Ancora uno scarso Corriere della Sera: il caso dei minimarket

Minimarket roma

 

Segnalato da poco un bel pezzo del Corriere, finalmente, sulla festa della Befana, dobbiamo subito tornare a criticare la testata per un articolo a dir poco omissivo. Nella giornata di domenica 17 infatti il Corriere romano ha pubblicato un articolo sull’invasione dei minimarket in centro storico essenzialmente interessati a vendere alcolici anche fuori orario.

A parte qualche inspiegabile imprecisione (nell’articolo si dice che una bottiglia di Absolut Vodka si vende su internet a 20 euro mentre è facilmente verificabile che essa si trova a circa la metà), quello che ci ha stupito è l’assenza totale di un aspetto della questione.

Dell’argomento infatti noi ci eravamo occupati ad ottobre dello scorso anno, dando atto non solo delle ragioni dell’invasione di questi negozietti ma anche di un tentativo in corso per cercare di limitarla. Nel nostro pezzo si descriveva l’iniziativa dell’allora presidente della commissione Commercio in Comune, Orlando Corsetti, che in collaborazione con la consigliera municipale Nathalie Naim e con numerose associazioni della città storica avevano predisposto una serie di modifiche normative che potevano precludere l’apertura di nuovi esercizi commerciali collegati al cibo (minimarket, ma anche paninoteche, kebab, ecc.) nelle aree considerate sature.

Come detto, di quell’iniziativa nel pezzo del Corriere non c’è traccia e ciò nonostante il pacchetto di modifiche predisposto è a tutt’oggi a disposizione del commissario Tronca che in qualsiasi momento potrebbe promulgarlo.

A noi questo appare l’ennesimo esempio di un giornalismo sciatto e distratto, che non rende ai propri lettori un’immagine corretta delle questioni, non mettendoli quindi in grado di farsi delle idee complete dei problemi.

Il problema affrontato dall’articolo è reale e concreto, ma lo è anche la possibile soluzione che la commissione Commercio con l’assenso degli uffici del Dipartimento, ha preparato e messo a disposizione del commissario Tronca. Per quale motivo non parlarne? Sciatteria nell’analisi del problema o volontà di sottacere un’iniziativa politica scomoda?

In entrambi i casi si è reso comunque un pessimo servizio ai propri lettori.

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