Parco Sannazzaro: i volontari chiedono di non essere lasciati soli

L'Ater ha mostrato collaborazione ma la rimozione dei rifiuti resta a carico dei cittadini. Nell'area giochi va riparato lo scivolo e la parte Inps resta in abbandono

A  seguito del nostro articolo dello scorso 4 agosto che raccontava le vicende del Parco Sannazzaro, siamo stati contattati da un responsabile della comunicazione dell’Ater che con fare molto affabile ci ha comunicato che nel momento nel quale stavamo parlando, era il 9 agosto, l’Azienda stava intervenendo sull’area con lo sfalcio delle canne infestanti.

Il responsabile che ci ha contattati non era a conoscenza della pec inviata dal gruppo di volontari “Amici del Parco Sannazzaro” al direttore dell’Ater dott. Andrea Napoletano che conteneva l’elenco delle richieste di integrazione dei lavori eseguiti.

 

Il problema è che il mero intervento di sfalcio non sarebbe stato risolutivo perché le canne sarebbero ricresciute velocemente e avrebbero soffocato i giovani ulivi messi a dimora. Ci siamo sentiti quindi chiedere: “E allora cosa è necessario ?” La risposta di carattere tecnico avrebbe dovuto proporla il responsabile agroforestale designato dall’Ater visto che probabilmente nessun simile professionista aveva diretto i lavori eseguiti.

 

Inoltre, gli operai della ditta appaltatrice intervenuta, la stessa, peraltro, che ha eseguito anche i lavori precedenti hanno portato via i sacchi dei rifiuti dai cestini senza tuttavia sostituirli con dei sacchi nuovi.

Quest’ultima sconsiderata attività ha notevolmente peggiorato le condizioni di lavoro dei volontari al rientro dalle vacanze che hanno dovuto raccogliere a mano dai cestini i rifiuti che nel frattempo si erano accumulati, metterli in nuovi sacchi e conferirli nei cassonetti fuori dal Parco.

 

Il lavoro di svuotamento dei cestini grava esclusivamente su un numero molto esiguo di volontari che fanno una enorme fatica ad assicurarlo con regolarità. I cestini hanno dimensioni generose e il sacco in essi contenuto, poiché viene riempito dai frequentatori del Parco anche di rifiuti pesanti e che andrebbero messi nei cassonetti esterni, arriva a pesare anche venti o trenta chilogrammi e dato che i cassonetti distano almeno trecento metri, è necessario portare un sacco in due.

Inoltre vengono prodotti ogni settimana centinaia di rifiuti indifferenziati, quando, con le soluzioni proposte dagli “Amici del Parco Sannazzaro” sarebbe invece possibile avere una percentuale molto più ridotta di indifferenziato.

 

Segnaliamo inoltre che, nella area recintata riservata ai giochi dei bambini, la pericolosità dello scivolo bucato è stata rilevata anche dalla Polizia Locale che ha apposto i nastri gialli per vietarne l’utilizzo.

Quei nastri sono già stati quasi divelti: sarebbe opportuno procedere ad una rapida riparazione e/o sostituzione dello scivolo per evitare che qualche bambino si faccia male giocando.

I volontari sperano di essere ricontattati dalla dirigenza Ater per concordare interventi efficaci e durevoli nel tempo.

Per quanto riguarda, invece, l’area di competenza dell’INPS, nessuno di quest’ultimo Ente si è fatto vivo né con diarioromano né con i volontari del Parco.

 

Il mancato sfalcio dell’area INPS ha reso estremamente difficoltosa la frequentazione da parte dei cittadini e, infatti, quella parte – come testimonia l’abbandono sempre più frequente e copioso di rifiuti ed anche le testimonianze di alcuni proprietari di cani –  ha iniziato ad essere frequentata da tossicodipendenti.
E’ la solita vecchia, ma sempre attuale, teoria delle finestre rotte: incuria chiama degrado e degrado chiama insicurezza e così via in un circolo vizioso.

Il rischio è che lasciare andare in malora una vasta porzione di verde porti a conseguenze molto spiacevoli (pensiamo ad un incendio in un’area che confina con un asilo). O anche al ritorno dell’illegalità come accadeva oltre dieci anni fa quando il territorio era alla mercé di delinquenti grandi e piccoli.

L’auspicio è che ATER e INPS (meglio ancora se coordinati tra loro, anche se la creazione di sinergia tra le pubbliche amministrazioni attiene, almeno a Roma, più alla fantascienza che al governo della polis) ciascuno per la propria area di competenza si attivino per ripristinare pienamente funzionalità e sicurezza del Parco Sannazzaro.

 


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