La drammatica estate dei trasporti romani. Mai tanti disservizi tutti insieme

I treni regionali a singhiozzo, la Roma-Lido solo con 4 convogli, la metro A chiude a tratti per 11 giorni e i tram, come al solito, sostituti da navette

 

La situazione più pesante è forse sulla cosiddetta “metromare”, ma è difficile fare una classifica dei disagi che i viaggiatori di Roma e provincia stanno vivendo in questa estate 2023. La linea che porta ad Ostia, da oggi, è servita solo da quattro treni. Tanto per fare un paragone, negli anni ’90 erano 22 e nei primi anni 2000, circolavano almeno 15 mezzi.

E come se non bastasse, questi quattro sparuti treni sono vecchi e soggetti a guasti continui per cui è molto probabile che ne funzioneranno realmente solo tre. I macchinisti hanno paura della reazione dei pendolari, ormai inferociti per il susseguirsi di blocchi e attese. I sindacati Cisl, Cgil e Confsal – consapevoli del fatto che solo quattro treni non potranno mai soddisfare l’utenza – hanno chiesto dei presìdi fissi di Polizia nelle principali stazioni. Il timore che vengano aggrediti è ormai molto alto. E poi c’è l’aspetto dei turisti e dei bagnanti che proprio in agosto vorrebbero recarsi sulle spiagge del litorale con i mezzi pubblici e invece saranno costretti o a prendere l’auto privata o a rinunciare. Tanto è vero che Federbalneari chiede il ripristino di un minimo di servizio almeno per settembre.

L’altro capitolo davvero pesante è quello dei treni regionali. Più di 250 corse a settimana cancellate, i collegamenti tra Orte e Fiumicino ridotti al lumicino; quelli per Viterbo non ne parliamo. Stazioni come Vigna Clara o Val d’Ala, aperte da poco, chiuse del tutto. Una situazione che doveva durare solo pochi giorni e invece andrà avanti almeno fino al 2 settembre. L’avevamo denunciato, in quasi totale solitudine, il 20 luglio scorso, mentre i grandi giornali se ne sono accorti con una decina di giorni di ritardo. E si sono limitati a riportare le dichiarazioni ufficiali di Trenitalia che ha addossato tutta la responsabilità dei disagi al caldo! E’ l’ultima moda e i media mainstream ci sguazzano con piacere: tutti i mali del momento sono provocati dal caldo. Pure la presunta usura anomala delle ruote dei treni regionali che pare colpire però solo il Lazio. Come mai in altre regioni, dove le temperature sono addirittura maggiori, il problema non si verifica?
La risposta sta tutta nella prevenzione del problema che non è affatto nuovo come i solerti uffici stampa vogliono farci credere. Già nel 2021, in Trentino Alto Adige, i treni del tipo “minuetto” avevano registrato problemi di usura dei bordini delle ruote. Se con altre tipologie di convogli la media tra una profilatura e l’altra era di 70.000 km, con i treni più recenti si è scesi a 30.000 e addirittura a 10.000 in luglio e agosto. E’ evidente, insomma, che alcuni treni sono meno compatibili di altri con i binari, soprattutto in estate. Per questo, nel 2022, la Provincia di Trento chiese a RFI di sostituire alcuni binari dove il problema era più marcato. E infatti quest’anno, nessun disagio si è registrato in quella regione.
Dunque, vista l’esperienza passata, sarebbe stato opportuno intervenire nei primi mesi del 2023 anche sui binari del Lazio o adottare misure che avrebbero potuto ridurre il problema. Nulla è stato fatto e si è finito per dare la colpa al caldo!

La linea verso Montebello/Viterbo è talmente al collasso che nessuno, neanche i poveri operatori Cotral, sanno quali corse partono, quali vengono sostituite da bus. Lo dimostra questo video girato da una passeggera.

 

Veniamo alla metro A che – come tutti sanno – chiude e chiuderà tutte le sere alle 21.00 (tranne nel week end) per manutenzione straordinaria. Per accelerare questi lavori, nel mese di agosto è previsto un calendario di blocco totale della linea:

dall’11 al 13 agosto sarà interrotta la tratta Anagnina-Subaugusta
dal 14 al 24 agosto, interrotta tra Arco di Travertino e Ottaviano

Sui tram, l’elenco degli stop è molto lungo ma non è una novità. La rete è vecchia e inefficiente e sarebbe necessario rinnovarla prima di pensare a costruire nuove linee che difficilmente vedranno la luce prima dei prossimi 10 anni. Ad ogni modo, i lavori di manutenzione nella galleria di servizi di via Brofferio, hanno fermato la linea 19 che resta sostituita da bus tra Valle Giulia e piazza Risorgimento. Ferma anche la linea 3 tra Porta Maggiore e Stazione Trastevere e poi – come è noto – l’8 è sospesa ormai da molti mesi e non riaprirà probabilmente prima di gennaio 2024.

Insomma muoversi con i mezzi pubblici è ancora più difficile rispetto al consueto. E chi lavora in luglio e agosto è passato (laddove può) a mezzi privati.

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2 risposte

  1. Va detto che Cotral è migliorata molto per gli orari delle autolinee, molto puntuali, ma a costo di tagli di sera e nei festivi (per dire, dopo le 22,30 non ci sono bus per Velletri e di domenica sono soppresse, anche d’estate, le corse per Latina e il Circeo). Ma Cotral non ha più il know how di come si gestisce una ferrovia, sicché affidarle Roma-Lido e Roma Nord al posto di Atac non ha risolto nulla. E Atac sta mostrando con metro B1 e C di essere ancora inadeguata. A suo tempo Zingaretti avrebbe dovuto approfittare dell’offerta di RATP per la Roma-Lido. Il rifiuto dell’offerta RATP è stato un atto sconsiderato. Certo, se RATP avesse fatto funzionare la Roma-Lido poi poteva venire la tentazione anche di affidarle almeno una linea metro, ma questo dovrebbe essere il mercato. Invece la sconsideratezza di Zingaretti sta condannando i poveri utenti ad anni di disservizi. Bisognerebbe chiedergli di dimettersi da senatore e di risarcire gli utenti, anche in modo simbolico. Ma non lo farà MAI.
    Sorprende invece Trenitalia regionale, che finora aveva funzionato bene. Ovviamente il neogovernatore Rocca dorme sogni tranquilli…

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