Leggiamo da Il Messaggero che sarebbe slittato al 2019 lo spostamento dal centro storico di una serie di camion bar e bancarelle e ci prende lo scoramento. Cercheremo di capire meglio quanto ciò sia fondato e se veramente dobbiamo perdere le speranze di veder spostate certe bancarelle da luoghi che non si capisce chi e come possano aver autorizzato, tipo i seguenti.

 

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Nel frattempo abbiamo pensato di tornare su altre schifezze per rimuovere le quali non dovrebbe servire alcun Tavolo del Decoro, direttiva Bolkestein o modifica normativa di sorta. Parliamo delle indecenti bancarelle “con le ruote” che da anni infestano via Nazionale e che, fino a prova contraria, lì non potrebbero stare. La particolarità di avere “le ruote” caratterizza infatti queste postazioni come “itineranti”; si tratta in pratica delle licenze che una volta venivano utilizzate dalle “apette” per vendere la merce in giro, fermandosi a richiesta degli acquirenti. Nel tempo queste licenze sono passate ad essere utilizzate per delle bancarelle vere e proprie, molto più redditizie, con la sola accortezza di munirle di ruote, benché esse siano stanziali tali e quali le altre postazioni. Qualche foto presa su via Nazionale nei giorni scorsi.

 

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Si converrà che trattasi di robaccia indegna di stare ovunque, ma c’è l’ultima postazione, quella realizzata con bandoni di lamiera ammaccati e sempre posizionata davanti alla chiesa di S. Paolo entro le Mura, che grida vendetta al cospetto di Dio, letteralmente!

 

Il motivo per cui queste postazioni sarebbero tutte (TUTTE!) illegali lo spiegammo in un post del lontano settembre 2016. Essenzialmente, le licenze ambulanti “itineranti” non possono operare sulle strade della viabilità principale, non potendo consentire ad un’apetta o mezzo simile di fermarsi per vendere la propria merce in strade dove il transito dei veicoli dovrebbe essere il più possibile scorrevole. Essendo via Nazionale una di queste strade, ne discende che tutte le bancarelle “con le ruote” lì presenti non potrebbero starci.

 

Ci si dirà: maddai … è mai possibile che decine di bancarelle che ogni giorno affollano una delle strade più commerciali e centrali di Roma siano tutte abusive da anni? Ebbene sì, questo a noi risulta e da quando abbiamo provato a sollevare la questione nessuno, né al Comune né al Municipio, si è mai degnato di dare una spiegazione diversa o di prendere i necessari provvedimenti.

 

L’ulteriore aggravante della cosa è che a noi risulta che questo tipo di licenze non paghino neanche l’occupazione di suolo pubblico. Siccome anche questo punto non è mai stato smentito da nessuno, ciò significa che vi sono dei super-fortunati “imprenditori” che possono operare su una strada che più commerciale e centrale di via Nazionale non si potrebbe, senza pagare un singolo euro alla collettività.

Si tratta o no di uno dei maggiori capolavori amministrativo-politici del Comune di Roma? Il massimo del degrado senza ricevere il becco di un euro in cambio!

 

Si dirà: eh ma questa è una storia vecchia, che dura da chissà quante amministrazioni, non l’ha mica creata l’attuale governo cittadino. Vero, per carità, ma da diversi anni si è ormai acquisita la consapevolezza che certo commercio ambulante è solo degrado per la città, a vantaggio di pochi “imprenditori”, e dopo l’inversione di tendenza che attuò la giunta Marino, con lo storico primo spostamento di postazioni ambulanti via dal centro storico, da un’amministrazione che prometteva di rivoluzionare la città ci si sarebbe aspettati almeno il minimo sindacale del rispetto delle norme.

Tant’è che quando noi segnalammo la cosa la prima volta, essendo a pochi mesi dall’elezione del nuovo governo cittadino M5S, avevamo qualche concreta aspettativa che sarebbe stata solo questione di poco tempo e si sarebbe risolta. Ed invece eccoci qui, a distanza di oltre un anno ancora dover fare i conti con degli stracciaroli in pieno centro cittadino.

 

Confessiamo di aver quasi perso le speranze che con questa amministrazione si possa ottenere anche qualche minimo risultato in termini di decoro e rispetto della legalità.

Questa questione specifica degli itineranti di via Nazionale avemmo modo di segnalarla direttamente e pubblicamente al presidente Coia nell’ambito della conferenza stampa in cui fu presentato il bando per l’ultima festa della Befana, con riferimento alla difesa che egli ebbe modo di fare della sua delibera sul commercio ambulante. Ebbene evidentemente al presidente Coia dell’applicazione delle norme non interessa nulla, almeno non quando c’è da difendere il decoro cittadino, mentre quando ci sono da tutelari gli interessi di certe categorie non lesina in convocazioni della commissione da lui presieduta.

Proveremo di nuovo a chiedere a Coia, così come all’assessore Meloni ed alla presidente Alfonsi che pur hanno pesanti responsabilità in materia, se è vero che gli ambulanti a via Nazionale non possono starci e che non pagano un euro di OSP. Non che contiamo di avere risposte ma avvertiamo come un nostro dovere il continuare a chiederne.

 

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