Riuso di immobili abbandonati: una speranza

Nella nostra rubrica “Città in rovina” abbiamo descritto la situazione di molti immobili pubblici lasciati andare in rovina per non utilizzo (esempi qui, qui e qui). E purtroppo di molti altri continueremo a parlarvi, considerato che l’incapacità delle istituzioni di gestire il patrimonio immobiliare sembra peggiorare ogni giorno di più.

Nella stessa rubrica ci siamo anche occupati in diverse occasioni di immobili di proprietà pubblica ma occupati illegittimamente con la scusa dell’emergenza abitativa. Come abbiamo chiarito ogni volta, noi non siamo contrari a priori ad iniziative anche di occupazione che servano a denunciare lo spreco di risorse ed il degrado in cui si lasciano tanti beni pubblici; ma quando le occupazioni si protraggono nel tempo, divenendo esse stesse elemento di grande degrado e pericolo, per gli occupanti e per tutti gli altri cittadini, a nostro avviso esse devono essere fatte cessare con fermezza.

E’ quindi con indubbio favore che prendiamo atto di un’iniziativa che speriamo potrà aiutare a trovare una sistemazione decorosa e legale alle tante situazioni di immobili in rovina della città.

Si tratta di un protocollo d’intesa firmato tra Agenzia del Demanio, Cittadinanzattiva e ANCI sul tema del riuso degli immobili pubblici abbandonati. Di seguito il comunicato stampa rilasciato qualche settimana fa.

 

riuso

COMUNICATO STAMPA

 

RIUSO IMMOBILI PUBBLICI: AL VIA PROGETTO PER COLLABORAZIONE TRA CITTADINI E AMMINISTRAZIONI

 

Agenzia del Demanio, Fondazione Patrimonio Comune (ANCI) e Cittadinanzattiva Onlus hanno firmato Accordo per l’avvio e l’attuazione di iniziative di collaborazione tra cittadini e amministrazioni per il riuso di spazi abbandonati

 

Roma, 15 ottobre 2015 – Per favorire iniziative di riuso degli immobili pubblici, così come prevedono gli articoli 24 e 26 dello Sblocca Italia (D.L. n. 133/2014), è stato firmato oggi un Protocollo d’intesa tra Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio, Antonio Gaudioso, Segretario Generale di Cittadinanzattiva Onlus e  Alessandro Cattaneo, Presidente di Fondazione Patrimonio Comune (ANCI).

Grazie a questa firma,  si avvia un progetto pilota finalizzato alla promozione di iniziative di collaborazione tra cittadini e amministrazioni, al fine di recuperare immobili inutilizzati e spazi abbandonati, come beni comuni capaci di generare processi virtuosi di sviluppo culturale, sociale ed economico.

Sarà così possibile coinvolgere la cittadinanza su iniziative volte alla rivitalizzazione urbana, che promuovano l’interesse generale, in particolare la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni come ad esempio cultura e arte e il sostegno delle categorie sociali svantaggiate. Il tutto nel quadro dell’attuazione dell’ultimo comma dell’articolo 118 della Costituzione, che stabilisce che Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio della sussidiarietà.

L’intesa prevede, inoltre, la segnalazione e catalogazione di beni appartenenti al patrimonio immobiliare pubblico al fine di favorirne il riuso. Il progetto incentiva lo sviluppo di nuove attività imprenditoriali e l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro.

L’obiettivo è quello di  individuare le modalità per  rigenerare il patrimonio immobiliare pubblico, diffondere  metodi che favoriscano la coesione sociale delle comunità locali impegnando i cittadini singoli ed associati nei progetti per il territorio.

I firmatari, attraverso i principali canali di comunicazione e tramite l’organizzazione di incontri, diffondono le esperienze di partecipazione attiva intraprese sul territorio, coinvolgono i soggetti pubblici e privati potenzialmente interessati ai nuovi progetti e rendono disponibili fonti di finanziamento di natura etica per le l’avvio di specifiche iniziative.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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