Tavolini: in arrivo il nuovo Regolamento che potrebbe mettere fine al “far west” Covid

Lo annuncia l'ass. Lucarelli che parla di dimezzamento dei dehors. Ma per lo più si tratta di ripristinare il numero precedente alla pandemia e di mettere ordine

 

 

A forza di proroghe, la cosiddetta “emergenza Covid” è diventata la normalità. Quello che molti commentatori, incluso diarioromano, avevano preconizzato si è verificato puntualmente: i tavolini e le pedane sono raddoppiate in città e restano saldamente sul suolo pubblico – pure quando ingombrano le vie di fuga – sebbene il Covid non sia più un problema. Per tentare di riportare un minimo di ordine, sta per essere promulgato il nuovo Regolamento predisposto dal Comune, annunciato ieri dal Messaggero.

Secondo quanto riferito dall’assessore alle Attività Produttive, Monica Lucarelli, il testo sarebbe pronto e la sua applicazione porterebbe al dimezzamento degli attuali dehors. A occhio e croce si tratta, in termini numerici, di ricondurre la situazione al 2019, prima del tana libera tutti fatto con la scusa della pandemia. Dunque non si tratta di un reale ridimensionamento ma di un ripristino.

Nella realtà non sono mai stati i numeri a preoccupare cittadini e residenti. Sebbene vi siano strade trasformate in giganteschi ristoranti, se i tavolini sono disposti in maniera ordinata e con criterio, possono costituire un elemento anche positivo. Ma a Roma già da prima del Covid il caos era la regola: marciapiedi dove era impossibile camminare, disabili costretti a scendere in strada, mezzi di soccorso impediti nel loro passaggio. Dopo la delibera 87 del 2020, predisposta dalla giunta Raggi, il caos si è incrementato a dismisura. Le deroghe Covid prevedevano un aumento del 35% della superficie precedente oltre a una semplificazione delle pratiche che di fatto si trasformava in un totale far west. Bastava, infatti, una Scia senza l’asseverazione di un tecnico per poter piazzare dove si voleva pedane e dehors. Tutto questo resterà in vigore almeno fino al prossimo 31 dicembre e non è affatto sicuro che il nuovo Regolamento riesca ad incidere su una situazione ormai incancrenita.

A Roma quando hai concesso qualcosa, non la togli più! E’ una regola di carattere generale, applicabile ancor di più al settore della somministrazione.

 

Ad ogni modo, vediamo cosa dovrebbe contenere il Regolamento che l’amministrazione Gualtieri potrebbe licenziare subito dopo l’estate.

La città sarà divisa in tre macrozone:
1) Area Unesco
2) Città Storica
3) Suburbio

L’area Unesco, a sua volta, sarà divisa in sei sottozone: centro storico, Monti,  Trastevere, Borgo, Celio e Testaccio- Le prime tre verranno definite “zone rosse”, dove ridurre la presenza dei tavolini.

Da quando il nuovo Regolamento entrerà in vigore (presumibilmente gennaio 2024), gli esercenti avranno sei mesi per spostare tavolini e pedane. Queste ultime non saranno più consentite nelle strade di grande viabilità.

I tavolini in generale, saranno concessi solo alle licenze di somministrazione di cibo e bevande, escludendo pizza al taglio, gelatai, negozi di alimentari mentre le pratiche torneranno ad essere accompagnate da una relazione asseverata di un tecnico, oltre a dover ottenere il parere della Sovrintendenza dove richiesto.

In sostanza si tratta di mettere la parola fine al meccanismo perverso di presentazione della domanda e contestuale allestimento. E’ stato questo che ha impedito qualsiasi controllo da parte dei Municipi. Tutti e 15 sono stati inondati di richieste ma il I e il II hanno registrato da soli più del 60% delle domande di tutta la città. Oltre 4 mila (di cui quasi 3 mila nel solo I Municipio) che di fatto hanno permesso a chiunque di piazzare tavolini dove meglio credevano.

Resta da chiarire l’aspetto dei PMO, i piani di massima occupabilità dei quali più volte abbiamo parlato e della loro gestione. Si tratta di mini piani regolatori che stabiliscono per una determinata strada e una determinata piazza quanti tavolini possono essere posizionati e dove. Avversati da quasi tutte le forze politiche, i PMO sono in stallo da tempo e occorre capire se l’assessore Lucarelli vorrà riprendere il discorso e magari inserirlo nel Regolamento o preferirà trovare metodi diversi (per chi volesse approfondire l’aspetto PMO rimandiamo a questo articolo di settembre scorso).

Infine, Lucarelli ha ribadito la necessità di un nuovo catalogo degli arredi per evitare brutti tavoli e sedie in luoghi di particolare pregio storico e architettonico. Gli esercenti potranno presentare il loro progetto per una determinata zona in modo da garantire omogeneità estetica e avranno un anno di tempo per adeguarsi.


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