Era il marzo del 2015 quando parlammo di “mattanza pedonale” per descrivere il vero e proprio bollettino di guerra rappresentato dagli investimenti dei pedoni a Roma.

Sul tema siamo poi tornati ripetutamente:

– il 9 marzo 2015 (Strisce pedonali occupate e pedone travolto)

– il 27 agosto 2015 (Continua la conta dei pedoni morti)

– il 29 novembre 2015 (Morire a 15 anni sulle strisce pedonali … solo a Roma!).

 

E per finire, una volta insediatasi la nuova Commissione Mobilità del Comune, abbiamo provato a suggerire un cambio di prospettiva proponendo all’organo dell’Assemblea Capitolina di mettere la mobilità pedonale in cima ai propri interessi e non tra le categorie residuali come da tradizione romana.

 

Purtroppo però la nuova amministrazione anche in questo ambito non ha fatto vedere il minimo segno di discontinuità rispetto ai governi passati. Non c’è quindi da stupirsi se la conta dei pedoni morti a Roma deve continuare senza battute d’arresto ma anzi con picchi di incidenti gravi, com’è successo ieri, con addirittura due persone anziane morte in due diversi incidenti.

D’altronde sulla gestione della mobilità privata l’attuale amministrazione non ha ancora neanche dato qualche segnale di stare lavorando a qualcosa. Soprattutto non vi è stato neanche il tentativo di incidere sui comportamenti profondamenti illeciti dell’automobilista/motociclista romano medio, quello che la segnaletica stradale non la guarda neanche, che quando vi è proprio costretto la interpreta ogni volta a proprio favore, che è convinto di avere un diritto divino a fermarsi e sostare dove più gli aggrada. Nè sono giunti segnali dall’amministrazione (con l’assessore Meleo che da mesi pare presa totalmente da ATAC, con l’unico risultato di aver eliminato i pochi cambiamenti positivi che vi erano stati introdotti dalle gestioni precedenti), né la Polizia Locale Roma ha minimamente provato il cambio di passo necessario per cominciare a reprimere il far west cittadino in materia di mobilità. Si direbbe anzi che con l’indicazione del Comandante Porta si sia tornati in pieno alla vecchia cara Polizia Municipale romana, quella che svolge al minimo i compitini assegnatigli senza dare troppo fastidio, tutelando così l’esercito di furbi che ogni giorno fa strali delle norme vigenti.

 

Dal primo insediamento della nuova amministrazione di tempo ne è passato abbastanza per poter cominciare a ritenere costoro responsabili in pieno delle continue uccisioni di pedoni, così come degli innumerevoli incidenti, anche gravi, che si verificano a Roma.

Meleo, Raggi, lo stesso nuovo vicesindaco Bergamo, siamo sicuri che costoro non si rendono conto della tragedia quotidiana di cui sono corresponsabili per il solo fatto di non far nulla per ripristinare una decente legalità nelle modalità con cui si svolge la mobilità privata.

Pensiamo però che Enrico Stefàno riesca a cogliere la gravità della cosa, per cui è a lui che ci rivolgiamo ancora una volta per chiedergli di mettere il tema della mobilità, e dell’incolumità, pedonale a Roma al centro dei lavori della commissione che presiede. Questo deve avere la priorità su tutto al momento, perché non è un posto civile una città in cui l’attraversamento di una strada viene ogni volta fatto a rischio della vita.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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