Parcheggio piazzale della Radio: i lavori sono iniziati ma il progetto di superficie resta un mistero

Dopo l'avvio dei cantiere i residenti si domandano se sarà realizzato un giardino o altro. 456 posti totali, 179 dei quali pertinenziali

 

Questo grande cratere nascosto dalle lamiere è il cuore del nuovo parcheggio di piazzale della Radio. I lavori sono iniziati ufficialmente a febbraio ma il vero cantiere è partito solo a luglio quando le ruspe hanno iniziato a scavare. Ha una storia travagliata soprattutto per quello che sarà il futuro dell’area di superficie.

 

Prima un progetto faraonico del concessionario che si è scontrato con i comitati di quartiere, giustamente perplessi per la manutenzione della struttura e per l’impatto visivo. Si trattava di una grande vasca d’acqua con una sorta di tribuna sopraelevata e uno schermo luminoso (immagine seguente).

 

Accantonata la vasca in stile Las Vegas, sulla superficie è calato il mistero. Verde pubblico, area giochi, chioschi? Nessuno sa cosa succederà una volta terminato il parcheggio tanto che alcuni residenti del quartiere a fine del 2020 avanzarono una richiesta di accesso agli atti per conoscere il progetto approvato.  A gennaio del 2021 il Campidoglio rispose che nulla era stato deciso e anzi “la sistemazione dell’area era suscettibile di modifiche e prescrizioni”.

 

Insomma si scava nel terreno ma non si sa cosa succederà sopra, una volta terminati i lavori. Ricorda il caso del parcheggio di via Giulia, in un’area ancor più pregiata per storia e archeologia, che a distanza di anni dalla conclusione del parcheggio sottostante non ha trovato una degna sistemazione.

 

Torniamo ai lavori in corso perché nelle prime settimane di cantiere il traffico della zona è andato in tilt. Forse erano state mal disposte le transenne che delimitano l’area stringendo troppo le carreggiate, fatto sta che un percorso che prima si copriva in 10 minuti è diventato uno strazio da 50 minuti. Nelle ultime settimane il problema sembra risolto grazie alla nuova sistemazione che risulta più ordinata e consona ai flussi dei veicoli.

 

 

A leggere il cartello di cantiere, i lavori dovrebbero terminare entro la fine del 2024, per un costo stimato dell’opera di otto milioni di euro.

 

I posti totali saranno 456, 179 dei quali saranno pertinenziali, cioè riservati ai residenti della zona. I restanti 277 saranno a rotazione per agevolare il commercio di viale Marconi.

Gli alberi rimossi sono stati spostati presso un vivaio e verranno ripiantati a fine lavori mentre al momento non è chiaro se il distributore di benzina che si trova al centro della piazza resterà o verrà spostato. L’attività funziona anche se a ranghi ridotti con una sola pompa attiva e molto degrado circostante.

 

Sarebbe importante conoscere il progetto definitivo di sistemazione superficiale entro i prossimi tre mesi in modo da poter ascoltare le osservazioni di chi vive nel quartiere e in caso apportare le necessarie modifiche. Non è il caso di perdere una fondamentale occasione di riqualificazione della zona.


 

 

 

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Una risposta

  1. Diamine soli 456 posti per 1 area grande circa 10 mila metri quadri? Quando vado a Monza per il GP di F 1 e parcheggio in 1 parcheggio sotterraneo in abbonamento per 5 giorni, in 3 soli piani ha praticamente i stessi posti auto, solo che l’area è 5 volte più piccola…Comunque meglio di niente, adesso noi Romani ci aspettiamo la stessa cosa per piazza Mazzini e piazza Risorgimento.

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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