Rifiuti: le novità sul buon piano della Montanari per Roma

 

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Alcuni sostenitori del M5S ci criticano per essere troppo severi con l’amministrazione Raggi. In realtà chi legge diarioromano dall’inizio e chi seguiva l’attività dell’associazione bastacartelloni e di quel blog sa che negli ultimi 8 anni non abbiamo risparmiato nessuna giunta. Ce la siamo presa con Alemanno (e i fatti hanno dimostrato chi aveva ragione), non abbiamo fatto sconti a Marino e a Tronca e adesso non ne facciamo neanche alla Raggi. In questi mesi gli articoli critici sono stati la maggioranza solo perché fino ad oggi i provvedimenti (o anche solo i progetti) degni di nota sono stati inesistenti.

Eccetto alcune buone mosse del responsabile del Commercio Meloni, solo Pinuccia Montanari – da poco insediatasi all’Ambiente – sembra avere le idee chiare sul futuro del suo assessorato. Ne avevamo già parlato quando aveva espresso la volontà di eliminare i cassonetti dalle strade, ci torniamo oggi dopo una interessante intervista che ha rilasciato al Corriere della Sera. La Montanari ha ereditato uno degli assessorati più difficili, gestito da Paola Muraro troppo concentrata a difendersi da giudici e giornalisti e troppo carica di astio nei confronti dei vertici di Ama che non avevano apprezzato il suo lavoro in quell’azienda.

L’attuale assessora, invece, viene da un’altra città e ha maturato ottime esperienze nel ciclo dei rifiuti. E’ la prima a riconoscere la validità del progetto “zero waste”, approvato durante la precedente consiliatura. Prova ne sia la sua volontà di non chiamare più “rifiuti” i nostri scarti ma “materiali post consumo”. L’obiettivo è ridurre di 500mila tonnellate l’anno la produzione di indifferenziata e portarla (entro il 2021) da 1milione e 700mila tonnellate a 1milione e 200mila. Un obiettivo ambizioso che la Montanari pensa di raggiungere grazie alla tessera a punti.

Si tratta di un meccanismo già adottato in altre città: ad ogni cittadino viene consegnata una “green card” sulla quale vengono caricati dei punti ogni qual volta si conferiscono alle isole ecologiche dei materiali. Più punti si hanno sulla tessera e meno si pagherà di Tari (la tassa sui rifiuti) a fine anno. Esattamente come avviene al supermercato con le tessere fedeltà.

Prima di avviare la tessera a punti passeranno dei mesi. In questo frattempo l’idea è di allestire delle “domus” cioè dei luoghi di raccolta più vicini ai cittadini e di facile fruizione. La produzione dei rifiuti da parte delle famiglie supera il 50% del totale, per cui occorre intervenire contemporaneamente su abitazioni domestiche e su imprese e commercio. Per quanto riguarda le famiglie troppo spesso assistiamo a cassonetti della carta nei quali viene gettata la frazione organica (l’assessora ricorda un intero stock di cartone destinato al riciclo che venne reso inutilizzabile da una busta di pesce). Il commercio, invece, ha problemi per lo smaltimento dell’olio di cucina oppure dei bancali di frutta e verdura. Guardate questa foto scattata da Daniele Giannini, ex presidente del 13° Municipio: bancali lasciati vicino ai cassonetti come se si trattasse di rifiuti ordinari.

bancali frutta

 

E’ chiaro che sarà un processo lungo e faticoso ma l’obiettivo finale è alla portata: se il riciclo è diventato abitudine in tante grandi città europee ed italiane non si capisce perché Roma dovrebbe fare eccezione.

La criticità che leggiamo nell’intervista all’assessore riguarda la costruzione di impianti per il biogas e biometano che la Montanari vorrebbe costruire dentro Roma. L’opposizione dei cittadini è stata fino ad oggi così netta rispetto a qualsiasi realizzazione del genere che non si comprende perché in futuro dovrebbero cambiare idea. Tanto più che il M5S era sempre a capo di queste proteste e oggi dovrebbe rimangiarsi le proprie lotte (spesso strumentali). Vedremo se questa giunta riuscirà nel miracolo di trovare un’area adatta alla costruzione di nuovi impianti.

Nel complesso, comunque, il programma di Pinuccia Montanari sembra convincente e ha pure delle scadenze certe (riduzione entro il 2021 di 500mila tonnellate di indifferenziata). Se dovesse riuscirci saremo i primi a plaudire il suo operato e il nostro appoggio non le mancherà.

Una piccola nota polemica, però, ci deve essere consentita. La nostra redazione aveva chiesto e ottenuto (!) un appuntamento con l’assessore per discutere assieme alcune problematiche e per ottenere alcune risposte che avremmo anche potuto pubblicare. Purtroppo la sua segreteria lo ha annullato senza apparente motivo, poco dopo che Grillo aveva imposto a tutti i suoi una sorta di silenzio mediatico. La famosa trasparenza pentastellata sembra sempre più opaca.

 

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