Mercato S. Giovanni di Dio: fotoreportage tra cavi a penzoloni e contatori alle intemperie

Dopo l'ennesimo rinvio dei lavori per il nuovo plateatico, siamo andati a visitare la struttura. L'unico aspetto positivo resta la simpatia e cordialità degli operatori

Ecco come potrebbe essere il Mercato di San Giovanni di Dio in questi render dello studio di architettura che si è aggiudicato il progetto

 

Ed ecco invece come è oggi nelle foto che diarioromano ha scattato in una mattinata di inizio aprile. Banchi barcollanti, saracinesche sfasciate, cavi elettrici che passano sopra la testa dei clienti e sembrano volersi staccare da un momento all’altro, per non parlare dell’igiene.

Molti i banchi ormai chiusi. Gli operatori che hanno lasciato o sono andati in pensione non sono stati più rimpiazzati. Nessuno crede a questo mercato con una riqualificazione che sembra non arrivare mai.
Le condizioni igieniche sono precarie e la conformazione delle lamiere permette ai topi di scorrazzare liberamente nelle intercapedini.

La sicurezza è il capitolo più dolente. Le tettoie si tengono con bulloni fatiscenti e per evitare l’ingresso di pioggia e sole, gli operatori hanno montato dei teli verdi in tessuto che via via si stanno sfaldando.

I contatori elettrici e i salvavita sono esposti alle intemperie e chiunque ha libero accesso agli armadi che li contengono. Gli sportelli sono divelti e lasciati in terra senza speranza.

 

L’aspetto positivo resta l’umanità di molti operatori che accolgono i clienti con il sorriso e con prodotti spesso freschi e di buona qualità. I prezzi sono convenienti ma tutto questo non basta a rendere accettabile le condizioni di vita e lavoro all’interno del mercato.

I fondi stanziati dal Comune nel 2020 (circa 5,1 milioni) vennero dirottati su altri scopi nel 2021/2022 e da allora la riqualificazione non è finanziata. Inoltre resta il nodo dello spostamento provvisorio. Dove potranno lavorare i banchisti durante il cantiere e chi pagherà i costi di trasferimento? Tutte domande al momento senza risposta anche se voci di quartiere parlano di un trasferimento a via Ghisleri per il tempo strettamente necessario ai lavori. Se il progetto di riqualificazione andrà in porto, il mercato potrebbe tornare a essere protagonista del quartiere, affiancando ai banchi tante altre attività tra cui ristoranti e bar che daranno vivacità all’area anche di sera.

 


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Una risposta

  1. La competenza per i mercati rionali e’ del comune, il comune deve pensare a riqualificazioni e ristrutturazioni, perche’ non chiedete conto a chi di dovere? Perche’ non chiedete spiegazioni ai veri responsabili? Cosa le paghiamo a fare le tasse noi cittadini se questo e’ l’uso che ne fanno?

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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