La splendida piazza del Popolo (o piazza delle latrine?)

Un evento dopo l'altro, piazza del Popolo è risultata occupata in vario modo da metà marzo ad oggi, impedendone così il godimento. Sarà il caso di coinvolgere di nuovo l'UNESCO, come nel 2010?

Piazza del Popolo è uno dei luoghi più eleganti e raffinati di Roma, risultato di anni di lavori e di ampliamenti. Agli inizi del XIX secolo fu l’architetto Giuseppe Valadier a realizzare il progetto della definitiva trasformazione, con la creazione di una duplice esedra, decorata con statue e fontane, che si allarga verso il fiume Tevere e la terrazza del Pincio.

 

 

Un luogo tanto bello, ampio e centrale è da sempre molto appetibile per organizzare eventi in grande stile che però troppo spesso precludono la possibilità di ammirarlo in tutta la sua bellezza.

 

Recentemente l’occupazione da parte di eventi di vario tipo ha subito un’intensificazione, col risultato che la piazza è stata occupata da metà marzo fino ad oggi praticamente senza interruzione.

Il 19 marzo è cominciato l’allestimento del villaggio per i 100 anni dell’Aeronautica Militare e la festa si è svolta dal 24 al 29 marzo, con tanto di palco per esibizioni.

Intorno al 20 aprile è partito l’allestimento della festa dei Vigili del Fuoco che si è svolta il 23 aprile; un bell’evento, poco invasivo, con soprattutto esposizioni, per niente rumoroso e con sfilata finale.
A seguire, dal 25 aprile, hanno cominciato a preparare il villaggio  dell’Esercito Italiano in piazza del Popolo, per la festa che si è svolta dal 28 aprile al 4 maggio. L’evento è stato molto invadente, perché l’esercito ha una sua emittente radio e ha trasmesso musica ad altissimo volume dalle 9 del mattino sino a sera senza interruzione. Alla richiesta di abitanti e operatori della piazza di tenere più basso il volume è stato risposto “che era la loro festa e questo prevedeva il programma“.
Un elemento particolarmente fastidioso di tutti questi eventi sono stati i bagni chimici posizionati su una delle rampe lato Pincio, rimasti lì per tutto l’arco di tempo, ovvero dal 19 marzo a qualche giorno fa. Passando accanto l’odore era disgustoso.
Dopo solo qualche giorno di respiro, giusto ieri sono stati riportati i bagni chimici, per il prossimo evento previsto sulla piazza.
Che chiunque, organizzazione privata o istituzione pubblica, faccia carte false per organizzare il proprio evento a piazza del Popolo è comprensibile, ma l’amministrazione capitolina dovrebbe garantire che un luogo tanto prestigioso rimanga quanto più possibile ammirabile e godibile da parte di tutti.
Questo dovrebbe voler dire sia limitare al massimo gli eventi, sia contenere gli allestimenti e i fastidi acustici al minimo.
Invece pare che l’attuale amministrazione non abbia a cuore la tutela della piazza e lasci campo libero a chiunque voglia occuparla a piacimento e senza limiti.
Andrebbe poi trovata una soluzione per le toilette, essendo intollerabile che un luogo tanto prestigioso debba essere deturpato per settimane da bagni chimici in bella vista (e odioso odore).

 

Già nel 2021 segnalammo gli abusi nell’utilizzo di piazza del Popolo, al tempo occupata per un mese con un mega palco ed un villaggio per i campionati europei di calcio. In quell’articolo ricordammo il monito che nel 2010 giunse dall’UNESCO all’allora sindaco Alemanno, per aver deturpato la piazza con degli allestimenti assurdi.

La storia sembra ripetersi ai giorni nostri, con l’amministrazione capitolina che appare non comprendere come sia interesse di tutti tutelare piazza del Popolo ed utilizzarla per lo splendido scenario che è, piuttosto che riempirla degli arredi più disparati che possono solo squalificarla.

 

Per gli eventi particolarmente invasivi c’è l’area del galoppatoio di Villa Borghese che è sempre molto centrale e ben si presta ad accogliere strutture anche importanti. Perché non proporla in alternativa a piazza del Popolo, riservando a quest’ultima solo pochi eventi caratterizzati da allestimenti minimali o nulli?

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Una risposta

  1. Dipendesse da me nel centro storico, diventato un gran bazar, non farei transitare neanche le ambulanze. In centro dovrebbero essere vietate tutte le mafestazioni, sia esse rivendicative, che espositive, commerciali o culturali. Ormai, i cittadini che l’abitano o la frequentano, non solo i folcloristici legionari, sembrano (sembriamo) delle comparse utili a ricreare l’ambiente e la vita quotidiana. A parte che ormai è tutto un ristorante a cielo aperto, brutta copia delle trattorie trasteverine di una volta… l’inizio della rinascita potrebbe coincidere con il trasferimento di tutte le istituzioni politiche, locali, nazionali e internazionali in una cittadella creata ad hoc, oppure in un quartiere già quasi pronto come l’Eur… So che è una utopia. Lo Sdo insegna. E poi chi rinuncia alla passerella dei triumviri accampati a Campo Marzio e attovagliare da Fortunato?

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