Annunciati corsi per i tassisti, e le ispezioni?

Taxi a Roma 3

 

Partono i “percorsi formativi per i tassisti romani”. La notizia, che leggiamo dalla pagina del Comune, è stata data dall’assessore Meloni il quale afferma, tra l’altro, che “La loro professionalità è la carta vincente per contrastare l’abusivismo”.

Come non essere d’accordo con l’assessore? Chi infatti non amerebbe utilizzare dei taxi dove il conducente ti accoglie cordialmente quando sali ed usa tutte le accortezze per renderti il viaggio confortevole (finestrini chiusi, radio spenta, salvo diverse richieste del passeggero). Non che non ve ne siano di tassisti così a Roma, ma si tratta di vere e proprie mosche bianche.

Vi sono però altri aspetti dell’esperienza di un passeggero col taxi che temiamo questi corsi formativi non potranno influenzare. A partire dalla tendenza di troppi tassisti romani a fare i furbi con i propri clienti.

Dei problemi dei taxi romani sono anni che parliamo ma finora nessuna amministrazione è riuscita neanche ad intaccare il fenomeno. Temiamo che neanche l’attuale amministrazione riuscirà nell’impresa di rendere minimamente normali i taxi a Roma, almeno stando agli allisciamenti di pelo dimostrati finora.

Che fine ha fatto, ad esempio, quel servizio di “steward taxi” la cui sperimentazione il Sindaco annunciò ad inizio luglio scorso. Che fosse una cavolata colossale lo si capiva fin dall’annuncio ma almeno fare un consuntivo della sperimentazione avrebbe dimostrato che il tentativo era serio.

Dobbiamo quindi dirci fortemente scettici rispetto a questa ennesima iniziativa dell’amministrazione e continueremo ad esserlo almeno fino a quando tutti gli sforzi saranno fatti, stando bene attenti a non pestare i piedi ai più irriducibili dei tassisti, quelli, purtroppo numerosi, che rovinano la categoria con pratiche al limite dell’illecito (ma spesso ben oltre quel limite).

Per dire, c’è qualcuno che può farci sapere se il tassista che ad aprile 2016 fu pizzicato ancora una volta a truffare turisti è stato radiato o è ancora in servizio (al suo particolare “servizio”)?

 

In conclusione, l’unico modo per l’amministrazione di dimostrare che si vuole veramente migliorare il servizio taxi a Roma è cominciare a prendersela con chi ancora considera i propri clienti dei polli da spennare. E noi ce l’abbiamo un modo per farli venire fuori facilmente certi furbastri e consiste nel cominciare a fare dei controlli con ispettori di origine giapponese o coreana. È notoria infatti l’irrefrenabile tendenza di certi figuri ad approfittarsi della proverbiale cortesia di certe categorie di turisti.

In assenza di questa o qualche altra diromptente iniziativa, si starà solo perdendo tempo.

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