Il regalo bipartisan agli urtisti: spostatevi in via delle Muratte

 

La foto qui sopra mostra via delle Muratte con un aspetto insolito. Era il 4 giugno del 2015 quando scattammo questa immagine, a poche ore dallo sgombero delle millemila bancarelle voluto dal Municipio e dall’allora giunta Marino. Ma l’illusione durò poco.

Una vecchia delibera di Alemanno aveva concesso nel 2011 altre 50 postazioni in quella strada martoriata. Pochi mesi dopo via delle Muratte ricominciò ad essere gradualmente occupata. E tra regolari e abusivi, pochi mesi fa si presentava così.

 

Purtroppo non è nulla in confronto a quello che vedremo tra pochi giorni quando, con ogni probabilità, proprio qui sbarcheranno gli urtisti, rimossi il 10 gennaio scorso dai più importanti monumenti romani. Ieri l’assemblea Capitolina ha votato una mozione a favore del loro trasferimento in via delle Muratte.

Una mozione congiunta, promossa da Marcello De Vito (il presidente 5Stelle indagato nell’inchiesta Stadio) e da Fratelli d’Italia, sottoscritta da tutti i partiti, che ha ottenuto 38 voti a favore e solo uno contrario, quello di Orlando Corsetti (Pd), che è stato presidente del I Municipio e che ben conosce lo strazio subito da via delle Muratte negli anni.

La mozione è stata illustrata da Andrea Coia. Non è un omonimo, è proprio quel Coia che pochi giorni fa è stato aggredito e spintonato da quegli stessi urtisti in piazza del Campidoglio. Forse per spirito masochista o più probabilmente per coerenza alla sua linea pro-ambulanti, il presidente della Commissione Commercio ha spiegato che la sua aggressione “non deve essere una motivazione per interrompere il dialogo con la categoria“. Forse si attende un attentato incendiario per dichiarare fuori legge chi non vuole sentire ragioni e pretende, per diritto divino, di restare per sempre davanti al Pantheon, al Colosseo, a Fontana di Trevi e altri monumenti di importanza planetaria.

C’é stato un incontro serio che ha gettato le basi per un dialogo futuro – ha detto Coia – perché questa amministrazione ha a cuore il destino dei lavoratori. La sintesi tra il Tavolo del decoro e questa tutela del lavoro é in questa mozione, ed é quella di valutare l’assegnazione temporanea di alcuni posteggi in via delle Muratte dove già insistono dei posteggi dei librai“.

Ma proprio qui sta la questione che Coia omette volutamente di spiegare. Le postazioni di cui parla sono state dichiarate incompatibili dal Tavolo del Decoro già dal 2014. Erano stati consentiti solo 10 banchi di librai che però non hanno accettato di insediarsi in quella strada, mentre i venditori di souvenirs non hanno ottenuto il benestare del Tavolo. Per cui si sta creando un pericoloso precedente: si sono spostati i precedenti venditori di souvenirs nel 2015 come dimostra la prima foto di questo articolo, ma adesso si rimettono nello stesso luogo altri venditori di souvenirs con la scusa – che non regge giuridicamente – di occupare postazioni di librai.

In questo modo si rischia di vanificare gli sforzi del Tavolo del Decoro durati anni“, spiega Orlando Corsetti che ricorda come alcuni ambulanti all’epoca si videro addirittura sopprimere la licenza per l’incompatibilità a stare in via delle Muratte. Se adesso si concede quella strada agli urtisti si provoca una disparità di trattamento che non potrà che finire nelle aule dei Tribunali amministrativi, mandando in rovina tanti anni di lavoro per la tutela dei luoghi storici della città.

Questa mozione davvero brutta sia dal punto di vista giuridico che politico, è una sottomissione alla violenza. Siccome questi operatori sono arrivati addirittura a picchiare un consigliere comunale, allora si concede loro uno spazio che era stato negato ad altri che facevano lo stesso mestiere.

Che questo ragionamento provenga da Coia e da una frangia 5Stelle da sempre pro-ambulanti non stupisce, ma che l’intero arco politico capitolino si sia accodato senza remore – dal centro destra al Pd – fa capire quanto il rispetto della legge e del decoro siano considerati ormai acqua frescada tutti i partiti.

La mozione impegna la giunta a dialogare con gli urtisti a patto che condannino gli episodi di violenza; a lavorare per le nuove postazioni o in alternativa per la concessione di licenze diverse (per esempio licenza di taxi). Possibile che in tutto il territorio romano, vi sia solo via delle Muratte come luogo dove piazzare gli urtisti? Possibile che non si comprenda quanto questo espone la città a futuri risarcimenti nei confronti di chi venne allontanato nel 2015?

 

 

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2 risposte

  1. Non conosco la materia, ma le licenze durano in eterno? Non si potrebbe cominciare a lavorare sulla riduzione del numero (impressionante) non rinnovando e, ancor meno, non concedendone di nuove?

    1. C’era la direttiva Bolkestein per ripartire da zero sulle licenze ambulanti, decidendo quante concederne e mettendole a bando. Purtroppo il M5S l’ha esclusa per gli ambulanti (cercate sul blog i ringraziamenti di Tredicine al premier Conte)

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