Finalmente un sequestro di adesivi. Ma non basta!

Abbiamo ricevuto due comunicati della Polizia di Roma Capitale apparentemente slegati tra loro. E invece hanno un filo conduttore che gli stessi vigili a volte fanno fatica a comprendere. Parliamo degli adesivi di traslocatori e svuotacantine che infestano la città. Attaccati ovunque, dalle serrande ai cassonetti, ai pali pubblicizzano traslochi a poche decine di euro e fanno presa su chi deve liberare un appartamento o un magazzino e vuole spendere poco.

Questi adesivi non solo sono una caratteristica tutta romana (il fenomeno è sconosciuto in altre città italiane e europee) ma sono la causa del sorgere delle tante micro discariche illegali nelle campagne o nelle zone verdi. Costoro, infatti, possono permettersi di offrire un servizio a basso prezzo semplicemente perchè sversano tutto illegalmente. Da anni le associazioni cittadine e i blog cercano di spiegarlo all’amministrazione ottenendo scarso ascolto. Ne parlammo con il Sindaco Marino durante un’intervista ad un evento di Retake Roma proprio dedicato agli adesivi. Lo facemmo presente ad Alemanno e ora ripetiamo l’appello alla giunta Raggi.

Non si tratta solo di decoro (che già è questione importante) ma anche di inquinamento ambientale. Martedì un gruppo di volontari di Retake Roma ha notato due uomini che facevano attachinaggio in via Busiri Vici, in zona Monteverde e ha chiamato i vigili. Gli agenti hanno trovato 5mila adesivi nelle borse degli uomini pronti per essere attaccati. Li hanno multati e obbligati a rimuovere il tutto

 

Adesivi abusivi sequestrati

 

L’assessore Meloni ha elogiato gli agenti dei Pics sulla sua pagina Facebook e ha correttamente parlato di decoro e città deturpata. Ma non ha fatto accenno al problema più grave che è appunto quello delle discariche. Dove vanno a finire i materiali sgomberati da ditte senza scrupoli, che non pagano le tasse e tengono i lavoratori a nero? Vanno tutti nelle campagne, nelle aree verdi, lungo gli argini dei fiumi. Lo conferma un secondo comunicato dei vigili che in zona Magliana hanno scoperto una delle tante aree inquinate di Roma. Un terreno di 3.300 metri quadri con rifiuti di ogni genere, scarti di demolizioni, vecchi mobili, lamiere.

Discarica abusiva

Capannoni pericolanti

Nel 2004, l’ultima volta che il Campidoglio provò a fare un censimento di queste mini discariche, ne risultarono 266. Secondo alcune stime oggi sono raddoppiate arrivando a circa 500. La spesa straordinaria sostenuta da Ama per la pulizia va tutta nella bolletta della Tari che – come è noto – a Roma è tra le più care in assoluto per avere il servizio peggiore. Inoltre l’Unione Europea multa l’Italia per ben 60 milioni l’anno per la cattiva gestione delle proprie discariche, legali e non.

Un mese fa abbiamo provato a suggerire alcune soluzioni per arginare il fenomeno. Inviammo l’articolo all’assessore Montanari ma nessuna risposta è pervenuta. Insistiamo ed elenchiamo di nuovo quelle che sono a nostro avviso azioni semplici da intraprendere subito. E speriamo che almeno questa volta dal Campidoglio diano un segnale di vita.

  • Ispezioni nei cantieri edili (che si limitano in genere al controllo degli abusi edilizi ma che non verificano mai il corretto smaltimento);
  • Disattivazione immediata dei numeri di telefono pubblicizzati sugli adesivi;
  • Albo di chi è autorizzato ad operare come svuotacantine e traslochi (ogni operatore deve avere un libretto di smaltimento);
  • Appostamenti nei luoghi delle discariche abusive, con sanzioni severissime e sequestro del mezzo di chi viene colto in flagrante;
  • Tessera a punti per il cittadino: per ogni rifiuto consegnato in discarica la tessera accumula punti che daranno diritto ad uno sconto sulla tassa rifiuti.

 

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Una risposta

  1. Naturalmente la notizia è di quelle storiche. Per cui, sui giornaloni non la leggeremo mai!
    Peccato però che l’abitudine almeno decennale ad imprattare tutta Roma stia raggiungendo livelli di delinquenza pura. Che include, manco a dirlo, vere e proprie campagne di affissioni commerciali sul lato utile di segnali stradali. Cioè: questi mascalzoni non solo affiggono ovunque, per profitto, ma mettono pure in pericolo la circolazione stradale. Un fatto di una gravità assoluta e di rilievo penale. Che la municipale ed iosegnalo non coglie. Ma forse, appunto, la notizia di cui sopra è un inizio di cambiamento…..

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