Rifiuti: dopo l’impianto per le terre di spazzamento al Salario anche la trasferenza dell’indifferenziato

Rilanciamo l'articolo di Carte in Regola dove si evidenzia l'accanimento dell'amm.ne capitolina contro il Municipio III, in netta contraddizione con il programma elettorale di Gualtieri, tutto partecipazione dei cittadini e decentramento

A inizio settembre abbiamo dato conto dello scherzetto tirato dall’assessora Alfonsi agli abitanti dell’area dell’ex-TMB Salario.

Nel gennaio 2023 l’assessora, in visita all’ex TMB, pubblicava su FB il seguente testo:

” ...Stiamo cominciando a ragionare tutti insieme sul percorso che ci dovrà condurre, entro il mandato del sindaco, a realizzare il grande progetto di bonifica e riqualificazione di questo sito, che per anni ha rappresentato un problema e che ora vogliamo diventi una magnifica opportunità per questo territorio e per l`intera città. L`ipotesi che stiamo condividendo è quella di procedere, grazie ai finanziamenti della Regione Lazio e alle risorse del Pnrr, alla bonifica integrale dell`area, inclusa la demolizione dell`impianto Tmb. In parallelo – avvalendoci della collaborazione delle Università – avvieremo la progettazione di un grande polo cittadino per attività destinate all`economia circolare, per il riuso e il riciclo dei materiali, e un parco pubblico. Una parte dell`area continuerà a ospitare le attività del Centro di Servizio Ama, come la sede zonale, il rimessaggio e l`officina dei mezzi, un`isola ecologica a servizio del quartiere…”.

Nessun impianto di trattamento rifiuti di alcun tipo, sembrava di capire. Peccato che poi, ad agosto 2023, i cittadini sono venuti a sapere che AMA aveva chiesto alla Regione Lazio la verifica della assoggettabilità alla procedura di VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) di un impianto per il trattamento delle terre di spazzamento da realizzarsi proprio all’interno dell’ex-TMB.

Pronta in quel caso era stata la reazione di cittadini ed istituzioni locali, con una mozione votata all’unanimità da maggioranza e opposizioni del Consiglio del III Municipio il 14 settembre scorso, che impegna il Presidente e la Giunta a esprimere ufficialmente la propria contrarietà all’utilizzo del sito ex TMB Salario per il trattamento dei rifiuti.

 

Ora è spuntato un nuovo regalino per gli abitanti della zona, con la possibilità che l’area di Villa Spada, adiacente all’ex-TMB, venga utilizzata per la trasferenza dei rifiuti indifferenziati da Roma al futuro termovalorizzatore di Santa Palomba.

Anche in questo caso c’è stata la pronta reazione di cittadini e istituzione locale. Così in una nota il presidente del Municipio III, Paolo Marchionne: “Ai cittadini e alle cittadine era stato assicurato, ad ogni livello amministrativo, che l`area non avrebbe più ospitato impianti di trattamento o similari, da qualche settimana stiamo invece assistendo a una regressione nel merito e nel metodo a cui intendiamo sottrarci- spiega Marchionne- Una decisione calata dall`alto non potrà mai ottenere il consenso né dei cittadini né del Municipio che già si è espresso unanimemente contro l`eventualità di localizzazione di impianti in quell`area“.

 

Si direbbe che l’amministrazione capitolina si stia accanendo particolarmente sul municipio III, nonostante negli anni quel quadrante ha dovuto sopportare i miasmi del TMB Salario.

 

Sull’argomento vogliamo segnalare un articolo di ieri degli amici di Carte in Regola dove si parla dei progetti del Campidoglio per l’area del Salario ma soprattutto si evidenzia lo scostamento tra i programmi elettorali del candidato Gualtieri, tutti intrisi di partecipazione dei cittadini e decentramento amministrativo, e il pugno duro che sta dimostrando il sindaco Gualtieri, il quale, facendosi forte dei poteri commissariali per il Giubileo, sta imponendo dall’alto progetti che con il Giubileo stesso non hanno nulla a che fare, finendo di essere realizzati  ben dopo la fine dell’anno santo.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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