A Roma continuano a comparire mini discariche abusive. L’Italia paga alla UE 60 milioni l’anno di multa

Nelle sere più tiepide, Marcella ha l’abitudine di fare una corsa attorno al Centro Commerciale dove lavora, il Da Vinci, addossato alla Roma-Fiumicino. Un’oretta di footing per restare in forma.

E’ stato durante una di queste corse che Marcella ha notato alcuni rifiuti accatastati in una traversina di via Geminiano Montanari.

 

Discarica abusiva Fiumicino

 

Poi li ha visti crescere ogni sera: frigoriferi, lavatrici, materassi, calcinacci. In poche settimane la piccola area verde era ridotta così.

 

 

Discarica abusiva Fiumicino 2

 

Discarica abusiva Fiumicino 3

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Discarica abusiva Fiumicino 5

 

Quella di via Montanari è solo l’ennesima mini discarica abusiva comparsa nella nostra città. Negli ultimi mesi ne abbiamo documentate una decina, da via Andrea Noale, a Castelporziano, passando per il Ponte delle Valli.

Il Campidoglio, quando ancora provava a combattere il fenomeno, nel 2004 ne aveva censite 266 solo dentro il Raccordo Anulare. Fa tenerezza la pagina del sito del Comune nella quale si annuncia la bonifica di tutte le discariche entro gennaio 2005. Peccato che siano trascorsi 12 anni e la situazione è ulteriormente peggiorata. I 2,5 milioni di euro spesi all’epoca non solo non servirono a nulla, ma anzi invogliarono chi gettava a proseguire. Tanto prima o poi qualcuno avrebbe pulito.

Che l’atteggiamento dell’Italia nei confronti di chi sversa rifiuti sia completamente sbagliato, lo prova la mega multa comminata al nostro Paese dall’Unione Europea. Nel 2015 abbiamo pagato 84 milioni di euro di sanzioni, scese a 60 milioni nel 2016 per il solo fatto che il ministero dell’Ambiente ha dimostrato di aver sanato quasi 100 cave irregolari riempite di materiali tossici. Il Lazio, e Roma in particolare, sono ai vertici di questa tremenda classifica, superata ovviamente solo dalla Campania.

Un documento, tenuto segreto dalla Regione Lazio e svelato dai Radicali nel 2016, riporta l’elenco delle 32 discariche più pericolose della regione. Non solo stanno ancora tutte lì, ma a Roma il fenomeno dello scarico abusivo ha raggiunto numeri mai visti prima. Lo conferma la GNA, Guardia Nazionale Ambientale, che censisce le piccole “terre dei fuochi” sparse nel territorio comunale. Il presidente, Alberto Raggi, punta il dito contro i lavori di ristrutturazione degli appartamenti effettuati da ditte poco serie. “Basti pensare – spiega – che ogni cittadino che decide di cambiare le piastrelle del bagno produce circa 300 kg di materiali di risulta”. La consegna in discarica autorizzata è piuttosto costosa e così si fa presto a gettare tutto nelle aree verdi, certi dell’impunità.

Ma la responsabilità principale è in capo ad un’altra categoria: i cosiddetti svuotacantine e traslocatori a basso costo. Sono quei “signori” che affiggono ovunque i loro adesivi, promettendo la ripulitura della soffitta della nonna per pochi euro.

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Costoro sono membri di un vero racket che divide il materiale di recupero (ferro, alluminio e rame rivenduto al mercato nero) da quello inutile che viene gettato nel verde delle nostre campagne. E’ così che nascono le mini discariche diffuse ovunque. Le associazioni cittadine hanno provato a spiegare ai Sindaci che si sono succeduti in questi anni che il problema degli adesivi è serissimo e non è solo una questione di decoro. Alemanno fece orecchie da mercante. Marino fu sensibilizzato dal nostro microfono durante un’intervista che ci rilasciò davanti ad una montagna di adesivi staccati da Retake, ma non fece in tempo ad agire. La Raggi non pervenuta, ma questa non è una novità.

Eppure basterebbe mettere in campo alcune azioni:

  • Ispezioni nei cantieri edili (che si limitano in genere al controllo degli abusi edilizi ma che non verificano mai il corretto smaltimento);
  • Disattivazione immediata dei numeri di telefono pubblicizzati sugli adesivi;
  • Albo di chi è autorizzato ad operare come svuotacantine e traslochi (ogni operatore deve avere un libretto di smaltimento);
  • Appostamenti nei luoghi delle discariche abusive, con sanzioni severissime e sequestro del mezzo di chi viene colto in flagrante;
  • Tessera a punti per il cittadino: per ogni rifiuto consegnato in discarica la tessera accumula punti che daranno diritto ad uno sconto sulla tassa rifiuti.

 

A parte l’ultimo punto, proposto dall’assessore Montanari, tutto il resto sembra utopia. Eppure non servono soldi né particolari azioni di governo. Solo ordinaria amministrazione e visione lucida dei problemi. Quello che manca a Roma!

 

 

 

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2 risposte

  1. Sottoscrivo in pieno!
    Agli appostamenti sostituirei semplici telecamere wireless da pochi euro e le diffonderei ovunque.
    Anzi, isituirei pure l’obbligo per chi restaura di conservare copia della ricevute di sversamento in discarica autorizzata, pena multe catastrofiche.
    Lob

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