Gente di Roma – Teresa, la raccoglitrice di cicoria

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Ne ho incontrata una a Ponte Milvio, in mezzo alle macchine.

– Cosa raccoglie?

E lei, senza sollevare la testa:

– Raccolgo cicoria.

Le chiedo se posso stare a guardare

– Perché? –  risponde senza fermarsi. – Non hai mai visto una che raccoglie cicoria?

– No. Non qui, in mezzo alla città.

Si ferma, alza la testa, mi guarda seria:

– Ti piace la cicoria?

Quell’erba amara e misteriosa che ho imparato a mangiare appena mi sono trasferita qui a Roma ricorda una città che non c’è più, la Roma di Ennio Flaiano che sopra un tovagliolo della Fiaschetteria Beltramme di via della Croce scriveva: «Tra una coscia di pollo e la cicoria, da Cesaretto aspetto la gloria».  Oppure Alberto Sordi in un famoso film che diceva: «Bambini, correte bambini: vedete questa piantina? Questa è cicoria, pianta commestibile, cercate e portatemela qui». E poi tornava a casa e si preparava una bella frittata.

E allora le rispondo, – Si, mi piace. Prima non mi piaceva ma ora mi piace.

E lei, mentre strappa la cicoria, – Perché è amara. Ma poi uno ci fa l’abitudine. E fa bene al fegato e al cuore.

E così parliamo un po’, mentre la città scompare e noi restiamo su questa isola di cicorie che galleggia nel nulla.

La donna mi chiede di indovinare la sua età. Che ne so, potrebbe avere cento anni…

– Sono vecchia.

Racconta di essere arrivata a Roma a dodici anni da Rieti.

– Eravamo tutti poveri allora. Non ci facevamo caso. Mia madre raccoglieva la cicoria anche per i vicini. Io e le mie sorelle l’aiutavamo perché era sola. Poi ci lavavamo le mani e si mangiava la minestra col pane.

Mi fa vedere come si fa, solleva la pianta, la smuove un po’.

– Si fa così. Tira forte e stai attenti alla botola.

– La botola?

– Una vecchia storia…

– Me la racconta?

– Un’altra volta, ora ho finito.

– E quando torna a raccogliere la cicoria?

– Quando si addormenta il drago. Ma tu devi raccogliere la cicoria il giorno di San Pietro e Paolo. Con una paletta d’oro.

– È il giorno del mio compleanno!

S’allontana, la vecchia, e ride.

– Come si chiama?

Risponde senza voltarsi.

– Teresa.

Teresa, la raccoglitrice di cicoria.

 

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Si ringrazia Massimo Nardi per le fotografie tratte dal reportage “Cemento e Cicoria”

 

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