A maggio dello scorso anno raccontammo la presentazione del progetto per il nuovo cinema Troisi da parte dei ragazzi del cinema America. Riferimmo della delusione che i ragazzi avevano ricevuto nei mesi successivi alla vittoria del bando per la gestione della Sala Troisi, quando dovettero prendere atto che quella che sembrava una struttura pronta ad operare, e così era stata presentata dal proprietario Roma Capitale, doveva in pratica essere abbattuta e ricostrutia. Ma dicemmo anche dell’intenzione dei ragazzi di andare avanti lo stesso:

“… abbiamo deciso di procedere in linea con quanto svolto nell’esperienza del Cinema America: affinché almeno questa sala riapra, siamo disponibili noi a ripristinare una legalità là dove questa è stata svuotata di significato.

Pertanto, nonostante spetti alla proprietà farsi carico delle risorse indispensabili al processo di riattivazione, siamo disponibili ad investire le nostre energie, il nostro tempo ed il nostro denaro, purché l’onere economico, come disposto nel bando pubblico, venga scomputato dal canone di concessione…

 

Poi più nulla, mesi di silenzio, col rischio che la famigerata burocrazia romana unita all’inesperienza e spesso all’inettitudine della nuova amministrazione facessero desistere i ragazzi dal portare avanti il loro progetto.

Finalmente ieri la buona notizia, come da comunicato che segue.

 

RAGAZZI CINEMA AMERICA:

FIRMATO CONTRATTO PER CINEMA TROISI CON ROMA CAPITALE

APERTURA PREVISTA: 31 OTTOBRE 2018

SITO UFFICIALE: http://www.cinematroisi.it

FOTO RENDERING SALA TROISI: https://we.tl/a5kh8FISQS

 

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foto di Andrea Littera

 

Roma, 25 Gennaio 2018 – Oggi, presso il Dipartimento Patrimonio, Sviluppo e Valorizzazione di Roma Capitale, è stato finalmente firmato il contratto con canone “agevolato” e di autorecupero per la concessione dell’immobile per 12 anni.

Ora il Cinema Troisi è pronto per iniziare i lavori con apertura prevista il 31 Ottobre 2018. 

La firma è avvenuta dopo 1789 giorni dalla chiusura e abbandono del Cinema Troisi, dopo 1056 giorni dalla ri-presa in possesso dei locali da parte di Roma Capitale, fino ad allora occupati dalla Mediaport SRL di Giorgio Ferrero, dopo 653 giorni di carte bollate e protocolli dall’aggiudicazione provvisoria del Piccolo Cinema America al bando per la gestione della medesima struttura, dopo il primo processo di conformità statica, urbanistica ed edilizia che Roma Capitale ha concluso su un proprio immobile e dopo il reperimento di tutti i permessi e pareri tecnici (Soprintendenza, Vigili del Fuoco, Pubblico Spettacolo) per l’approvazione del progetto di restauro e risanamento edilizio proposto dal Piccolo America.

Tutto il lavoro è stato economicamente a carico dell’associazione Piccolo Cinema America e mai della proprietà, ovvero Roma Capitale. Un formidabile lavoro di squadra tra gli uffici amministrativi dei dipartimenti di Patrimonio (dottor. Politano), Urbanistica (Arch. Di Nola) e Cultura (Dott.ssa Senofonte), il funzionario dell’ufficio Bandi Piero Malenotti e i ragazzi del Cinema America. A loro, all’avv. C.Giangiacomo ed agli architetti R. Moscaggiuri e C. Tombini, va il ringraziamento dell’associazione.

“Tutto questo è avvenuto nel totale silenzio e disinteresse di ogni componente politica di governo comunale” – dichiara Valerio Giuseppe Carocci (Presidente Ass. Piccolo Cinema America): “nel corso degli anni l’immobile è stato oggetto di diversi interventi che, per esigenze tecniche, ne hanno alterato le caratteristiche, anche formali, rendendo necessarie e obbligatorie consulenze legali per pratiche in sanatoria, anche presso la Soprintendenza Speciale Archeologica Belle Arti e Paesaggio di Roma e verifiche presso il Dipartimento  Urbanistica di Roma di Roma Capitale, finalizzate all’attestazione della conformità statica, edilizia e urbanistica della struttura. Tali attestazioni hanno reso necessaria una nuova redazione di certificato di idoneità statica e di verifica della resistenza al fuoco di elementi costruttivi, nonché la previsione dell’adeguamento dell’intera struttura alle normative vigenti. A detta dei funzionari che abbiamo incontrato, Roma Capitale non aveva mai effettuato un processo di risanamento urbanistico ed edilizio di un proprio immobile, basti pensare che anche il Teatro Valle è chiuso per lo stesso motivo o che del campo Testaccio ogni tanto non si ritrovano nemmeno le chiavi… L’80% degli immobili di Roma Capitale presentano le stesse problematiche del Troisi”.

Per finanziare il progetto, l’associazione “Piccolo Cinema America”  ha raccolto durante l’estate circa 30 mila euro di donazioni dal pubblico di Piazza San Cosimato, dal Web e da personalità del mondo dello spettacolo. Inoltre è stato siglato un accordo con SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, a sostegno del progetto di digitalizzazione della sala, e con altri enti sulla base di contratti di sponsorizzazione per un totale di 100 mila euro. Oltre questi fondi, l’associazione ha da parte circa 170 mila euro da investire nel progetto, e ha richiesto il contributo al MIBACT sul piano straordinario per la riattivazione di sale storiche dismesse previsto dalla riforma del cinema del Ministro Franceschini – nel caso di contribuito del MIBACT l’associazione rinunucerà al canone di autorecupero attualmente concordato con il Comune.

I ragazzi del Cinema America sono pronti a restituire il Cinema Troisi alla città di Roma.

 

Dalla foto del comunicato si direbbero dei liceali che consegnano i compiti al professore, mentre si tratta del solito gruppo di ragazzi che si sta impegnando ad investire circa 400.000 euro in un progetto di riqualificazione di un immobile pubblico.

 

Delle varie assurdità ricordate dal comunicato ne sottolineiamo due: i quasi due anni che sono passati dall’aggiudicazione del bando per ottenere tutte le autorizzazioni necessarie (roba da far scappare qualsiasi investitore normale) ed il fatto che l’80% degli immobili di Roma Capitale presenta le stesse problematiche di conformità statica, edilizia ed urbanistica della sala Troisi.

 

Ancora una volta onore al merito di questi ragazzi, uno dei pochissimi elementi di speranza di questa disgraziata città.
Noi siamo disposti a scommetterci che la data di apertura del 31 ottobre verrà rispettata e ci saremo senz’altro ad assistere all’apertura di questo nuovo cinema a Roma.

 

E già che ci siamo ricordiamolo pure a quelli che dicono: “naaaa … i cinema non vanno più … le vecchie sale vanno trasformate in negozi, appartamenti, garage”.
Una serata dell'arena estiva a Trastevere
Una serata dell’arena estiva a Trastevere

 

La verità è che dipende quello che ci si fa nei cinema e l’unica cosa sicura è che ce ne vorrebbero sempre di più in città, come spazi culturali e di socializzazione
(ogni riferimento allo scellerato progetto di riconversione dell’ultimo cinema di via del Corso, il Metropolitan, è assolutamente voluto).

 

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