Rimborsi dei permessi ZTL per lo spegnimento dei varchi: nuova iniziativa dei titolari

Dopo 10 mesi dal primo spegnimento, l'amm.ne capitolina ancora non decide sui rimborsi ai titolari dei permessi ZTL, che a questo punto procedono con le richieste e gli eventuali ricorsi

La gestione delle zone a traffico limitato (ZTL) durante l’emergenza ha dimostrato la totale mancanza di idee chiare da parte dell’amministrazione capitolina.

I varchi elettronici sono stati infatti spenti dal 10 marzo al 30 agosto dello scorso anno, poi riaccesi un paio di mesi e quindi di nuovo spenti dal 14 novembre al 15 gennaio di quest’anno. Chiusure e aperture decise più sulla base delle richieste di questa o quella categoria che su una strategia di mobilità che consetisse alle persone di spostarsi quanto più possibile in sicurezza.

Se infatti l’utilizzo del mezzo privato è la modalità di spostamento più sicura, la mancanza di spazi di sosta regolare in tutte le aree del centro storico non può che comportare l’esplosione della sosta selvaggia quando l’accesso sia generalmente consentito.

Il consistente aumento dei mezzi privati in centro storico comporta inoltre una notevole crescita del traffico che a sua volta rallenta la velocità commerciale degli autobus del trasporto pubblico. Il risultato è che chi responsabilmente utilizza il mezzo pubblico, per evitare di congestionare le strade, si ritrova rallentato dai tanti che, legittimamente, decidono di utilizzare il mezzo privato.

 

La mancanza di un piano complessivo per la mobilità cittadina in periodo di emergenza è anche dimostrata dall’assenza di una decisione da parte dell’amministrazione riguardo a cosa prevedere per i titolari di permesso ZTL. Costoro hanno infatti pagato per l’accesso a ZTL che per circa otto mesi sono state annullate. Con tariffe che vanno da qualche centinaio a oltre mille euro l’anno, a seconda della categoria di titolari (residenti, domiciliati, operatori commerciali, ecc.), chiaramente non si tratta di cifre trascurabili.

Il buon senso, ma anche i principi del diritto amministrativo, prevederebbe una qualche forma di rimborso per tali pagamenti non giustificati, ad esempio prevedendo una proroga delle scadenze dei permessi per un periodo pari allo spegnimento dei varchi, ma a dieci mesi dal primo provvedimento l’amministrazione capitolina ancora non ha deciso nulla.

 

In tutto tale tempo dall’assessorato alla mobilità, responsabile della gestione delle ZTL, non è giunta alcuna comunicazione in merito ad eventuali rimborsi per lo spegnimento dei varchi. Le uniche informazioni sono state le seguenti.

– Il 9 agosto, dopo ripetute richieste di un’associazione di residenti del centro storico, l’assessorato ha fatto sapere che “… l’Amministrazione sta definendo un provvedimento per la proroga della validità dei permessi di accesso alle ztl in modo da garantirne un’estensione pari al periodo di sospensione.

– Il 27 novembre una commissione mobilità ha discusso la questione del rimborso dei permessi ZTL e la conclusione in sostanza è stata che non si riescono a trovare i necessari fondi nel bilancio del Comune,

– Negli utlimi due provvedimenti di spegnimento dei varchi ZTL è stata inclusa la seguente formula:

Eventuali rimborsi per i titolari di permessi ZTL acquistati e di fatto non utilizzati in relazione alla sospensione delle limitazioni di traffico, saranno disposti, pervia autorizzazione da parte della Giunta Capitolina, con successivo provvedimento da parte del Dipartimento Mobilità e Trasporti“.

 

 

Continuando però a mancare una precisa ed affidabile posizione dell’amministrazione capitolina rispetto ai rimborsi, col concreto rischio che che essa non arrivi mai a causa delle considerevoli somme in ballo, l’Associazione Residenti Campo Marzio si è fatta promotrice di una nuova iniziativa volta a precostituire le condizioni per un ricorso al giudice amministrativo affinché il Comune proceda con tali rimborsi.

Grazie all’aiuto di un avvocato sono state predisposte due istanze per chiedere il rimborso dei permessi ZTL, una per l’estensione della scadenza dei permessi ancora validi, l’altra per ottenere il rimborso dei permessi nel frattempo scaduti.

 

I titolari di permesso ZTL, siano essi residenti o operatori commerciali, possono scrivere all’indirizzo dell’associazione (residenticampomarzio@gmail.com) per ottenere lo schema delle due istanze con le istruzioni per utilizzarle.

 

L’obiettivo dell’iniziativa è convincere l’amministrazione e procedere con il giusto ristoro per i titolari di permesso ZTL senza doverli costringere ad adire alla giustizia amministrativa. È la stessa amministrazione infatti a riconoscere la fondatezza delle richieste, laddove nelle ultime ordinanze parla di “permessi ZTL acquistati e di fatto non utilizzati“, per cui costringere i cittadini a fare un ricorso lungo e oneroso sarebbe solo un accanirsi ulteriormente nei loro confronti.

In caso però di diniego o di silenzio da parte dell’amministrazione si procederà con un ricorso collettivo al TAR.

 

 

Da ultimo segnaliamo ancora una volta il ruolo del ministro dell’economia, Roberto Gualtieri, in questa storia, colui che ad inizio 2020 di è fatto eleggere alla Camera nel collegio di Roma centro ed ora fa finta di niente quando c’è da riconoscere dei giusti indennizzi a coloro che in gran parte l’hanno eletto. Ancora una volta gli elettori sono buoni quando votano ma poi chi s’è visto s’è visto.

Idem può dirsi della presidente del Municipio I, Sabrina Alfonsi, colei che a suo tempo accompagnò Gualtieri nella sua campagna elettorale ed ora disconosce del tutto, a parte un’inutile mozione di giunta, i diritti al risarcimento della gran parte dei suoi amministrati.

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