Ancora sui contrassegni disabili sugli autoveicoli

DisabiliArmi

Passeggiando su via delle Carrozze noto il solito SUV che sosta sulla strada, interamente pedonale, tutto il giorno tutti i giorni. Si tratta probabilmente di un esercente della strada che crede di avere il diritto di sostarvi impunemente in virtù di un contrassegno disabili che espone sul parabrezza.

Poco più avanti incontro due vigili e non so resistere a chiedergli se quel veicolo può sostare lì, ben sapendo in realtà quale sarebbe stata la risposta. Ed infatti all’unisono mi rispondono che loro non possono farci nulla aggiungendo qualcosa tipo: “con quel permesso ci si può anche ammazzare una persona facendola franca“. Queste parole mi hanno ricordato un’occasione simile, capitata qualche anno fa, in cui il vigile di turno mi disse che il permesso disabili equivale ad un porto d’armi. Chiaramente queste espressioni stanno ad indicare che l’esposizione del contrassegno disabili consente all’autista del veicolo, a prescindere se lui/lei sia il disabile ed anche a prescindere se il/la disabile sia sul veicolo stesso, di transitare e sostare ovunque, isole pedonali o luoghi protetti inclusi, senza rischiare mai alcunché.

Per fare un esempio, su uno di questi veicoli parcheggiasse davanti fontana di Trevi, o il Pantheon o la scalinata di piazza di Spagna, nessuno gli farebbe nulla.

A noi risulta in realtà che la normativa dica altro, e cioè che l’utilizzo del permesso è consentito solo se il disabile è sul veicolo o se si può dimostrare di averlo appena lasciato o di andare a riprenderlo. Mentre sulla sosta in area pedonale ci risulta non sia consentita ma lo sia la fermata, che però è sempre difficile distinguere dalla sosta vera e propria. Quindi probabilmente è la PLRC che ha deciso che è inutile o impraticabile controllare il corretto utilizzo dei contrassegni disabili, laddove invece i controlli sarebbero dovuti.

Degli abusi sull’utilizzo dei contrassegni per disabili ci siamo già occupati qualche settimana fa, prendendo spunto da un dettaglio di una delle storie di Mafia Capitale. Nel richiamare qui le considerazioni lì fatte, ribadiamo anche il concetto che chi scrive non vuole in alcun modo rendere la vita più difficile a coloro che al permesso disabili hanno diritto e soprattutto necessità.; anche perché Roma discrimina già in maniera scandalosa chi ha un qualsiasi problema deambulatorio.

È però indubbio che se non si riuscirà a porre un freno ai troppi furbi che mascherandosi dietro un permesso disabili fanno i loro comodi, il rischio concreto è che si finirà per dover restringere le prerogative di tali permessi e chi ne farà le spese saranno coloro che invece di quei privilegi ne hanno effettivamente bisogno.

 

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