L’ultima volta che abbiamo parlato dei ragazzi del Cinema America è stato a giugno di quest’anno e lo facemmo per solidarizzare con chi aveva subito un’aggressione a Trastevere solo per portare una maglietta del Cinema America.

 

Durante l’estate i ragazzi hanno poi tenuto le consuete arene serali, a Trastevere, Ostia e Colli Aniene, dando prova di capacità organizzative da professionisti di calibro.

 

Torniamo a parlare di loro perché finalmente è stato sbloccato il procedimento per iniziare la ristrutturazione del cinema Troisi, la sala di proprietà comunale di cui nel 2016 i ragazzi si sono assicurati la gestione vincendo il relativo bando.

 

Questo il post sulla loro pagina facebook con cui hanno dato la notizia:

 

Siamo orgogliosi di annunciare che il progetto di restauro e risanamento edilizio dello storico Cinema Troisi di Trastevere è stato definitivamente sbloccato!

🚧 Lunedì 25 novembre inizieranno le opere di demolizione interne, già autorizzate dalla Soprintendenza e dagli uffici comunali. Il progetto ammonta a un investimento di 1.426.942 euro. Di questi, abbiamo ottenuto 1.041.554 euro attraverso la partecipazione al bando del “Piano straordinario cinema” del MiBACT. Un altro finanziamento di 100.000 euro proviene dalla Regione Lazio (concorso pubblico “Creatività 2020”). Inoltre, grazie a un accordo con SIAE a sostegno del progetto di digitalizzazione della sala e al contributo di altri sponsor, abbiamo reperito ulteriori 100.000 euro. I restanti 185.388 euro provengono dai nostri fondi e da donazioni (circa 30.000 euro) ricevute dai sostenitori, raccolte durante le arene estive o direttamente online, e da contributi offerti da personalità del mondo dello spettacolo.

📽 La sala sarà completamente rinnovata grazie al progetto dagli architetti Claudia Tombini e Raffaella Moscaggiuri: un unico e grande schermo da 13 metri, digitalizzazione 4K di ultima generazione e 300 poltrone. A incorniciarla, un foyer bar e un’aula studio-biblioteca da 40 postazioni aperta 24 ore su 24, con area esterna negli spazi della terrazza.
Servizi diversi e complementari affiancheranno l’attività cinematografica, permettendo a una cittadinanza eterogenea di attraversare e vivere lo spazio, con l’obiettivo di coinvolgere nuovi potenziali spettatori tra coloro che non frequentano più il grande schermo o forse, nel caso dei più giovani, che non lo hanno mai frequentato. Per la gestione ci lasceremo ispirare dalla multiprogrammazione e dalle iniziative proposte dal Cinema Beltrade e Cinema Mexico di Milano, dalla Fondazione Stensen di Firenze, dal Visionario di Udine, dal CINEMAZERO di Pordenone e dal PostModernissimo di Perugia: tutte sale indipendenti che, diventate reali catalizzatori di nuovo pubblico, riescono a dare visibilità e voce anche alle opere più piccole e meno conosciute.

📍 Il Troisi è uno storico cinema interno all’immobile dell’ex Casa GIL, commissionata all’architetto Luigi Moretti dall’Opera Nazionale Balilla, ed edificata nel 1933. Diventa poi sala parrocchiale negli anni ‘50 con il nome di Cinema Induno, fino al 1997, quando Cecchi Gori ne rileva la gestione cambiandone il nome in Sala Troisi. Il circuito Cecchi Gori fallisce, il cinema passa a Ferrero, ma rientra a far parte del patrimonio comunale dopo lo sgombero del 6 marzo 2015 nei confronti della stessa Mediaport, che in realtà lo occupava senza titolo e lo teneva chiuso dal 2012, cioè da quando aveva licenziato gli storici lavoratori della sala. Dopo lo sgombero, la giunta Marino pubblica il bando “Patrimonio Comune” per assegnare la gestione, che vinciamo nel 2016. Tuttavia, alcuni ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato ne ritardano la concessione.

🚀 Superati questi primi scogli giudiziari, scopriamo che la struttura, oggetto di abusi edilizi da parte delle precedenti gestioni, necessitava anche di un processo di conformità statica, urbanistica ed edilizia, senza il quale non si sarebbe potuta effettuare la stipula del contratto con Roma Capitale. Nel 2018 arriviamo finalmente alla firma con il Campidoglio, per un periodo di 12 anni e un canone di affitto mensile agevolato per no-profit di 2.800 euro.
Alcuni mesi dopo, a maggio 2018, vinciamo il finanziamento del MiBACT. Ma, a causa di altri ricorsi, l’erogazione dell’anticipo del contributo viene sbloccata solamente nel mese corrente. Il termine dei lavori è previsto per luglio, mentre la riapertura per l’autunno 2020!

Non vi nascondiamo che questa lunga attesa è stata veramente dura: il gomitolo burocratico da sciogliere era enorme, il più grande che avessimo mai incontrato. Ma ci teniamo a ringraziarvi tutti per non aver mai dubitato di noi, anche quando, dovendo lavorare a testa bassa, vi abbiamo lasciato senza notizie. Ora siamo pronti a riaccendere il proiettore di uno dei cinema più storici di Roma. Siete pronti a farlo con noi?

 

Foto di di Gabriele Stabile

 

Il progetto del nuovo cinema lo presentammo a maggio 2017 mentre a gennaio 2018 rilanciammo la notizia che i lavori sarebbero partiti a breve con apertura prevista nell’autunno dello stesso anno. Purtroppo, come spiegano i ragazzi nell’ultimo comunicato, ci sono stati problemi con i fondi ottenuti dal MiBACT per cui solo oggi si riesce a partire.

 

E così entro circa un anno non solo Roma avrà un cinema restituito ma esso diverrà uno spazio di aggregazione disponibile alla cittadinanza 24 ore al giorno. E si può star certi che la professionalità e la passione che questi ragazzi hanno dimostrato negli anni faranno del cinema Troisi una perla cittadina che farà parlare di sé.

 

Quanta vitalità e slancio verso il futuro, pur con tutte le difficoltà che hanno fatto perdere 3 anni, di questa iniziativa e quanta grettezza e pochezza nella porcata di cui si è reso responsabile il M5S a luglio di quest’anno approvando la delibera per la riconversione del cinema Metropolitan in spazio commerciale.

Da una parte un cinema storico viene fatto rinascere ampliandone e differenziando l’offerta culturale, dall’altra un presidio culturale viene cancellato per far spazio all’ennesimo grande negozio di cui Via del Corso proprio non sentiva la mancanza.

Ma i cinema non vanno più, signora mia, che ci vuol fare …

 

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