Finalmente qualcuno che gliel’ha urlato in faccia alla Meleo!

Il mese scorso abbiamo dedicato diversi pezzi alla mobilità ciclabile, partendo da un convegno organizzato da Salvaiciclisti Roma, su cui abbiamo approfondito la riflessione, passando per un tentativo, malriuscito, di premere sull’amministrazione affinché venisse nominato un Delegato alla ciclabilità per Roma, per finire con una parzialmente deludente Bicifestazione.

 

La tesi che in quei post abbiamo sostenuto è che all’amministrazione attuale della mobilità ciclabile non interessa poi molto. Dal Sindaco in giù si sono sbracciati fin dall’inizio a dire che ci tenevano tanto ma poi alla prova dei fatti si sono limitati a fare qualche compitino che di certo non modificherà l’impostazione essenzialmente “macchinocentrica” della città di Roma.

In una situazione del genere abbiamo però visto associazioni di ciclisti che invece di criticare a brutto muso interlocutori istituzionali tanto inconcludenti, hanno continuato una collaborazione bonaria accontentandosi di poche briciole e ricevendo sostanzialmente continui rinvii alle loro istanze di fondo.

Con alcuni esponenti di queste associazioni ci siamo anche trovati a battibeccare nei commenti di alcuni nostri post. C’è stato in particolare un certo Michelangelo che ha commentato più volte ed in maniera piccata, colpito probabilmente dal nostro accostare certi ciclisti ai maiali della fattoria degli animali di Orwell, finendo con l’apostrofare chi scrive con un “Sei peggio dei sorci capitolini, non sei degno neppure dei topi di orwelliana memoria.“.

Ebbene probabilmente questo Michelangelo è lo stesso che in occasione di un evento tenutosi lo scorso 12 maggio all’Aranciera di S. Sisto finalmente gliene ha dette quattro all’assessore Meleo. E per questo, nonostante gli epiteti poco lusinghieri da lui utilizzati in passato, è divenuto l’eroe di chi scrive. Gustatevi il video (cliccando sull’immagine che segue).

 

(cliccare sull’immagine per far partire il video)

 

L’uomo con la barba in maglietta arancione dovrebbe essere Michelangelo ed appare così indignato perché recentemente e per l’ennesima volta uno dei figli ha rischiato di essere investito da un’auto mentre andava in bicicletta.

Chiede con veemenza, ma sempre nei limiti della correttezza, che venga presa una misura urgente per garantire l’incolumità di pedoni e ciclisti in prossimità delle scuole. Chiede in particolare all’assessore perché fin dal giorno dopo non viene messa una pattuglia di vigili fuori di ogni scuola affinché gli automobilisti non possano fare i propri comodi mettendo a rischio l’incolumità delle componenti più deboli di traffico.

L’assessore appare però annoiata, infastidita da modi tanto appassionati. Cerca di controbattere che sono lì per lavorare sulla prevenzione degli incidenti (l’evento doveva anche essere una riunione della Consulta per la sicurezza stradale), che vi sono tavoli che stanno lavorando a queste cose.

Chiaramente l’assessore non è abituata ad essere apostrofata a così brutto muso, sarà per questo che da quando è stata nominata si è guardata bene dal partecipare a qualsiasi evento dove avrebbe potuto essere messa alle strette con domande dirette ( a lei piace solo la rubrica “L’assessore risponde”, la buffonata dove l’assessore si sceglie sia le domande che le risposte).

Peraltro questo era uno degli aspetti che avevamo messo in luce parlando dell’ultimo convegno di Salvaiciclisti Roma, ossia il fatto che la Meleo aveva partecipato a quell’incontro sapendo che non sarebbe stata strapazzata per niente, come infatti è avvenuto. Ciò è anche confermato da una frase che l’assessore dice nel video rivolgendosi a Michelangelo:

Voi sapete che la voce vostra è sempre molto ascoltata, lo sapete bene, non è la prima volta che ve lo dico. Onestamente una gridata così … una piazzata, a me non piace“.

Ci deve essere quindi un’interlocuzione continua tra l’assessore e certi gruppi di ciclisti, ed in questo non c’è ovviamente nulla di male. Ma quando una tale interlocuzione serve solo all’assessore per poter dire che lei con i ciclisti ci parla, senza però mai fare nulla di concreto per cercare di cambiare una situazione incancrenita da decenni di distrazione, allora non va più bene e molto bene ha fatto Michelangelo a sbottare e fare quella salutare piazzata.

 

Andiamo io e te dal vigile e me lo inchiodi su questo argomento?” dice Michelangelo. E la Meleo farfuglia: “Però così num me piace, così non va bene“.

 

Che cosa avete fatto in due anni, mi devi dire cosa hai fatto in due anni!” urla infine Michelangelo al collaboratore della Meleo. Già, cos’hanno fatto in due anni?

Oltre a non aver fatto finora nulla, se si esclude l’oscenità della ciclabile di S. Bibiana e l’avvio della ciclabile sulla Nomentana (i cui lavori procedono con lentezza esasperante), non si sono neanche poste le basi perché qualcosa di serio possa avvenire nei prossimi anni.

 

Lo ribadiamo qui per l’ennesima volta: un assessore tanto incompetente, incapace ed irresponsabile non può avere in mano la mobilità, e spesso il destino, di milioni di cittadini, si tratti di chi va in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici o col proprio mezzo privato.

In questo caso non si tratta neanche di volontà politica, che pur latita, bensì di pura e semplice impossibilità di svolgere un ruolo infinitamente più grande delle proprie possibilità.

 

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12 risposte

  1. Confermo la mia opinione: le ciclabili sarebbero la foglia fico, l’alibi per gli amministratori romani incapaci di contenere e disciplinare il traffico dei mezzi a motore. Gli incidenti stradali sono troppi, e non riguardano solo i ciclisti, che con la scusa delle ciclabili verrebbero massacrati ogni volta che circolassero fuori dalle ciclabili. Il traffico di Roma va ricondotto nei limiti in cui si trova quello di Londra, di Parigi, di Berlino, a prescindere dalle ciclabili. Finché queste non ci saranno, i ciclisti costringeranno i motorizzati a rallentare.

    1. In tutto il mondo le diverse componenti di traffico vengono separate, a tutela di quelle più deboli. È vero che a Roma la situazione è parossistica ed inaccettabile, ma pedoni e biciclette devono avere spazi riservati ovunque possibile.

        1. Puoi togliere tutte le machine che vuoi, ed io sono d’accordo, ma non riuscirai mai ad eliminarle tutte per cui a parte stradine locali nelle altre vanno previsti spazi per I pedoni e per le bici. Più spazio a pedoni e bici e meno alle auto. Anche perché non vorrai mica far andare pedoni e bici sugli stessi spazi???

  2. Sono io sono io quel Michelangelo.
    Sono lo stesso che anche all’altra riunione contestò alla Meleo, cosi come alla Avenali, che poco si è fatto e poco si fa, che manca il coraggio di prendere la decisione impopolare, ma necessaria di cambiare rotta.
    Il convegno era della Consulta sulla Sicurezza Stradale e anche li, in troppi fanno finta di non capire quale sia il reale problema della Sicurezza e degli incidenti.
    Ho urlato in faccia all’Assessore non perchè sia la responsabile diretta della Sicurezza, ma come interfaccia dell’attuale Amministrazione capitolina, dalla quale mi aspetto onestamente di più.
    La mobilità ciclistica è solo uno dei tanti aspetti della qualità della vita in una grande città come Roma.
    Le scelte per il Futuro vanno prese oggi e perseguite con coraggio.
    Per quanto riguarda i vigili fuori dalle scuole, la proposta è stata una provocazione dettata dalla disperazione. Alla riunione c’erano mamme, papà, insegnanti e nessuno ha notato che in alcuni interventi si stava addossando la responsabilità di essere finiti sotto una macchina ai bambini che dovrebbero avere la possibilità di giocare in strada.
    Io credo e voglio che la città in cui vivo cambi rotta e ritorni ad essere vivibile, ad essere una capitale, a valorizzare la propria storia.
    Probabilmente l’ho espresso con veemenza eccessiva ma Roma e i romani hanno la responsabilità di una Storia cui dover rendere conto al Mondo.
    M!!!

    1. Io comprendo Michelangelo. Anche io vado tutti i giorni in bici per lavoro e per spostarmi a Roma, facendo in media 3.500 Km l’anno. Nonostante questo non ho mai (volutamente) partecipato a queste manifestazioni e alle associazioni romane di ciclisti perché le trovo troppo politicizzate e lontane dal vero problema della mobilità ciclabile che è trattato in tutta Europa molto diversamente.
      Purtroppo la Meleo non potrà mai risponderti, caro Michelangelo, lei non ha nessuna risposta per voi. Eseguire la mobilità ciclabile significa pestare interessi che, evidentemente, a Roma qualcuno che ha in mano redini di comando non vuole che si tocchino.
      Continuano a parlare di ciclabili ma si possono fare bike lines come a Porta Portese (Marino docet) in maniera rapida e non vedo perché in ben due anni non se ne sia fatta nessuna a Circonvallazione Gianicolense, Via Marconi, e le tantissime strade LARGHISSIME di cui Roma detiene il primato. Continua come me ad andare in bicicletta, guarderemo i poveri automobilisti nel traffico imbottigliati e che si perderanno la bellezza vera della nostra città. Non chiedere nulla agli amministratori, perché nulla ti posson dare. Ciao

    2. Congratulazioni ancora per il gesto che trovo tutt’altro che eccessivo. Se solo si pensa a cosa rischiano ogni giorno tutti quelli che vanno a piedi o in bicicletta a Roma anche a causa dell’incapacità ed irresponsabilità dell’assessore, la piazzata era proprio il minimo. Forse a fargliene una la giorno, all’assessore e al Sindaco, ci arriverebbero a capire la responsabilità che hanno, ma forse anche no.
      Sicuramente continuare a lisciare il pelo a interlocutori tanto inutili configura alla fine una complicità con loro.

    3. Michelangelo hai ragione su tutti i fronti e, ti dirò, anche nei modi.
      I “nuovi” si sono subito uniformati al vecchio andazzo. Prima tutti vicini ai problemi della gente e poi non gradiscono i modi.
      Ricordo la proclamata ciclabile che dovrebbe collegare via Vitelia con valle aurelia passando per l’olimpica e tanti altri progetti di nuove realizzazioni mentre non si è in grado di mantenere l’esistente. Una ciclabile chiusa e piena di accampati capita solo a Roma. Sia quella lungotevere che verso Castelgiubileo o Mezzocammino, con campo rom annesso. E sui vigili davanti a scuola, per la verità assenti anche prima, sfondi una porta aperta.

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