Festa della Befana: caos anche quest’anno?

Immancabile il tormentone sulla festa della Befana a piazza Navona riparte anche quest’anno.

Ad inizio maggio ci aveva provato il Municipio I a riavviare la discussione, con un comunicato stampa che si apriva così:

QUALITÀ, 60 POSTI E BANCO TIPO: AVVISO NOSTRO SE COMUNE NON HA DELIBERA (DIRE) Roma, 8 mag. – Criteri di qualita’ “elevatissimi”, un banco tipo uguale per tutti e “al massimo” 60 postazioni. Il I Municipio non ha perso tempo e ha gia’ preparato il bando per la Festa della Befana di piazza Navona 2017. “Noi siamo pronti- spiega all’agenzia Dire la presidente Sabrina Alfonsi- a inizio giugno pubblicheremo il nuovo avviso”. Si’, perche’ dopo mesi di polemiche, innumerevoli commissioni e scontri a colpi di dichiarazioni, di fatto il Campidoglio non ha ancora modificato la delibera 35 del 2006 per il passaggio di competenze della Festa dal I Municipio al Comune. “C’e’ la bozza di Andrea Coia- aggiunge l’assessore al Commercio, Tatiana Campioni- ma, oltre a essere stata bocciata dal nostro Consiglio, e’ stata bloccata anche dalla Ragioneria generale di Palazzo Senatorio e da numerosi rilievi dello stesso dipartimento allo Sviluppo economico”.

 

Noi quando sentiamo parlare di “criteri di qualità”, per di più “elevatissimi”, tendiamo a mettere mano alla pistola, soprattutto quando chi lo fa si è già esibito in prestazioni a dir poco imbarazzanti sullo stesso campo (qui le cronistorie che abbiamo seguito negli anni passati).

 

Ci ha però pensato il Presidente Coia a togliere le castagne dal fuoco al Municipio, battendosi come un leone per far approvare il nuovo (si fa per dire) regolamento del commercio su area pubblica (di cui non si parlerà mai abbastanza male). Tra le tante cose che non si capiscono di quel regolamento, almeno provando a ragionarci nell’ottica del bene pubblico (ma forse è proprio quello l’errore), c’è infatti la norma che attribuisce al Comune la responsabilità di organizzare la Festa della Befana a piazza Navona, strappandola al Municipio.

In realtà è probabile che tutta la fretta messa nell’approvare il regolamento, con diverse sedute fiume dell’Assemblea Capitolina, sia dovuta proprio alla necessità di sbrigarsi a prendere le redini della Festa della Befana, in modo da poter gestire il nuovo bando che dovrebbe assegnare le preziosissime licenze ambulanti per i prossimi dieci anni. Parliamo infatti di titoli che valgono milioni di euro e per i quali, come al solito, il Comune si accontenterà di un mezzo piatto di lenticchie.

Non siamo certo i primi a mettere in relazione la sospetta fretta nell’approvazione del regolamento con la necessità di emanare il nuovo bando della Festa della Befana e la cosa appare confermata anche dall’immediato oblio in cui è caduto quel regolamento, alla faccia della rivoluzione promessa rispetto alla bancarellopoli romana.

Dopo quindi tutti gli sforzi profusi dal Presidente Coia lo scorso anno per cercare di restituire agli “esercenti tradizionali” i banchi della Festa della Befana di piazza Navona, con sedute su sedute della Commissione Commercio dedicate al tema ed un tentativo finale in Assemblea Capitolina che è naufragato solo all’ultimo minuto, lo stesso Coia deve aver deciso di prendere il toro per le corna e con la scusa di riformare l’ambulantato romano ha avocato al Comune l’organizzazione della Festa della Befana. Una mossa furba ed efficace la sua, che conferma ulteriormente la sua evidente intenzione di agire come campione del commercio ambulante a Roma. Posizione peraltro del tutto legittima che però sarebbe stato più corretto assumere fin dalla campagna elettorale, quando in molti devono aver pensato di votare il Coia che, da consigliere municipale, le bancarelle le contrastava.

Si direbbe allora tutto bene per gli “esercenti tradizionali” della Festa della Befana, che tra breve potranno partecipare al nuovo bando e prevedibilmente si vedranno assegnare i banchi per i prossimi dieci anni, grazie al favorevolissimo criterio di anzianità stabilito dalla conferenza Stato-Regioni del 2012 (mai abbastanza vituperata). E invece pare che le cose potrebbero non andare così lisce come qualcuno si aspettava.

Rumours assolutamente informali provenienti dal Dipartimento Commercio fanno infatti capire che si sia già in ritardo per l’organizzazione della festa di quest’anno e che ci sia il concreto rischio di non avere alcun allestimento in piazza Navona (il bando triennale che negli ultimi anni aveva assicurato i banchi degli spettacoli viaggianti è nel frattempo scaduto).

Vi è in effetti un bando per l’allestimento della nuova Festa della Befana da scrivere e poi gli almeno 90 giorni richiesti dall’ANAC; rispetto a quei tempi ci si potrebbe forse rientrare ma c’è il problema dei nuovi banchi da realizzare, quelli sul modello indicato dalla soprintendenza, che non sembra proprio esserci il tempo materiale per farli.

 

Insomma parrebbe proprio che anche quest’anno se ne vedranno delle belle sulla Festa della Befana di piazza Navona e con un tipo spregiudicato come Coia siamo sicuri che il divertimento sarà assicurato.

 

Il nostro primo auspicio è che le indiscrezioni giunteci abbiano ragione e che quindi per quest’anno non si riuscirà a fare alcun bando per la festa. In questo modo si realizzerà quello che nel lontano 1977 un Sindaco visionario come Argan aveva già previsto, ossia l’eliminazione da piazza Navona delle “antiestetiche baracche”.

In subordine, se proprio il nuovo bando andasse fatto, chiederemmo che esso preveda criteri estremamente stringenti per le merci ed alimenti da mettere in vendita sui banchi, prevedendo, ad esempio, la loro provenienza esclusivamente dalla regione Lazio, ricorrendo ove possibile a produzioni DOP ed utilizzando personale che presenti specifiche qualifiche e certificazioni professionali.

Che se li prendano pure gli “operatori tradizionali della festa” questi preziosissimi banchi, ma che costoro vengano costretti ad operare in ambiti di alta qualità a loro finora sconosciuti.

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