Quale bike sharing per Roma? Lo chiede Fassina

La notizia la prendiamo dal sito romano di Vas che ha riportato il testo integrale della interrogazione presentata dal consigliere Stefano Fassina.

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Dopo l’avvento del bike sharing a flusso libero, Fassina domanda alla Sindaca e all’assessore Meleo cosa intendono fare del bike sharing previsto nella riforma dei cartelloni pubblicitari. I due sistemi potranno convivere oppure la giunta intende privilegiare solo uno dei due? Si tratta di una domanda di buon senso dato che le scelte strategiche sul futuro della mobilità condivisa sono in capo proprio al Campidoglio. Fino ad oggi, infatti, né dalla Raggi né dalla Meleo sono venute indicazioni sulla direzione che dovrà prendere il bike sharing.

Se fino a poco tempo fa l’unica opzione era offerta dalle biciclette prelevate ad una stazione e restituite ad un’altra stazione, con le nuove tecnologie è possibile noleggiare una bicicletta e lasciarla praticamente ovunque. Si chiama flusso libero e ricalca il sistema usato dalle vetture di Car2Go, Enjoy, etc.

Mentre l’assessore Meleo lodava questa nuova forma di bike sharing (tanto da partecipare alla presentazione di uno degli operatori), la giunta approvava i piani di localizzazione degli impianti pubblicitari che prevedono una quota di circa 8 mila metri quadrati di pubblicità destinati al finanziamento del bike sharing tradizionale.

Delle due l’una: o l’assessore Meleo ha votato in giunta un provvedimento che non ha capito, oppure intende trovare un’altra soluzione. Propendiamo per la prima possibilità: ecco perché le associazioni Vas e Bastacartelloni, che da sempre seguono la riforma della pubblicità a Roma, hanno suggerito un sistema ibrido. Un sistema, cioè, che faccia convivere le due modalità e che permetta di limitare il caos provocato dalle biciclette a flusso libero (spesso parcheggiate in modo assurdo) e di far incassare al Campidoglio un canone di occupazione di suolo pubblico, sul modello francese.

Il consigliere Fassina ha citato nella sua interrogazione la proposta delle due associazioni. Dato che fino ad oggi dalla maggioranza 5stelle non è arrivata alcuna risposta, c’è da sperare che almeno ad una interrogazione consiliare qualcuno si degni di prestare attenzione.

Nel frattempo, il bike sharing a flusso libero sta prendendo piede a Roma. E cominciano a venire a galla i primi problemi. Anzi nel caso della foto che vi mostriamo sotto, vengono a galla le primi biciclette.

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Un lettore di RiprendiamociRoma ha scattato questa foto che è stata ripresa da Repubblica e dal sito romano di Vas. Si tratta del rischio di vandalismo e parcheggio selvaggio di cui abbiamo parlato più volte. Ecco perché la proposta presentata dalle associazioni cittadine prevede che chi lascia la bici all’interno degli spazi autorizzati avrà uno sconto sulla tariffa di noleggio, mentre chi la lascia al di fuori pagherà di più.

Altra prerogativa tutta romana riguarda il campo rom di via di Salone. All’interno di un container sono state trovate decine di biciclette del flusso libero rubate e pronte ad essere smontate a pezzi.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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