Cartellopoli: Gualtieri denunciato alla Commissione Europea per violazione della Bolkestein

Le associazioni VAS e Basta Cartelloni decidono di denunciare Gualtieri alla Commissione Europea per i mancati bandi di gara sugli impianti pubblicitari. La politica non fa il su o dovere e i cittadini provano a costringerla

A febbraio di quest’anno abbiamo dovuto prendere atto che la politica romana, ieri con Virginia Raggi e oggi con Roberto Gualtieri, non vuole applicare la riforma degli impianti pubblicitari.

 

Oggi diamo conto del nuovo tentativo che le associazioni VAS e Basta Cartelloni (il sodalizio da cui Diarioromano ha preso le mosse, lo ricordiamo) hanno deciso di intraprendere per costringere l’amministrazione capitolina a fare l’interesse di Roma, smettendo di difendere l’ennesima lobby che la città la affossa.

 

La notizia è uscita ieri su La Repubblica:

 

 

Di seguito il comunicato stampa che annuncia l’iniziativa.

 

COMUNICATO STAMPA

“Ci vediamo costretti a denunciare il Sindaco di Roma alla Commissione Europea per violazione della Direttiva Bolkestein”

 

Dal suo insediamento, Gualtieri non ha mai citato la riforma della pubblicità esterna a Roma, segno evidente che non c’è la volontà politica di mettere a gara il settore nonostante sia previsto dalle norme europee

 

Ad ottobre del 2017 nella Nuova Banca Dati del Comune di Roma risultavano registrati circa 28.000 impianti pubblicitari (di cui 20.000 su suolo pubblico), molti dei quali in violazione del Codice della Strada e dei vincoli di tipo culturale e paesaggistico e per di più a rischio della incolumità delle persone, avendo già provocato incidenti stradali con la morte di una diecina di cittadini: da allora ad oggi si sono aggiunti ad essi anche in proprietà privata una serie di cartelloni pubblicitari istallati per lo più abusivamente su suolo pubblico, che portano a rasentare le 30mila unità attualmente presenti a Roma.

Ma dal 13 novembre 2017 la Giunta Capitolina ha approvato i Piani di Localizzazione degli impianti pubblicitari che individuano in ognuno dei 15 Municipi di Roma le 15.000 posizioni in cui dovranno essere istallati definitivamente in modo fisso altrettanti impianti pubblicitari nel pieno rispetto di regole e vincoli, le cui autorizzazioni sarebbero dovute avvenire tramite bandi di gara per l’assegnazione di una loro gestione decennale e la contestuale rimozione della giungla dei cartelloni attualmente esistenti in numero doppio: oltre che al decoro della città, l’espletamento dei bandi di gara avrebbe assicurato con il finanziamento della pubblicità una serie di servizi pubblici ed un servizio di bike sharing (di biciclette anche elettriche) finalizzato soprattutto ad assicurare il giornaliero percorso casa-lavoro con le 450 ciclostazioni intermodali previste dal PGTU in corrispondenza di treni, metro e principali fermate dell’autobus.

Se la Giunta Raggi non ha provveduto ad indire i bandi di gara perché il M5S è stato dichiaratamente contrario alla Direttiva Bolkestein che li prescrive, non è accettabile che – a distanza di ormai di un anno e mezzo dalla data del suo insediamento – il Sindaco Roberto Gualtieri si dimostri del tutto disinteressato a completare la riforma dei cartelloni pubblicitari.

Non è altresì accettabile che il Presidente della Commissione Commercio Andrea Alemanni (PD) continui a negare l’espressione del parere sulla proposta di deliberazione di iniziativa consiliare promossa ormai quasi un anno fa dal consigliere di opposizione Francesco Carpano, che dava un termine perentorio di tempo entro cui predisporre tutti i procedimenti necessari ed indire i bandi di gara per lotti ai fini della assegnazione della gestione decennale degli impianti pubblicitari da istallare sulle posizioni individuate dai Piani di Localizzazione dei mezzi e degli impianti pubblicitari.

Evidentemente al Sindaco di Roma così come alla maggioranza PD non interessa assicurare né il decoro della città né un servizio di bike sharing per allentare la morsa del traffico che attanaglia Roma”, constatano amaramente le associazioni VAS e Basta Cartelloni.

A questo punto non ci rimane che denunciare Gualtieri alla Commissione Europea per violazione della Direttiva Bolkestein che da ben più di 5 anni obbligava ad indire i bandi di gara”: è la conclusione a cui sono ormai arrivate le associazioni.

 

 

 

Come abbiamo scritto allo sfinimento, è incomprensibile e inaccettabile che il sindaco Gualtieri non abbia mai proferito parola su una riforma che Roma attende da decenni, che è stata approvata dall’Assemblea Capitolina nel 2014 da una maggioranza simile a quella di Gualtieri e che aspetta solo di essere applicata.

Viene il dubbio che Gualtieri le sappia queste cose, avulso come si è dimostrato alla realtà romana. Vediamo se un messaggio proveniente dall’Europa, dove ha trascorso la gran parte della sua carriera politica, riuscirà a comprenderlo.

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2 risposte

  1. Direi che la cosa sia molto chiara e trasparente: Gualtieri ha il compito di mantenere le cose come stanno. Queste lobby dei cartelloni lo hanno aiutato ad insediarsi come sindaco ed il prezzo da pagare come ringraziamento è quello di non cambiare una virgola del sistema attuale che è appunto a loro pieno vantaggio.
    Purtroppo la Commissione Europea non farà nulla. Assolutamente nulla. Quella interviene soltanto per imporre regole dittatoriali riguardo vaccini letali per fare gli interessi dell’industria farmaceutica. Quando invece si tratta di cartelloni e robette varie di stampo locale, se ne fregano altamente; e poi non dimentichiamoci che Gualtieri era in Europa fino ad un anno e mezzo fa e che quindi non certo gli si metteranno contro (sono tutti amici e soci all’interno del ‘club Europa’ a Bruxelles e non certo ascolteranno le lamentele di due gruppetti romani che contano quanto un calzolaio).

    P.S. Queste cose le dico dal loro punto di vista – non certo dal mio. Magari venissero prese serie misure da parte dell’Europa con risultati concreti! Purtroppo, però, ogni volta che qualcuno si è rivolto all’Europa per risolvere problemi romani (vedi la monnezza, per fare solo un esempio), non è successo mai nulla. Tutto resta com’è.

  2. Lo so è vecchia retorica, ma basta l a Milano per capire la differenza fra città amministrata bene (sempre dal PD) con cartelloni decorosi e posizionati dal Comune e il quartomondismo di Roma con laidi cartelloni messi abusivamente agli incroci anche vicino monumenti importanti come Porta Maggiore dove si creano rallentamenti e quindi con più visibilità ma anche pericolo e tanto, tanto squallore

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Contrasto alle OSP abusive e alla malamovida: dal Campidoglio ancora pannicelli caldi.
Emanata l’ordinanza contro le OSP abusive, ma solo per quelle totalmente abusive nel sito UNESCO.
Contro la malamovida invece ci si affida all’amico Frank.

Considerato che la Polizia Locale risponde direttamente ed esclusivamente al sindaco, non c’è da stupirsi se a Roma il corpo è praticamente inesistente.
D’altronde chi dovrebbe dargli le direttive (@gualtierieurope) non ha neanche chiari i compiti degli agenti.

Non siamo sicuri che @MercurioPsi non abbia doti divinatorie, ma se già a gennaio aveva ipotizzato la chiusura totale delle due l’una: o in #ATAC non hanno il controllo di quello che fanno, oppure tengono all’oscuro fino all’ultimo gli utenti dei loro piani.
@TUTraP_APS

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