A Roma le aree pedonali lo sono per modo di dire, nel senso che è esperienza comune il vederle ogni giorno invase di veicoli in sosta o transito, nella quasi totale assenza di controlli.

Tra queste aree pedonali un posto di rilievo spetta a piazza Borghese, situata tra via di Fontanella Borghese e via di Ripetta, perché nell’aprile 2017 un’estemporanea rimozione di veicoli lì in sosta venne presa ad esempio dall’assessore Meleo come riscossa dell’amministrazione sulle aree pedonali.

Chiederemo ai vigili di aumentare sempre di più i controlli contro il fenomeno della sosta selvaggia e della doppia file” ebbe a dichiarare in quella occasione l’assessore.

Purtroppo per lei le sue sono state parole al vento, giacché quella piazza, così come tutte le altre aree pedonali di Roma, ha continuato, e continua oggi, ad essere sistematicamente occupata da veicoli in sosta. Di seguito uno dei tantissimi tweet che documentano quotidianamente lo stato di piazza Borghese:

 

 

È stata proprio l’attenzione che le dedicò l’assessore a fare di piazza Borghese un simbolo dell’incapacità dell’amministrazione di far rispettare le regole più semplici del codice della strada. Verrebbe infatti da pensare: ma come … hai dei veicoli in sosta, fermi, pronti a prendere multe a raffica e non riesci a sanzionarli in maniera da scoraggiare i proprietari dal commettere l’illecito?

Ai non romani sembrerà assurdo ma le cose stanno esattamente così. Molto dipende dall’atteggiamento degli agenti della Polizia Locale, che considerano la sosta selvaggia come una sorta di male necessario per Roma, come avemmo modo di dimostrare lo scorso agosto proprio in piazza Borghese.

Ma c’è anche un’altra motivazione dietro la sistematica presenza di veicoli in sosta nelle aree pedonali: gli abusi nell’utilizzo dei permessi per disabili.

Mostriamo di seguito un breve video che abbiamo girato sulla piazza qualche giorno fa. Era tardo pomeriggio ed erano rimaste poche auto in sosta ma come si dovrebbe vedere dalle immagini (non nitidissime purtroppo) tutte esponevano un permesso disabili.

 

[youtube url=”http://www.youtube.com/watch?v=2tFdBaudAfA”]

 

Il codice della strada contempla il transito dei veicoli con permesso disabili nelle aree pedonali ma non la sosta. Ed in ogni caso, possibile che i tre veicoli del video fossero a servizio di altrettante persone disabili presenti lì in zona? Possibile, ma senz’altro poco probabile.

Quello che è più probabile è che quei permessi siano a nome di qualcuno che in quel momento con piazza Borghese non aveva niente a che fare, utilizzati da qualche furbetto che sa bene come i vigili alla vista di un permesso disabili alzano immediatamente le mani (come spiegammo in dettaglio già nel lontano agosto 2015).

 

Peraltro di abusi certificati nell’uso dei permessi disabili è costellata la storia recente di Roma: si va dall’incredibile caso dell’allora comandante in capo dei vigili, Giovanni Catanzaro, beccato ad utilizzare il permesso disabili di un’anziana signora (un classico romano!) e licenziato dal sindaco Veltroni, al direttore tecnico del municipio di Ostia che utilizzava il permesso disabili di un boss mafioso, alla protagonista di una spy story vaticana che si serviva del permesso di una zia deceduta.

 

Nel nostro piccolo noi continuiamo a sollevarlo periodicamente questo malcostume diffusissimo a Roma. A dicembre 2017 avemmo anche modo di parlarne col Disability Manager, Andrea Venuto, segnalandogli come i comportamenti truffaldini di tanti andassero alla fine a discapito dei disabili veri. Se infatti non si trova il modo di mettere un argine agli abusi nell’utilizzo dei permessi disabili sugli autoveicoli, finirà che bisognerà chiudere del tutto molte aree pedonali con l’impossibilità per chi ne avesse veramente bisogno di accedervi.

Purtroppo capiamo che la materia è molto complicata e delicata e manca qualcuno che voglia affrontarla con la dovuta competenza e determinazione.

Temiamo quindi che sull’argomento dovremo continuare a tornarci.

 

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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