S. Bibiana: più che una ciclabile, una telenovela

Del brevissimo tratto di ciclabile del tunnel di S. Bibiana (i circa 100 metri di pista ciclabile che non si collegano a nessuna altra ciclabile ma che l’assessore Meleo ha sempre sbandierato come uno degli architravi della mobilità ciclabile a Roma) abbiamo già detto tutto il male possibile.

Sinceramente contavamo di archiviare nel dimenticatoio la prima pista ciclabile dell’era Raggi, tanto attesa da tutti quanto insulsa nella realizzazione finale. Invece siamo stati informati di un nuovo sviluppo di quella ciclabile ed abbiamo voluto prendere visione di prima persona. Ecco le foto.

 

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Il cartello col divieto di transito per i pedoni è stato coperto

 

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Il simbolo della bicicletta sulla pista è stato cancellato

 

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… ovunque

 

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Cartello coperto anche dal lato S. Lorenzo

 

Come si può vedere dalle foto, la porzione di ciclabile realizzata (indegnamente) sul marciapiede, vietandolo ai pedoni, è stata cancellata.

Il tipo di intervento farebbe pensare ad un ripensamento dell’amministrazione, forse resasi conto dell’assurdità di limitare il transito pedonale ai soli 70-80 cm dell’altro marciapiede. Ma leggendo il pezzo di Romatoday si capisce che apparentemente sono stati dei non meglio identificati “cicloattivisti” che avrebbero dichiarato:

Le ciclabili sul marciapiede sono irricevibili. Ai pedoni quel che è dei pedoni, alle biciclette la strada. Le ciclabili si fanno sottraendo spazio alle auto“.

 

Non potremmo essere più d’accordo con loro ma se effettivamente l’iniziativa di cancellare una parte di ciclabile, o quantomeno la copertura parziale della segnaletica, fosse di un privato, ci troveremmo davanti ad un atto di grave irresponsabilità, foriero di discussioni ed incidenti tra pedoni convinti di poter transitare su quel marciapiede e ciclisti che si basano sulla segnaletica collegata alla pista ciclabile.

La cosa particolarmente grave è che l’articolo di Romatoday è di mercoledì 11 ed il nostro sopralluogo di ieri, domenica 15; il che vuol dire che per almeno cinque giorni la segnaletica della prima ed unica pista ciclabile dell’era Raggi è rimasta stravolta senza che qualcuno abbia pensato di intervenire.

C’è da scommettere che prima o poi l’amministrazione si accorgerà che qualcuno ha rovinato il “gioiellino” appena realizzato (lo chiamiamo “gioiellino” solo per l’importo monstre che è costato: 30mila euro per circa 100 metri di pista ciclabile che anche i ciclisti preferiscono evitare) e provvederà a ripristinare la segnaletica. Ma è altrettanto probabile che i cicloattivisti non si daranno per vinti e torneranno a colpire (così come fecero, al contrario, quando presero a dipingere loro una ciclabile clandestina a S. Bibiana).

 

Questa storia conferma quanto possa essere imbarazzante il livello dell’attuale amministrazione in tema di mobilità ciclabile. Verrebbe da dire al governo centrale di lasciar perdere ogni finanziamento destinato alla ciclabilità, che quest’amministrazione di incapaci e irresponsabili sa solo sperperare denaro pubblico per ottenere risultati risibili.

E a proposito di risate, intanto la Meleo pensa a sorridere da Marino, che trova pure il tempo di andare alla proclamazione del candidato alle regionali del M5S, tanto che je ne frega a lei?!?

 

meleo

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