Un’elezione inutile ma significativa

 

 

Questa è la scheda che gli elettori del collegio uninominale Lazio 1 per la Camera dei Deputati si vedranno consegnare ai seggi oggi.

Purtroppo pochissimi degli elettori del collegio sanno di questa opportunità e quindi c’è da prevedere un’affluenza bassissima.

 

Ricordiamo per l’ultima volta che il collegio uninominale Lazio 1 è composto dai seguenti rioni/quartieri: Rione Monti, Rione Trevi, Rione Colonna, Rione Campo Marzio, Rione Ponte, Rione Parione, Rione Regola, Rione Sant’Eustachio, Rione Pigna, Rione Campitelli, Rione Sant’Angelo, Rione Ripa, Rione Borgo, Rione Esquilino, Rione Ludovisi, Rione Sallustiano, Rione Castro Pretorio, Rione Celio, Rione San Saba, Rione Testaccio, Rione Trastevere, Rione Prati, Quartiere Trionfale, Quartiere Flaminio, Quartiere Della Vittoria.

 

Visivamente questo è il territorio:

 

 

Chiunque risieda nel territorio colorato in violetto può recarsi al suo solito seggio per eleggere il sostituto di Paolo Gentiloni, eletto alle politiche del 2018 ma dimessosi per assumere l’incarico di commissario europeo.

 

Nei giorni scorsi abbiamo provato a presentare i candidati a questa elezione, pubblicando i contributi che ci hanno fatto pervenire alcuni di loro, Luca Lo Muzio, per Volt, Elisabetta Canitano, per Potere al Popolo, e Mario Adinolfi, per il Popolo della Famiglia.

Anche di quelli che non hanno risposto alla nostra richiesta abbiamo parlato: Roberto Gualtieri, per il PD, Maurizio Leo, per il centrodestra, e Rossella Rendina, per il M5S.

Facciamo una piccola ammenda per non aver citato il candidato del Partito Comunista, Marco Rizzo, me egli non è risultato in nessuna delle ricerche che abbiamo fatto in rete.

 

Questa è sostanzialmente un’elezione inutile, giacché chiunque verrà eletto non avrà modo di spostare gli equilibri parlamentari.

Alla Camera dei Deputati la coalizione di governo ha infatti una solida maggioranza, per cui quand’anche il PD dovesse perdere il seggio, non ci saranno conseguenze di sorta per l’esecutivo.

 

È però un’elezione significativa, in quanto potrebbe dare qualche segnale sulla situazione politica a Roma. Tre sono infatti i candidati maggiori: Gualtieri, Leo e Rendina.

Dell’ultima, candidata per il M5S, si può dare quasi per certo un insuccesso, dovendo ella scontare il grosso malcontento cittadino contro l’amministrazione Raggi.

Tra gli altri due è probabile che la spunti il ministro Gualtieri, perché nel collegio Lazio 1 il centrosinistra è tradizionalmente forte ma soprattutto perché il PD è l’unico partito che può ancora vantare una base di sostenitori capace di mobilitarsi. E in un’elezione come questa, dove gli elettori alle urne saranno pochissimi, la spunterà chi riuscirà a portare più persone possibile ai seggi.

Poco importa il fatto che abbia poco senso eleggere un ministro dell’economia in carica, che non avrà il tempo di impegnarsi nel proprio collegio (tant’è che il ministro ha dovuto cancellare gli ultimi impegni elettorali per far fronte all’emergenza coronavirus). Oppure il fatto che il PD a Roma sia ancora quel partito che nel 2015 mandò a casa il proprio Sindaco per via notarile, regalando la città alla peggiore amministrazione che si sia mai vista a Roma. O anche che la presidente del Municipio dove insiste la gran parte del collegio, con cui il ministro Gualtieri ha fatto la campagna elettorale, si sia dimostrata un disastro totale su praticamente tutti i fronti.

 

Una curiosità sui candidati maggiori: tutti e tre hanno utilizzato per i loro volantini una mappa del collegio elettorale che in realtà era stata preparata dal candidato di Volt, Luca Lo Muzio.

 

 

 

Addirittura il candidato del centrodestra e quella del M5S hanno lasciato sulla mappa i segnalini viola che indicavano i banchetti per la raccolta delle firme a sostegno della candidatura di Luca Lo Muzio!?!

Bella serietà per aspirare ad un seggio alla Camera dei Deputati!

 

A noi piacerebbe che venisse scelto uno dei candidati minori, perché in tal modo ci sarebbe una minima possibilità per i cittadini del collegio di avere un vero rappresentante in Parlamento, qualcuno con cui dialogare e a cui chiedere di portare nelle istituzioni maggiori le questioni locali.

E tra gli outsider abbiamo particolarmente apprezzato il candidato di Volt, Luca Lo Muzio, che a nostro avviso ha interpretato meglio degli altri lo spirito dell’elezione uninominale: puntare al Parlamento ma impegnandosi a portarvi le istanze del territorio.

 

La speranza è che queste elezioni possano dare un segnale ai partiti, soprattutto quelli maggiori, che a Roma c’è bisogno di cambiare registro, di smetterla di calare dei candidati che non hanno alcun radicamento sul territorio, di cominciare ad ascoltare i cittadini non solo in prossimità delle elezioni ma sempre, in maniera strutturata e continua.

Purtroppo temiamo che ciò non accadrà e che si verificherà lo scenario più probabile, ossia l’elezione del ministro Gualtieri, un’elezione inutile per i cittadini del collegio e buona solo a garantire al ministro una poltrona di riserva in caso di caduta del governo. Se ciò avvenisse il PD si vedrà di nuovo immeritatamente premiato pur non avendo ancora fatto ammenda per il disastro commesso nel 2015, quando mandò a casa il Sindaco Marino.

 

Comunque vada, buon voto a tutti!

 

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