non ha votato 5stelle come prima, ma su 15 Municipi, il Pd ha vinto in 11, mentre gli altri 4 hanno dato il maggior consenso al centro-destra. In zona Parioli/Trieste/Bologna il MoVimento si ferma al 10,4% dei voti, mentre va molto meglio nelle periferie. Il Pd stravince in primo Municipio con il 50,1% mentre a Tor Bella Monaca prende solo il 23,6. Su questo Roma è allineata al resto d’Italia: le classi più disagiate hanno preferito il sogno dei 5stelle, mentre i democratici si sono “imborghesiti”. Ma nonostante la gran messe di voti arrivata dalle periferie, la capitale non ha mostrato l’entusiasmo del 2016 nei confronti di Di Maio, Raggi e Grillo.

Non si può dire che abbiano subito il tracollo che qualcuno si sarebbe aspettato, ma neanche possono dormire sonni tranquilli. In alcuni collegi uninominali sono andati piuttosto bene, soprattutto a Torre Angela dove Fioramonti ha battutto sia la candidata leghista, sia il dem Orfini. Ma hanno perso roccaforti come Monteverde, dove Dino Giarrusso, catapultato dalle Iene alla politica, ha lasciato il seggio al Radicale Magi, colui che più di tutti si è battuto per il referendum su Atac, in contrapposizione con la Sindaca.

Interessante il caso Ostia, dove solo poche settimane fa la candidata pentastellata al Municipio aveva stravinto sul Pd. Qui il centro-destra ha conquistato il primo posto.

Insomma i romani sembrano mostrare malcontento per l’amministrazione capitolina, ma ancora restano in attesa di una svolta. Non puniscono con severità la Raggi ma neanche le danno più la fiducia incondizionata di prima. Questo sito viene accusato di essere antigrillino ma niente di più falso. Il nostro lavoro (volontario) serve a stimolare la giunta in alcune direzioni ben precise: decoro, lotta ai soprusi della sosta selvaggia, una nuova pubblicità esterna al servizio della città, un commercio ambulante meno ipertrofico, una viabilità e trasporti migliori. Ebbene su tutte queste voci, il voto che daremmo alla Sindaca e alla sua squadra è 3. Sono tornati i cartelloni pubblicitari abusivi, le bancarelle sono state addirittura incentivate dalla riforma Coia, la sosta selvaggia impazza come e più di prima, su trasporti, verde pubblico e condizioni delle strade non è il caso di infierire.

Insomma come si fa ad affermare che questa giunta sta lavorando bene? Cosa dovrebbe scrivere un blog come il nostro se non criticare aspramente l’inefficienza di una amministrazione che come unico importante provvedimento ha dato il via allo Stadio della Roma senza opere pubbliche a carico dei privati?

I romani avrebbero dovuto dare un segnale più netto: il risultato di un 5stelle ridotto ai minimi termini a Roma, mentre vinceva in Italia non avrebbe dato alibi. Pare, comunque, che molti consiglieri grillini chiedano un cambio di passo. Occorre vedere se la Raggi sarà in grado di farlo.

 

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2 risposte

  1. Analisi dettagliata e densa di spunti di riflessione. Aggiungo solo una nota: Beppe Grillo, censore delle Olimpiadi a Roma, promuove quelle invernali a Torino. Ovvero, Raggi non potrebbe laddove Appendino può. Fuoco amico sulla Raggi.

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