Città in rovina – E intanto a Parigi …

Prendiamoci una pausa nella triste carrellata di edifici in gran parte pubblici lasciati andare in rovina e vediamo qual è il livello di discussione attivo altrove su questi temi.

Recentemente abbiamo trovato questo articolo, pur un po’ datato, dove si fantastica su possibili riutilizzi di alcune vecchie stazioni metro parigine dismesse. Segue la galleria di foto con alcune delle proposte.

Proposta di trasformazione in discoteca
Proposta di trasformazione in discoteca

 

Proposta di trasformazione in esposizione d'arte
Proposta di trasformazione in esposizione d’arte

 

Proposta di trasformazione in parco al chiuso
Proposta di trasformazione in parco al chiuso

 

Proposta di trasformazione in grande ristorante
Proposta di trasformazione in grande ristorante

 

Proposta di trasformazione in piscina al coperto
Proposta di trasformazione in piscina al coperto

 

Proposta di trasformazione in teatro e sala concerti
Proposta di trasformazione in teatro e sala concerti

 

Voli pindarici? Forse un po’ sì, tant’è che non ci risulta che dal febraio 2014, data dell’articolo, la discussione su queste proposte sia andata avanti. Rimane il fatto che senza la capacità di spingere l’immaginazione e la creatività oltre il conosciuto, non si riesce ad uscire dalla mediocrità del presente.

Tornando alla realtà romana, con la miriade di immobili e di spazi abbandonati presenti nel territorio cittadino, quante di queste e ben altre cose potrebbero essere immaginate?

A parte che a Roma ci sarebbe pure un vecchio tunnel sotterraneo abbandonato da decenni dove forse si potrebbero pensare utilizzi creativi, ma quante cose potrebbero essere fatte già solo con gli immobili che abbiamo fin qui trattato?

Pensiamo ad esempio all’ex-rimessa ATAC di piazza Ragusa, o alla vecchia stazione Trastevere, oppure al palazzo degli esami, tutti stabili che si presterebbero egregiamente ad uno degli utilizzi mostrati dalle immagini o anche ad una combinazione degli stessi. I vantaggi sarebbero enormi: riqualificazione dei luoghi, opportunità lavorative per l’edilizia (che così opererebbe finalmente per riutilizzare l’esistente e non per consumare altro suolo) e poi per le attività economiche che si installerebbero nei nuovi spazi realizzati. Il tutto potrebbe essere fatto dai privati, con contratti di concessione che quindi non richiederebbero investimenti pubblici.

Ad oggi questo livello di discussione a Roma appare impensabile, e questo nonostante la presenza dell’assessore Caudo che ha dato buone prove di sé cercando di riprendere le redini dell’urbanistica a Roma. Probabilmente c’entra il fatto che a Roma le ditte costruttrici, e gli architetti che utilizzano, si sono tutti omologate nella costruzione di abitazioni nuove nelle diverse periferie della capitale, divenendo ciechi di fronte alle enormi potenzialità fornite dalla trasformazione dell’esistente. A partire dagli immobili abbandonati che abbiamo segnalato ma con la possibilità di proseguire sull’immenso patrimonio immobiliare di scarsa qualità che si potrebbe pensare di ricostruire con vantaggi economici per le ditte, migliore qualità della vita degli abitanti ed un’estetica migliorata per la città.

Argomenti per le prossime elezioni, diremmo, a patto che qualcuno li ponga sul tavolo, che se aspettiamo che ci arrivino i partiti a queste cose stiamo freschi!

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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